L’ultima Battaglia

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Julia Manuel de la Rosa Scritturapura 2024

Julia Manuel de la Rosa (Siviglia, 1935 – Ibidem, 2018) è classificato come un esponente del realismo del dopoguerra, anche se la sua letteratura è lontana da qualsiasi corrente emergente in quei primi anni di attività.

Già all’inizio della mia vocazione letteraria, quando avevo già scritto una decina di storie e racconti brevi, più per intuizione che per ragionamento intellettuale, pensavo di non voler assolutamente scrivere in modo realistico di un paese o di uno spazio con caratteristiche regionali, o peggio ancora locali.
In questo libro, l’autore richiama quella costante bellica che attraversa gran parte della sua opera.

Una visione che supera battaglie, bombe, morte, ma narra le lunghe e infinite conseguenze della guerra sulle persone che l’hanno subita.

Vincitore del Premio Sesamo e del Premio Ateneo di Sevilla Julio Manuel de la Rosa racconta vicende, pensieri, sogni e allucinazioni di un disertore dell’Armata Rossa che vaga per un lungo tempo in steppe analoghe a quelle in cui si combatte la guerra Russia Ucraina, fino a imbattersi in un treno di deportati a Auschwitz dove incontrerà Primo Levi.

Da lì riuscirà a fuggire per ritrovarsi ancora una volta solo dentro la steppa.
Il disertore era un abilissimo cecchino senza identità e senza nazionalità e militava nell’Armata Rossa ai tempi dell’assedio di Stalingrado.
Attraverserà la steppa incontrando traumi, atrocità, fame e sete, deliri.
L’incontro con Primo Levi al quale confiderà il suo desiderio di evasione.

Il suo racconto è la fuga.
La steppa.
Il vagone di un treno.
Il salto dal convoglio in movimento gli provoca lesioni gravi.

A terra c’è una donna con un’ascia in mano che lavora dietro una casa.
Lo accudisce, lo cura, dopo tre scodelle di zuppa calda si sente già meglio.

Lei è una vedova, lo ospita, lo nasconde senza chiedergli nulla.

Lui con strazio si vede costretto a lasciarla per riprendere il suo cammino.

A differenza di altre sue opere, in cui tratta principalmente della Guerra Civile di Spagna, l’ambientazione si colloca nella Seconda guerra mondiale, a Stalingrado, nella Città eroica come la chiama l’autore, la sua lunga resistenza con la sconfitta della 6° Armata tedesca e la conseguente avanzata sovietica che porterà alla caduta del regime nazista.

Giorgo Bona

Scrittore. Collaboratore redazione di Lavoro e Salute

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