Fucili a raggi laser e caccia ai droni per gli studenti delle scuole siciliane
Le foto di questa gallery degli orrori sono state pubblicate il 16 febbraio 2024 sul sito internet dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi di Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera “Giovanni Falcone” di Giarre (Catania), una delle scuole siciliane che purtroppo ha anche stipulato più di dieci anni fa un patto di cooperazione con i militari di US Navy in forza alla stazione aeronavale di Sigonella, la principale base di guerra USA e NATO del Mediterraneo.
di Antonio Mazzeo da stampa libera
Le immagini ritraggono alcuni dei momenti clou della “gara di tiro al bersaglio rotante con raggi laser e dimostrazione softair” promosse dall’Istituto alberghiero per una trentina di alunne ed alunni delle quinte classi, attività realizzate all’interno della palestra in orario scolastico.
La sperimentazione e promozione di questo nuovo “sport parabellico” ha arricchito l’offerta educativa siciliana della scuola secondaria di Giarre. “Il tiro a segno con raggi laser è un’attività sportiva che è stata proposta sotto la supervisione del dirigente scolastico prof.ssa Monica Insanguine, presso l’Alberghiero “Falcone”, con una gara di tiro a segno svolta con raggi laser al posto dei comuni proiettili sparati dalla replica di un fucile adattato allo scopo mediante apposita circuiteria elettronica”, spiega un’insegnante di Giarre che ha dedicato un lungo articolo alla più che discutibile iniziativa.
“Onde evitare spiacevoli incidenti, il fucile può sparare soltanto durante la partita e soltanto se è puntato verso il bersaglio; pur essendo il raggio laser innocuo, il sistema di tiro esclude che esso possa colpire accidentalmente qualcuno dei presenti”, tranquillizzano i docenti. “La tecnologia applicata allo sport può fare entusiasmare lo studente con ricadute molto positive nella sua crescita psico-fisica”.
Sempre secondo i docenti del “Giovanni Falcone” di Giarre, il sistema di tiro con raggi laser sarebbe stato ideato da tre docenti di un’altra scuola secondaria della provincia di Catania, l’IISS “Galileo Ferraris” di Acireale. Il sistema paramilitare sarebbe stato pure brevettato con il titolo Sistema integrato programmabile per la simulazione del tiro al piattello e percorso caccia e depositato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
In verità l’IISS “Galileo Ferraris” di Acireale aveva conquistato gli “onori” della cronaca già nel dicembre 2016 quando all’interno dei laboratori scolastici era stata data vita ad un’altra invenzione bellico-educativa: un sistema integrato programmabile per tiro a segno con raggi infrarossi codificati, utilizzante un drone come bersaglio. Nasceva così un nuovo gioco-sport per i giovani: il “Tiro al drone”, una sorta di tiro al bersaglio che utilizza piccoli droni da competizione, inizialmente su piattaforma softair e successivamente con vere e proprie armi da fuoco come i fucili calibro 12. Oggi al “Galileo Ferraris” si disputano i campionati tra le classi di “Tiro al drone” ma ci si sta attrezzando per estendere la competizione a tutto il territorio nazionale.
Come abbiamo documentato nel volume La scuola va alla guerra. Inchiesta sulla militarizzazione dell’istruzione in Italia (Manifestolibri, 2024), l’IISS “Galileo Ferraris” di Acireale ha pure pensato di utilizzare il monte ore di alternanza scuola-lavoro (oggi nota come PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) per realizzare in prima persona sistemi utili all’addestramento militar-sicuritario.
A inizio anno scolastico 2021-22 l’Istituto ha stipulato una convenzione con il Tiro a segno di Catania per impiegare gli studenti nella progettazione e realizzazione di 12 bersagli motorizzati programmabili da installare all’interno del campo di tiro intitolato all’ispettore capo della Polizia Filippo Raciti, morto in servizio durante gli scontri alla fine del derby calcistico Catania-Palermo il 2 febbraio 2007. Dopo il collaudo, il percorso di tiro è stato inaugurato il 2 giugno 2022 alla presenza delle autorità civili e militari etnee ed è stato messo poi a disposizione delle forze dell’ordine.
“La collaborazione con il Tiro a segno di Catania non è conclusa: gli studenti allestiranno un secondo campo di tiro destinato alle esercitazioni antiterrorismo; il numero dei bersagli sarà aumentato e saranno presenti dei target point che gli operatori dovranno bonificare”, ha annunciato la dirigenza della scuola di Acireale. “Stiamo lavorando inoltre su un nuovo PCTO che coinvolga anche l’indirizzo di Chimica e Biotecnologie i cui studenti impareranno sia la parte teorica che quella pratica inerente molte procedure di esami forensi utilizzate nei laboratori della Polizia Scientifica e del RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche). Ciò che non sarà possibile sperimentare nei laboratori scolastici (ad esempio, l’esame delle polveri da sparo o delle pallottole appena sparate da un’arma da fuoco) sarà oggetto di verifica presso il Tiro a segno di Catania, una sorta di nostro laboratorio balistico, ovviamente sotto la supervisione di personale abilitato”.
Chissà cosa ne pensa il buon ministro leghista dell’Istruzione e del Merito della foga bellico-sicuritaria di certe scuole siciliane e, più nello specifico, dell’insegnamento ad imbracciare fucili ai raggi laser per sparare a bersagli e droni.
E che attende l’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia a fare una bella ispezione all’IPSSEOA “Giovanni Falcone” di Giarre e all’IISS “Galileo Ferraris” di Acireale per chiedere conto e ragione a dirigenti e insegnanti-educatori di studenti-sniper al raggio laser?
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