Medicina Democratica parte civile per la strage operaia di Firenze
“Intendiamo costituirci parte civile nel procedimento giudiziario che si aprirà per individuare le responsabilità della strage operaia di Firenze: attendiamo le conclusioni del procuratore capo di Firenze Filippo Spezia per avviare la nostra azione, un atto coerente con i nostri obiettivi Statutari, così come abbiamo fatto e facciamo in decine di processi per morti sul lavoro, dalla Thyssen Krupp alla strage di Viareggio, dall’ Eternit alla Solvay. ai numerosi processi per esposizione ad amianto e altri cancerogeni“, è quanto ha dichiarato Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica, l’associazione, fondata fra gli altri dall’epidemiologo Giulio Maccacaro, che da 50 anni si batte per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro in innumerevoli processi, da nord a sud d’Italia, e ha contribuito alla individuazione e alla condanna dei responsabili, sostenendo, assieme alle proprie ragioni lese da fatti-reato, i diritti delle vittime e dei loro familiari.
Per rafforzare l’iniziativa di Medicina Democratica in questa direzione, il 14 ottobre dello scorso anno, è stata presentata proprio a Firenze la Sezione Familiari Vittime del Lavoro, che qui ha la propria sede e la cui responsabile è Lalla Quinti. “Il quadro che sta emergendo – ha aggiunto Marco Caldiroli – è la conferma di quanto abbiamo denunciato da subito, quando era ancora in corso la tragica conta dei morti, che adesso sono purtroppo diventati 5, cinque vite spezzate, uccise non dalla fatalità, ma dal mancato rispetto delle misure di prevenzione e protezione previste dalla normativa vigente, in particolare in merito alla sicurezza dei cantieri.“
Luigi Coclite, italiano, 60 anni, Mohamed Toukabri, tunisino 54 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni e Taoufik Haidar, 45 anni marocchini come Bouzeki Rahimi, il cui corpo ancora non si trova: questi gli operai che non torneranno mai più a casa, dai loro cari e a cui dovrà essere giustizia!
La cronaca di questi giorni sta facendo emergere una lunghissima filiera di subappalti incontrollati, in un intreccio simile alle scatole cinesi, in cui a dominare è la corsa al ribasso e l’ingaggio di personale e manodopera in netta prevalenza di origine straniera, rumeni anche i tre operai feriti, usata come carne da macello: l’indagine in corso dovrà fare luce principalmente sulle condizioni contrattuali in essere, dagli orari di lavoro, turni, riposi, salario, contributi, all’assicurazione malattie e infortuni, formazione in materia di sicurezza e attrezzature idonee ecc.. “Chiediamo – ha detto Gino Carpentiero, responsabile della Sezione di Firenze di Medicina Democratica – che venga fatta piena luce sulla questione fondamentale: il cantiere è stato realizzato, a partire dalla progettazione, secondo le prescrizioni di sicurezza previste ? Nelle norme tecniche, sono puntualmente indicate le modalità di costruzione di elementi prefabbricati; le norme in materia di sicurezza indicano le modalità di montaggio: erano inoltre concretamente operative tutte le figure della sicurezza? Gli organi di vigilanza sono in grado e hanno svolto attività di controllo? Ricordiamo che la figura principale della vigilanza, i tecnici della prevenzione delle ASL, sono stati falcidiati dalla riduzione del personale e dalle mancate assunzioni, analogamente per i medici quanto per gli infermieri e le altre figure sanitarie del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale: aspettiamo risposte a questa e alle altre domande, per agire di conseguenza: ci mettiamo a disposizione delle vittime e dei loro familiari che possono contattarci ai seguenti indirizzi: vittimesullavoro@virgilio.it; segreteria@medicinademocratica.org.
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