Genocidio israelo-statunitense a Gaza: 167° giorno. 65 morti e 192 feriti in 24 ore. Bilancio: 31.988 morti e 74.188 feriti

Gaza-InfoPal. Giovedì 21 marzo, la guerra genocida israelo-statunitense-europea sulla Striscia di Gaza è entrata nel 167° giorno: massicci attacchi aerei e di artiglieria hanno continuato a colpire quartieri, case, centri di accoglienza e convogli umanitari, e a massacrare civili, soprattutto bambini e donne.

Il ministero della Salute ha dichiarato che nelle ultime 24 Israele ha ucciso 65 persone e ne ha ferite 192.

Il Ministero ha aggiunto, in un comunicato, che il numero delle vittime dell’aggressione israeliana in corso nella Striscia di Gaza è salito a 31.988 morti e a 74.188 feriti, dal 7 ottobre scorso.

L’esercito di occupazione israeliano ha continuato ad attaccare diverse aree di Gaza, uccidendo e ferendo centinaia di cittadini.

Secondo fonti dei media, diversi civili sono stati uccisi e altri feriti quando l’esercito israeliano ha bombardato un’auto nella città di Bani Suheila, a est di Khan Yunis, nel sud di Gaza.

Aerei da guerra israeliani hanno bombardato una casa nel campo profughi di al-Shati, nella parte occidentale della città di Gaza, e altre due case appartenenti alle famiglie di al-Aidi e Saidam nel campo profughi di al-Maghazi.

All’alba, le forze di occupazione israeliane hanno ordinato ai civili sfollati e ai pazienti dell’ospedale Al-Shifa di Gaza di lasciare la struttura e hanno minacciato di bombardarli direttamente.

Pochi giorni fa, l’esercito israeliano ha ammesso che le sue forze hanno ucciso circa 140 palestinesi e ne hanno detenuti centinaia dopo il recente all’ospedale Al-Shifa. Ha inoltre costretto molte famiglie a lasciare la struttura e ad incamminarsi verso sud.

Altre vittime sono state segnalate in diverse aree di Gaza a seguito di attacchi aerei, di artiglieria e di armi da fuoco israeliane ieri sera e oggi.

(Fonti: Quds Press, Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza e singoli autori).

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