I vecchi Ogm? Clicca “Rinomina”

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Per carità non nominiamo più l’acronimo OGM. In fondo basta un clic sull’opzione “Rinomina” e il gioco è fatto, meglio TEA, Tecniche di evoluzione assistita. Suona bene, vero? Accattivante anche se profondamente mistificatorio. Bayer-Monsanto, Basf, Syngenta hanno apparecchiato la tavola insieme a Coldiretti, Confagricoltura, Gdo… E i grandi media? E le grandi organizzazioni ambientaliste?

Basta cambiare il nome, un clic sull’opzione “Rinomina”, e il gioco è fatto. TEA ovvero tecniche di evoluzione assistita. Suona bene, accattivante anche se pure profondamente mistificatorio. Per carità non nominiamo più l’acronimo OGM, come se per “assistere”, in questo caso dargli una piccola spinta, alla cosa che più da l’idea del naturale ossia l’evoluzione tutto diventa magicamente lecito e di conseguenza appropriabile, privatizzabile e messo a profitto.

Ma andiamo per ordine; ormai vent’anni fa il dibattito sulla manipolazione genetica degli esseri viventi, qua in Europa, fu condotto a senso unico verso una aspra critica da parte dell’opinione pubblica veicolata da media, grande distribuzione organizzata e grandi sindacati agricoli. Quanto marketing economico e politico sul principio di precauzione.

L’opposizione, anche molto forte, dei movimenti ecologisti più radicali ha registrato una meritata vittoria anche se parziale e, diciamocelo, non è stata certo accompagnata da una non adesione alle proposte di un sistema capitalista che vede il profitto nelle soluzioni tecno-industriali che impone come unico rimedio ai problemi sociali, economici e ora anche ambientali da lui stesso generati.

In questi vent’anni, in tutto il resto del mondo, gli OGM hanno portato devastazione di ecosistemi, hanno inquinato la biodiversità, distrutto saperi e pratiche locali, affamato contadini e, portando acqua ai mulini delle grandi corporations, hanno mostrato la loro vera faccia insieme alla inutilità nei confronti dei motivi per cui sono stati realizzati.

Prodotti OGM che l’Europa ha sistematicamente quanto ipocritamente importato per alimentare l’industria dei lager della carne detti anche grandi allevamenti.

Adesso non sono più i pericolosi OGM sono i fantastici TEA e l’Europa (Italia in testa) vuole deregolamentare le restrizioni e l’obbligo di tracciatura del cibo proveniente da esseri viventi ingegnerizzati. Un semplice e innocuo taglia e cuci molecolare sul DNA, badate bene non certo fatto con delle forbicine, semplicemente aggiustando le caratteristiche da “noi” volute. Chi siamo questi noi e che cosa vogliamo ce lo comunicheranno in seguito…

L’Italia è in prima linea. Con il decreto siccità (?!) si è approvata la sperimentazione in campo di queste meraviglie della scienza moderna. Siamo avanti! Con il plauso, questa volta sì, delle organizzazioni sindacali, Coldiretti in testa, e con il silenzio assordante di GDO, media e anche di molte grandi organizzazioni ambientaliste. Una bella violenza non c’è che dire.


Appello a partecipare all’assemblea pubblica

contro i nuovi OGM (cosiddetti TEA) 27 ottobre 2024

Siamo il Gruppo di Lavoro “NO-OGM” della struttura di attiviste e attivisti “Cambiare il Campo! per la Convergenza Agroecologica e Sociale” che si è formato a seguito della conferenza nazionale di Roma nel marzo 2024. Siamo assolutamente critici verso l’attuale sistema agroindustriale ed alimentare. Vogliamo mettere in luce le contraddizioni del sistema capitalistico, lottare contro di esse e proporre alternative praticabili secondo i principi dell’agroecologia. Abbiamo avviato un movimento popolare che promuove anche l’azione diretta per contrapporsi quando necessario all’attività degli enti sperimentatori. Denunciamo l’estrema pericolosità delle sperimentazioni di modificazione genetica e dei conseguenti tentativi di brevettazione di organismi vegetali, attuate da imprese agroindustriali ed enti di ricerca e sostenute dalle istituzioni politiche e dai principali sindacati agricoli.

Siamo testimoni della canea mediatica seguita alla recente distruzione del campo sperimentale di riso geneticamente modificato in provincia di Pavia. In questa circostanza i mezzi d’informazione si sono concentrati sull’evento di sabotaggio ma non hanno informato adeguatamente su cosa siano i TEA (una particolare tecnica di modificazione del genoma) e sui loro rischi. Interpretiamo l’evento di Pavia come un atto di resistenza che si pone nel solco tracciato dalle mobilitazioni contro gli OGM di vent’anni fa, quando proprio l’azione diretta ha fatto la differenza per far sì che ci fosse un blocco internazionale in Europa all’utilizzo di OGM.

Attualmente sono autorizzate pericolose sperimentazioni dell’Università di Milano (a Pavia), di quella di Verona (a Padova e Verona) e del CREA (a Parma); un’altra è stata richiesta dalla Fondazione Mach (Trento).

Invitiamo tutte le persone che condividono queste preoccupazioni ed idee ad un momento assembleare per tentare di definire insieme i passaggi di questa mobilitazione. Condizioni inequivocabili per partecipare a tale mobilitazione sono il sentirsi a fianco dei movimenti di liberazione non sussunti dal sistema capitalista tecno-industriale, aderire ai principi dell’agroecologia, e ritenere che ogni atto eticamente condiviso possa essere utilizzato per impedire l’entrata degli OGM in Italia.

L’incontro si terrà domenica 27 ottobre dalle 10 alle 18 a Roma al Forte Prenestino CSOA (Federico Delpino 187, Roma). Aggiornamenti sul sito Cambiare il Campo! – per la Convergenza Agroecologica e Sociale. Invitiamo gli interessati a comunicarci la loro volontà di partecipare e a chiedere eventuali ulteriori informazioni scrivendo a: no-ogm@cambiareilcampo.org Gruppo “NO-OGM” di “Cambiare il Campo”

Giovanni Pandolfini


Giovanni Pandolfini ha aderito alla campagna Partire dalla speranza e non dalla paura. Altri suoi articoli sono leggibili qui.

17/10/2024 https://comune-info.net/

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