Il ritorno degli euromissili: un mondo di folli

Con il ritorno degli imperialismi, la folle corsa agli armamenti e della retorica su di un mondo sotto l’ombrello nucleare, ritorna anche l’incubo degli euromissili, con la folle proposta USA e le minacce di ritorsione della Russia.

Euromissili made in USA in Germania puntati contro la Russia: un mondo di folli

Il vertice NATO di Washington, almeno a parole, che ancora contano qualcosa, si è concluso con un crescendo di minacce , propositi bellicosi, e obblighi finanziari degli “Alleati” per sostenere l’Ucraina fino alla vittoria. Che tipo di vittoria non è dato saperlo. Trattative sono escluse.

Ovviamente dietro le quinte qualcosa si muove, perchè la realtà non è fatta di desideri ma del possibile. Ma restiamo agli annunci. Uno dei più preoccupanti, e carichi di possibili rischi, è quello relativo all’annuncio del Pentagono che, a partire dal 2026, gli Stati Uniti schiereranno in Germania sistemi di attacco a lungo raggio, ‘prima in modo episodico e poi duraturo’, frase che andrebbe spiegata per la sua demenzialità.

Gli imperialismi, la folle corsa agli armamenti, il ritorno della retorica su di un mondo sotto l’ombrello nucleare. E il ritorno dei famigerati euromissili, ci riporta con la memoria a quel palcoscenico che quarant’anni fa veniva considerato il teatro delle operazioni in caso di conflitto nucleare fra la Nato e il Patto di Varsavia.

Il “Teatro” era l’Europa, campo di battaglia dove Unione Sovietica e Stati Uniti avrebbero regolato i loro conti lontano da casa (mica fessi, soprattutto gli americani. Col cavolo che tollererebbero missili altrui in Messico, a Cuba o dove preferite).  E così, all’epoca, i vettori a corto e medio raggio dispiegati nel teatro europeo erano i Pershing e Cruise con testata nucleare e gittata superiore a 500 chilometri, che l’Alleanza Atlantica schierava di fronte agli SS-20 sovietici.

Oggi si parla di missili ipersonici ma il succo non cambia. La reazione russa non si è fatta attendere: “L’iniziativa americana autorizza la Russia a designare come ‘potenziali’ obiettivi di ritorsione le ‘capitali’ del Vecchio Continente”.

Dmitryij Peskov, si è cimentato nel ‘paradosso’: “Gli Usa hanno schierato una varietà di missili di diversa gittata in Europa, che sono tradizionalmente puntati sul nostro Paese, e di conseguenza il nostro Paese ha designato le località europee come obiettivi per i nostri missili”.

Qualche ora dopo è giunta notizia della telefonata tra il ministro della Difesa Andreij Belousov e il capo del Pentagono Lloyd Austin per discutere su “come ridurre il rischio di una possibile escalation”. Una possibile soluzione gliela suggeriamo noi, casomai non gli fosse venuto in mente: non schiarare quei missili. Sembra di assistere a una pochade in un mondo di folli.

Dietro il vertice Nato: dal documento conclusivo del summit

Più di tante riflessioni valgono le parole, scritte nere su bianco, del documento conclusivo del summit, in cui si possono leggere alcune ‘perle’ tra le quali segnaliamo:

  1. La deterrenza nucleare è la pietra angolare della sicurezza dell’Alleanza. Lo scopo fondamentale della capacità nucleare della NATO è quello di preservare la pace, prevenire la coercizione e scoraggiare l’aggressione. Finché esisteranno le armi nucleari, la Nato rimarrà un’alleanza nucleare e riafferma il suo impegno nei confronti di tutte le decisioni, i principi e gli impegni riguardanti la deterrenza nucleare, la politica di controllo degli armamenti e gli obiettivi di non proliferazione e disarmo Nato … Riaffermiamo l’incrollabile solidarietà con il popolo ucraino nell’eroica difesa della sua nazione … e dei valori condivisi”.
  2. “La Nato ha deciso di istituire un’entità denominata “Assistenza e addestramento alla sicurezza della NATO per l’Ucraina (NSATU)” per coordinare la fornitura di equipaggiamento militare e l’addestramento per l’Ucraina da parte di alleati e partner.  Il suo obiettivo è porre l’assistenza alla sicurezza all’Ucraina su una base duratura, garantendo un sostegno rafforzato… e coerente.  NSATU, che opererà negli Stati alleati, sosterrà l’autodifesa dell’Ucraina in linea con la Carta delle Nazioni Unite.  NSATU, secondo il diritto internazionale, non renderà la NATO parte del conflitto.  Sosterrà la trasformazione delle forze di difesa e di sicurezza dell’Ucraina, consentendone l’ulteriore integrazione con la Nato … gli alleati intendono fornire un finanziamento minimo … di 40 miliardi di euro entro il prossimo anno e fornire livelli sostenibili di assistenza alla sicurezza affinché l’Ucraina prevalga … e aumentare l’interoperabilità dell’Ucraina con la Nato…”
  3. “Il futuro dell’Ucraina è nella Nato. Accogliamo con favore i progressi concreti compiuti dall’Ucraina dal vertice di Vilnius sulle riforme democratiche, economiche e di sicurezza richieste (quali, di grazia?) … nel suo percorso irreversibile verso la piena integrazione euro-atlantica, compresa l’adesione alla Nato”.

17/7/2024 https://www.kulturjam.it/

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