Depositato presso la Corte di Cassazione, venerdì 5 luglio, il quesito referendario per l’abrogazione totale della legge 86 sull’autonomia differenziata

È passato quasi un anno e mezzo da quando, il 29 gennaio 2023, l’assemblea nazionale congiunta di Comitati per il Ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti e il Tavolo NOAD chiamavano tutte le forze sindacali, politiche ed associative a convergere in uno sforzo comune per contrastare quella che allora sembrava essere un’offensiva repentina e inarrestabile del ministro Calderoli e del governo Meloni per varare il ddl sull’autonomia differenziata. Oggi il ddl Calderoli è divenuta legge con il numero 86/2024, nel
dissenso generale, esploso persino all’interno delle forze che lo hanno approvato prima al Senato e poi alla Camera. Dissenso che riguarda anche i partiti di maggioranza, che si è manifestato soprattutto dopo le dichiarazioni del presidente della regione Veneto, Luca Zaia, che chiede di riscuotere immediatamente la cospicua dose di potere che la legge gli concede.

Da quel 29 gennaio abbiamo assistito a una lenta ma costante convergenza di forze: la CGI ha avanzato la proposta di raccogliere le firme per il referendum abrogativo della legge Calderoli, che è stata condivisa da La Via Maestra. Anche nelle aule parlamentari si è creata una forte opposizione al ddl Calderoli – M5S, AVS e lo stesso PD hanno maturato una linea di netto contrasto verso di esso.

Oggi i partiti di opposizione al governo Meloni sono schierati per il referendum abrogativo dell legge 86, così come lo sono le 5 Regioni a guida M5S e Pd.
La nostra lotta di quasi 6 anni, finalizzata a contrastare qualunque autonomia differenziata per impedire la rottura dell’unità della Repubblica e l’aumento delle già gravi diseguaglianze, troverà il proprio coronamento venerdì mattina, 5 luglio, quando depositeremo presso la Corte di Cassazione, con tutte le altre forze che si oppongono alla legge 86 sull’autonomia differenziata, il quesito referendario per la sua abrogazione totale.

L’abrogazione totale della legge 86 è fondata sulle ragioni iscritte negli artt. 2, 3 e 5 dell Costituzione. La nostra azione ha sempre mirato a formare una consapevolezza tra i/le cittadini/e sui danni del disegno dell’autonomia differenziata: abbiamo girato l’Italia in più di 250 assemblee territoriali, tessendo legami e dialogando convintamente con tutte/i, senza alcun calcolo di bottega, se non quello di raggiungere il nostro scopo. Questa unità di intenti a difesa dei principi fondamentali della Repubblica è ciò che serve al Paese, come deve necessariamente accadere nei passaggi cruciali della storia, quelli che segnano un prima e un dopo, quale è l’autonomia differenziata.

Per questo invitiamo tutti e tutte coloro che si riconoscono nella Costituzione repubblicana del ’48 a contattare le Camere del Lavoro o i Comitati locali che si occuperanno della raccolta delle firme. Il tempo è pochissimo (la consegna di almeno 550mila firme deve avvenire entro il 30 settembre, per poter celebrare il referendum entro la prossima primavera), la convinzione è enorme: contiamo sulla partecipazione convinta di tutte e tutti; nonostante l’estate, insieme, per salvaguardare
l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti, contro ogni autonomia differenziata.

Marina Boscaino
portavoce nazionale dei Comitati per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della
Repubblica

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