IL PIEMONTE RIFIUTA IL SOSTEGNO ALLA NONAUTOSUFFICIENZA
BILANCIO REGIONE: LE TASSE NASCOSTE DELLA GIUNTA CIRIO LA MAGGIORANZA SI VANTA DI NON AVER AUMENTATO I TRIBUTI. “DIMENTICA” I TRECENTO MILIONI DI EURO ALL’ANNO DEI PIEMONTESI A CUI HA RIFIUTATO LA QUOTA SANITARIA RSA
Piemonte, “Va tutto bene, madama la Marchesa!” Ieri, in occasione dell’approvazione dell’assestamento di bilancio, il Capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Riva Vercellotti ha dichiarato (TgR Piemonte): «La Regione prosegue il risanamento del debito senza aumentare le tasse» «tutti i dati macroeconomici danno il Piemonte in una fase estremamente positiva».
Ricostruzioni di una realtà che non c’è, rappresentata non volendo vedere che negli ultimi cinque anni la Giunta Cirio ha caricato almeno 15mila piemontesi di milioni di euro di «tasse occulte», non riconoscendo la quota sanitaria del loro ricovero in Rsa – Residenza sanitaria assistenziale.
Risultato? La Regione ha caricato sulle spalle dei piemontesi con i familiari malati non autosufficienti, il dichiarato «risanamento dei conti».
La cifra è enorme: 15mila malati oggi pagano ogni anno 35-40mila euro di rette Rsa da soli, senza alcun aiuto sanitario, che gli è stato negato dalle Asl. Metà di questo importo deve essere, per legge nazionale, coperto dal Servizio sanitario regionale, che invece non lo fa.
Il totale (quota sanitaria di 18-20mila euro/anno per 15mila malati) ammonta a circa 300 milioni di euro, che è esattamente l’importo che la Regione paga ogni anno per il rientro dal disavanzo, come dichiarato dall’Assessore al Bilancio, Andrea Tronzano (TgR Regione).
L’ordine dell’Assessorato alla Sanità, delle Asl e delle Unità di valutazione geriatriche è di non pagare la convenzione a cui hanno diritto ai malati non autosufficienti. Selezionare le richieste, filtrare gli accessi, dire di «no» alle richieste secondo criteri non sanitari (Isee, possesso di casa…) e valutazioni discrezionali dei funzionari Uvg.
L’Amministrazione regionale considera tutto questo quando dice che «in Piemonte la situazione è estremamente positiva»? Oltre all’impoverimento che, a causa delle quote sanitarie non riconosciute è diffusissimo anche nella classe media, è molto alto il rischio che gli anziani malati cronici non autosufficienti specie con demenza vengano ricoverati, da famiglie abbandonate dalle Asl, in strutture a basso costo, perché i parenti non ce la fanno a sostenere costi proibitivi delle Rsa a
canone privato.
La responsabilità della Giunta regionale del Piemonte è oggettiva: non garantendo la retta in convenzione, non tutela la salute dei piemontesi non autosufficienti e nemmeno i loro risparmi di una vita.
Per contatti: 345.6749838
Csa – Coordinamento sanità e assistenza e della Fondazione promozione sociale
1/8/2024
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