L’importanza delle rimesse internazionali. Tagliare i costi delle transazioni per ridurre povertà e disuguaglianze
Le rimesse sono i trasferimenti di denaro o beni che lavoratori e lavoratrici espatriati inviano nel loro Paese di origine. Queste vengono inviate per diverse ragioni, come prendersi cura dei membri della famiglia, coprendo le spese quotidiane o eventuali problemi finanziari imprevisti, o rimborsare prestiti familiari ricevuti per finanziare i costi della migrazione o per aiutare altri familiari a lasciare il paese in futuro.
Come riporta il rapporto di CeSPI e Deloitte 1, la ragione per cui le persone espatriate inviano soldi a casa è strettamente legata ai motivi della loro emigrazione o a quelli per cui la loro famiglia le ha fatte emigrare. L’invio di soldi fa parte di un processo più grande e complesso che riguarda come le persone gestiscono i loro risparmi. Questo processo si sviluppa nel tempo (durante l’evolversi del progetto migratorio) e nello spazio (tra il paese di arrivo e il paese d’origine). Nella pratica, questi fattori interagiscono tra loro e influenzano il comportamento delle persone.
Tuttavia, queste relazioni transnazionali comportano problemi dovuti ad asimmetrie informative e alla debolezza delle istituzioni e degli strumenti finanziari sia nel paese di residenza sia in quello di origine. Cresce “l’esigenza, da parte della diaspora, di influenzare le scelte finali di consumo della famiglia, indirizzandole ad esempio verso l’istruzione delle nuove generazioni, piani assistenziali e assicurativi, o altre forme di investimento in grado di preparare e assicurare un futuro rientro” 2.
Come funzionano le transazioni?
Come spiega l’International Monetary Fund 3, la persona che vuole inviare la somma di denaro, paga un’agente (una banca o un servizio di trasferimento di denaro formale o meno) usando contanti, assegni, carte di credito o debito, o anche tramite internet. L’agenzia di invio (come, ad esempio, Western Union) comunica con il suo partner nel paese destinatario affinché effettui il pagamento della rimessa al beneficiario. I costi coinvolti in questa transazione sono la commissione di invio (solitamente pagata dal mittente) e di conversione valuta. Ci possono poi essere commissioni aggiuntive, ad esempio, alcuni piccoli operatori possono addebitare una tassa al destinatario per ritirare i soldi, soprattutto per coprire movimenti inaspettati del tasso di cambio.
Perché è importante parlare di rimesse?
Come riporta il rapporto di CeSPI e Deloitte,le rimesse hanno assunto un ruolo rilevante a livello internazionale per vari aspetti:
- per volumi e tassi di crescita, “raggiungendo a livello mondiale i 700 miliardi di dollari USA nel 2019”, infatti “nel periodo 2000-2020 il volume mondiale delle rimesse è cresciuto ad un tasso medio annuo del 9%”;
- per la loro dimensione rispetto ad altri flussi finanziari internazionali, infatti, “secondo i dati elaborati dalla Banca Mondiale, il volume delle rimesse, nonostante la flessione legata alla pandemia, è cinque volte quello dei fondi per gli aiuti allo sviluppo”;
- per la loro dimensione rispetto all’economia dei paesi che ricevono le rimesse, dato che in alcuni paesi rappresentano fino al 40% del PIL;
- per essere flussi finanziari anticiclici: le rimesse sono una fonte stabile di finanziamento, che può persino aumentare durante le recessioni economiche, aiutando direttamente il reddito delle famiglie che le ricevono;
- per il ruolo di supporto in caso di calamità naturali o emergenze, fornendo un aiuto immediato e diretto alle persone colpite.
Inoltre, parlare di rimesse è importante perché diversi studi mostrano come queste abbiano un impatto macroeconomico, contribuendo a ridurre la povertà e le disuguaglianze nei paesi del Sud globale.
Nella sua ricerca, Azizi (2019) 4, utilizzando dati di 103 paesi del Sud Globale dal 1990 al 2014, ha trovato un’associazione positiva e significativa tra le rimesse e lo sviluppo del settore finanziario. Questo sviluppo è particolarmente importante perché favorisce la crescita a lungo termine e riduce la povertà. Azizi ha anche riscontrato un impatto diretto e decrescente sulla povertà e sull’ineguaglianza. In media, un aumento del 10% delle rimesse per persona può ridurre di circa l’1% la quota di popolazione in povertà, diminuire dell’1,8% la lacuna di povertà e del 2,5% la gravità della povertà.
Le rimesse hanno anche un impatto forte e statisticamente significativo nel diminuire l’ineguaglianza. In media, un aumento del 10% delle rimesse per persona può ridurre dello 0,3% il coefficiente di Gini 5 nei paesi del Sud globale. Questo significa che le rimesse contribuiscono a incrementare la quota di reddito detenuta dalle persone più povere, riducendo quella delle persone più ricche.
Anche uno studio del 2005 di Adams e Page, con l’analisi di dati da 71 paesi del Sud globale, ha concluso che sia le migrazioni internazionali che le rimesse hanno un impatto significativo nel ridurre la povertà. In media, evidenziano che un aumento del 10% della percentuale di migranti internazionali nella popolazione di un paese ridurrà del 2,1% la percentuale di persone che vivono con meno di 1 dollaro al giorno, e che un aumento del 10% delle rimesse ufficiali internazionali pro-capite ridurrà, in media, del 3,5% la percentuale di persone che vivono in povertà.
Risultati simili si trovano nello studio recente di Saptono, Mahmud e Lei (2022) 6, che, analizzando set di dati di 65 paesi dal 2002 al 2016, affermano che le rimesse, rispetto al PIL, riducono significativamente la povertà nei paesi a basso e medio reddito. Un aumento del 10% nelle rimesse porterà a una diminuzione del 10,12% della popolazione che vive con meno di 1,90 dollari al giorno e ridurrà il divario di povertà del 4,75% e del 6,65% per chi vive con meno di 1,90 e 3,20 dollari al giorno, rispettivamente.
Prima di arrivare alle conclusioni, si riportano i risultati di uno studio del 2021 di Ahmed, Mughal e Martínez-Zarzoso, i quali suggeriscono che una riduzione dei costi di invio delle rimesse ha un impatto significativo sull’importo delle rimesse ricevute dai paesi del Sud globale. In particolare, una diminuzione dell’1% del costo di trasferimento di 200 dollari USA è associata a un aumento delle rimesse in entrata fino all’1,6%.
Siccome le rimesse rappresentano un elemento cruciale non solo per il sostegno economico delle famiglie, ma anche per lo sviluppo economico e la riduzione della povertà e delle disuguaglianze nei paesi del Sud globale, e che la riduzione dei costi di transazione ha un impatto sostanziale sulla quantità di rimesse ricevute, è essenziale che questi costi vengano tagliati. La comunità internazionale, infatti, attraverso gli SDGs (Obbiettivi di Sviluppo Sostenibile), in particolare l’obiettivo 10.c, ambisce a ridurre i costi di transazione delle rimesse a meno del 3% ed eliminare i corridoi di rimesse con costi superiori al 5% entro il 2030.
Questo obiettivo si riferisce al costo totale di invio come percentuale dell’importo della transazione, fissato convenzionalmente a 200 dollari; “secondo le stime di Banca Mondiale l’obiettivo è in grado di liberare 16 miliardi di dollari complessivi, in termini di minori costi e quindi di maggiori risorse a disposizione dei riceventi e delle rispettive economie” 7. Per quanto riguarda l’Italia, in termini di costi medi di invio, si è quasi raggiunto l’obbiettivo del 5%.
Ridurre i costi di transazione delle rimesse non solo incoraggia una quota maggiore di rimesse a fluire attraverso canali finanziari formali, ma contribuirà anche a ridurre la povertà e le disuguaglianze nei Paesi del Sud globale 8.
Cosa possono fare i governi?
Ahmed, Mughal e Martínez-Zarzoso suggeriscono che i governi possono svolgere un ruolo chiave nel ridurre i costi delle transazioni promuovendo la concorrenza tra gli operatori di trasferimento di denaro e le banche. Questo è particolarmente importante in contesti dove le normative contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo hanno aumentato i costi, colpendo soprattutto le piccole istituzioni finanziarie.
Garantire un mercato equo può aiutare a mantenere bassi i costi. Un altro modo potrebbe essere migliorare la trasparenza e comparabilità dei prezzi dei servizi di trasferimento delle rimesse, ad esempio mantenendo aggiornato un registro online dei costi. Infine, fornire migliori informazioni alle persone mittenti e alle loro famiglie sui costi dei trasferimenti può aiutarli a fare scelte più informate, aumentando l’uso di servizi di trasferimento più economici.
In conclusione, le rimesse rappresentano non solo un sostegno cruciale per mitigare i bisogni immediati e quotidiani dei destinatari, ma anche un motore di sviluppo macroeconomico nei paesi riceventi. Infatti, questi trasferimenti contribuiscono a promuovere lo sviluppo finanziario, a ridurre la povertà e le disuguaglianze. Data la loro rilevanza per lo sviluppo globale, è essenziale che i governi adottino politiche mirate per ridurre i costi di trasferimento delle rimesse, in linea con gli obbiettivi di sviluppo sostenibile. Questo permetterà ai destinatari di trarre maggior beneficio dai fondi inviati e faciliterà un aumento generale dei flussi.
- Leggi il rapporto
- “Valorizzazione delle rimesse dei migranti: modelli a confronto”, A cura di CeSPI e Deloitte Consulting, Contributo di: Daniele Frigeri, 2021
- What Are Remittances?
- The impacts of workers’ remittances on poverty and inequality in developing countries
- Il coefficiente di Gini è utilizzato “per misurare le differenze che sussistono tra i redditi percepiti. Questo numero può avere valori compresi tra 0% e 100%. Più è basso, più ci si avvicina a una situazione di perfetta uguaglianza in cui tutte le persone hanno il medesimo reddito. Più è alto invece più i redditi sono concentrati in un piccolo gruppo di persone. Se l’indice è pari a 100% significa che un’unica persona possiede tutto il reddito del gruppo considerato”. Openpolis, 2022
- Do international remittances promote poverty alleviation? Evidence from low- and middle-income countries
- “Valorizzazione delle rimesse dei migranti: modelli a confronto”, A cura di CeSPI e Deloitte Consulting, Contributo di: Daniele Frigeri, 2021
- “The impacts of workers’ remittances on poverty and inequality in developing countries” di Azizi SeyedSoroosh (2019), in Empirical Economics
Gaia Facchini
29/7/2024 https://www.meltingpot.org
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