AUTONOMIA DIFFERENZIATA: L’UNICO QUESITO CHE SERVE È QUELLO TOTALMENTE ABROGATIVO

Nei prossimi giorni – dichiara Alberto Deambrogio, segretario regionale piemontese del PRC-SE – saremo impegnati nella raccolta firme per il referendum sull’abrogazione totale della legge Calderoli. Abbiamo scelto consapevolmente un percorso unitario con altri soggetti come ANPI e CGIL, perché pensiamo che la legge sull’Autonomia Differenziata sia eversiva della Costituzione e meriti uno sforzo collettivo, popolare per cancellarla.

L’Autonomia Differenziata infatti è devastante da molti punti di vista e anche per le regioni del nord, come il Piemonte, finirebbe per penalizzare pesantemente chi sta peggio; dalla Sanità alla scuola, ai trasporti sarebbe un disastro, un vero monumento alla diseguaglianza.

Proprio perché la pensiamo così diciamo oggi che l’iniziativa parallela di cinque Regioni, guidate dal centro-sinistra, di presentare accanto a quello totalmente abrogativo un altro quesito che interviene solo con modifiche parziali della legge è inaccettabile e pericolosa. Quest’ultimo atto si presenta in realtà come in grado di apportare cambiamenti solo formali, che lascerebbero intatta la sostanza pessima della Calderoli. Per fare un esempio: si obbligherebbe lo Stato a istituire i Livelli Essenziali di Prestazione senza avere il conseguente obbligo di finanziamento.

Il quesito di modifica parziale prodotto dalle Regioni è un vero atto di sabotaggio sul possibile cammino per togliere di mezzo l’Autonomia Differenziata. È del tutto evidente che questa ulteriore possibilità diventerebbe una via su cui la Corte costituzionale non avrebbe particolari problemi ad apporre il proprio via libera a scapito dell’abrogazione totale. Il risultato finale, a seguito di un eventuale passaggio positivo al voto l’anno prossimo, sarebbe una amarissima beffa: tutto rimarrebbe invariato!

Sia il tuo parlare si, si; no, no, perché tutto il resto è del demonio”. Mai come in questo momento il Vangelo di Matteo ci aiuta a capire quale è il bisogno di chiarezza. Non si può tenere il piede in due scarpe – conclude Deambrogio – ben sapendo che le parole hanno un peso, ma anche gli atti che si compiono. Al PD e ai 5 Stelle in particolare dico che se l’iniziativa promossa dalle Regioni da loro governate rimane in piedi così come descritta, vuol dire che nei fatti non intendono smontare la legge Calderoli, che nelle retoriche pubbliche criticano ogni giorno. Oggi serve chiarezza di fronte alle persone che giustamente verranno ai banchetti per firmare sotto il quesito totalmente abrogativo. È il popolo che subirà pesantemente gli esiti dell’Autonomia, non prendiamolo il giro.

16 luglio 2024

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P A R T I T O  D E L L A  R I F O N D A Z I O N E  C O M U N I S T A
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