Ndo sta Roma? I guai di Roma Capitale, più dramma che farsa
Versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-novembre-2024/
Archivio https://www.lavoroesalute.org/
di Alba Vastano
Scrivere di Roma e di come vive la città chi vi risiede è come fare un viaggio in escalation nel degrado totale. Un viaggio attraversando al contrario i tre canti della commedia dantesca, senza la guida di Virgilio. Da Roma aurea con Petroselli e Nicolini a Roma stracciona con Gualtieri.
Roma, caput mundi, ‘la Grande Bellezza’ con i suoi palazzi monumentali, le piazze storiche, le fontane artistiche. Un tripudio di storia e arte. Una città unica che al turista fa vivere un sogno, un tuffo incantevole nel passato. E poi c’è un’altra Roma, quella reale, quella di chi la vive ogni giorno. E qui cala il sipario sulla grande bellezza e si apre un altro scenario. Quello che ruota intorno al degrado che si tocca con mano ogni giorno, non appena si varca l’uscio di casa e si affronta la città, come fosse un nemico che ostacola i nostri tempi di vita quotidiana, intralciandoli in ogni azione legata ai tempi di lavoro, ad esempio. Ecco Roma è diventata la città del tempo avverso, il tempo che rema sempre contro ogni azione quotidiana dei residenti.
Chi ci vive deve farci i conti ogni giorno e ad ogni spostamento da un luogo all’altro della città. A Roma il tempo quotidiano non è programmabile, anzi non esiste. E’ una chimera. Si esce, ma non si sa l’orario in cui si arriva destinazione. E non è possibile programmare un orario decente di ritorno a casa. Roma è totalmente ricoperta di vetture in continuo transito. Vetture che non trovano mai sosta, ovunque sia il luogo di arrivo previsto. Vetture che circolano e brancolano come povere anime erranti e, soprattutto, inquinanti. Altro stressante martirio avviene sui bus, laddove si sale senza tempo, si viene pressati come sardine e si esce stravolti. Il turista è, fortunatamente, esente da questo inferno su ruote. Lui, solitamente, va a piedi per il centro e cammina, cammina incessantemente con il naso all’insù a sconvolgersi davanti all’Altare della Patria e a percorrere i Fori Imperiali.
Intanto il romano de Roma sta tardando alla grande per raggiungere il lavoro o qualsiasi altra destinazione che si trovi nel perimetro della città comprensivo del raccordo anulare (ndr, che se lo imbocchi in fasce orarie di punta salta totalmente il concetto di tempo). Il romano de Roma smoccola de brutto, a volte bestemmia anche. Per lui Roma è invivibile, mica la vive bene questa città e non si tratta solo di traffico permanente e mancanza di parcheggi (ndr, affidati ormai in posti più impensati a sedicenti parcheggiatori falsamente autorizzati). L’aggravante è che Roma puzza.
Sì, Roma è città maleodorante ovunque ormai, sia a causa del tasso di inquinamento dell’aria dovuto alle emissioni di CO2 che per i rifiuti stanziali nei cassonetti di fattura medievale e mai sostituiti, nemmeno mai lavati, nonostante siano note le visite continue dei ratti. Il fenomeno ovviamente si aggrava con la stagione estiva. L’ultima estate ha bollito i rifiuti a cielo aperto, abbandonati sulle strade per cassonetti già colmi all’inverosimile sotto la canicola a 40 °. La passeggiata per il quartiere in cerca di aria in realtà poneva a rischio ultimo respiro, per i miasmi letali. Onestamente dobbiamo anche caricare il problema sull’inciviltà di alcuni residenti che abbandonano sulle strade oltre ai rifiuti anche mobilia ed elettrodomestici usurati, invece di disfarsene nelle isole Ama preposte. Ecco questo è uno degli scenari reali in cui vive un abitante della città eterna.
E allora si rende necessario conoscere i motivi di tanto degrado e l’origine. Di chi le responsabilità di una Roma allo sbando a tal punto? Il forte degrado è avvenuto progressivamente da almeno quattro decenni, se vogliamo risalire ai tempi delle giunte di sinistra comunista di Argan (ndr, O le macchine o i monumenti), Petroselli e Vetere. Tempi d’oro, possiamo ben dirlo facendo il confronto con oggi, per l’amministrazione della città. Da allora le amministrazioni capitoline non sono mai riuscite nell’intento di amministrare sapientemente e onestamente la città e di restituirle la grande bellezza che merita per arte e storia.
Le amministrazioni capitoline dal 1993
Da un excursus sul modus operandi delle amministrazioni di Roma capitale per migliorare i servizi si evince che i danni sulla città, di giunta in giunta, sono sempre stati più evidenti ed hanno contribuito al quotidiano disagio di chi la città la vive ogni giorno. Dal 1993, con i sindaci eletti direttamente dai cittadini, si sono susseguite ben 6 amministrazioni guidate da sindaci di varie appartenenze a gruppi politici. Da Rutelli a Veltroni, entrambi a firma Pd, per poi affondare nel peggior sindaco che Roma abbia avuto. Quell’Alemanno sotto la cui giunta esplose Mafia Capitale. Fenomeno che si presentò con gli appalti truccati e le cooperative, sotto la giunta Veltroni. Mafia Capitale fu difficile da estirpare e perdurò anche negli anni a seguire. Torna il Pd nel 2013 a governare la città con Ignazio Marino. In un biennio venne fatto fuori dai suoi ‘Parenti serpenti’ di partito, gli stessi che lo avevano posto sullo scranno più alto del Palazzo Senatorio a piazza del Campidoglio. Misteri del Pd, mai risolti pienamente. Che torti aveva fatto Marino ai suoi? Era competente e onesto e tentava di sventare le malefatte del Pd o incompetente nell’amministrare Roma? Era troppo di sinistra o pendeva a destra? Il tempo del suo mandato è stato breve e non è dato ai posteri di sapere i veri motivi della sua scomparsa forzosa da palazzo Senatorio.
A seguire arriva la Raggi con un plebiscito. Una standing ovation dai suoi elettori. E’ giovane donna, è la prima sindaca al Campidoglio e le stelle del Movimento in quel periodo erano ancora al settimo cielo. La città sorride a nuove speranze. E niente, la Raggi non ce la fa a superrare mille ostacoli, mille inciampi della sua giunta i cui assessori, per scandaletti e scorrettezze si dimettono vertiginosamente a ruota libera. Intanto la città crolla. Non funziona praticamente nulla. I servizi diventano disservizi in toto. La monnezza cresce, il porta a porta non decolla, i cinghiali aumentano e regnano con i ratti per le vie del centro e le periferie sempre più in degrado ed isolate. L’audit del debito inascoltato.
I Trasporti pubblici, quali? I nuovi bus annunciati restano fermi per i collaudi che nessuno sa quando avverranno. Intanto le vie della città si aprono per le voragini che si formano a passo d’uomo. La Raggi perde il controllo. Povera sindaca lasciata sola, incapace di risolvere le mille beghe capitoline. Tutta colpa della Raggi, scatta il mantra. Non è così, è incapace di amministrare una città già allo sbando e il mostro Campidoglio la travolge. Lei è anche bellina e gentile, ma non basta. Le politiche avverse ai 5s non perdonano e diventano cattive con i deboli che non sanno mostrare il pugno di ferro ‘quanno ce vo ce vo’. Si accora nei talk show in cui interviene per spiegare i motivi del disastro Roma e le responsabilità, ma non ammette che non ce la fa a condurre la carretta sgarrupata del Palazzo ed a farsi rispettare. Pochi le danno fiducia. E’ la fine del suo mandato. Ci riprova con la tornata elettorale amministrativa del 2021, sostenuta dal Grillo del Vaffa. Molti suoi fedelissimi elettori la chiamano ‘principessa’, la votano di nuovo. Dicono che come lei, nessuna. Torna alla ribalta il Pd. Vince Gualtieri.
Ora la storia è odierna. Tre lunghi anni di Gualtieri. Tanti bei programmini nella sua agenda elettorale, ma i fatti dicono che la città è allo sbando ed è invivibile.
Non è di certo solo responsabilità dell’uomo che oggi amministra la città e che ha ereditato dalle amministrazioni precedenti un disastro urbano e il debito pregresso che si rimpallano da sindaco a sindaco senza soluzione, ma in tre anni il sindaco Gualtieri quale tesoretto può portare a suo merito? In quali opere urbanistiche si è speso con risultati e quali servizi al cittadino ha reso fruibili? E soprattutto la domanda madre da porre al sindaco sui gravi problemi irrisolti che attanagliano la città oggi, come ieri: ” Come sono sati investiti ad oggi i fondi del PNRR destinati a Roma Capitale e come lo saranno anche in previsione del prossimo Giubileo che sta trasformando la città in un mega cantiere , rendendo sempre più disagiata la vita dei cittadini residenti?”
I fondi PNRR per Roma capitale
Roma capitale beneficia di fondi consistenti derivanti dal fondo Next generation Eu (NGEU) da investire al fine di potenziare tutto il ssitema territoriale. ‘ Il PNRR della Città metropolitana di Roma Capitale contiene un pacchetto coerente di investimenti, inclusi quelli afferenti al Piano Nazionale Complementare (PNC), a valere sulla Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Missione 4 “Istruzione e ricerca” e Missione 5 “Inclusione e coesione”, per i quali la Città metropolitana di Roma Capitale assume il ruolo di Soggetto Attuatore, per un importo complessivo di più di 500 milioni di euro…. Il Piano di Ripresa e Resilienza, avviato dalla Commissione Europea per rilanciare le economie degli Stati membri ed arginare i danni causati dalla pandemia da Covid 19 rappresenta un enorme opportunità di sviluppo per Roma Capitale’, così dal sito di Roma capitale.
Ai fondi del Pnrr vanno aggiunti i fondi provenienti da altre fonti di finanziamento europeo: Fondi Strutturali e d’Investimento Europei (Fondi SIE), Fondi Diretti, Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane (Fondi FESR e REACT-EU) A questi vanno aggiunti i fondi per il Giubileo 2025 e quelli provenienti da un fondo nazionale previsto dal DL
AIUTI 2022.
Più di 89 progetti che prevedono interventi per l’inclusione sociale, per la riqualificazione delle aree verdi e la ristrutturazione del territorio suddivisi in varie aree tematiche, fra le quali:
M1C3 – Investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche ed archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura”
M2C4 – Investimento 3.1 “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano”
M4C1 – Investimento 1.3 “Piano per le infrastrutture per lo sport nelle scuole”
M4C1 – Investimento 3.3 “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica”
M5C2 – Investimento 2.3 “Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare”
M5C3- Piano Nazionale Complementare (PNC) – Investimento 1 “Strategia nazionale aree interne – miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza delle strade”
Quali fondi e quali opere per il Giubileo 2025?
Oltre i 500 milioni di euro stanziati per Roma Capitale dal PNRR con la legge n. 234 del 30 dicembre 2021 viene disposta per il programma Caput Mundi, per il periodo 2022/2026 una dotazione pari a 1.335 milioni di euro per le opere e gli interventi funzionali alle celebrazioni del Giubileo del 2025. Inoltre con un apposito capitolo vengono disposti ulteriori 110 milioni per il coordinamento operativo. Al sindaco Gualtieri , con la stessa legge di bilancio, viene attribuita la nomina di Commissario straordinario con la funzione di predisporre tutti gli interventi utili e connessi alle celebrazioni del 2025.
Intanto Roma e i suoi residenti…
…sono sommersi sempre di più dal degrado incombente sulla città, in particolare sulle zone periferiche, ma anche i quartieri centrali ne risentono: CO2 fino ad asfissia per enorme e continua circolazione di veicoli, aree verdi lasciate marcire e mai riqualificate, problema casa, problema migranti, no parcheggi, strade a rischio continuo di voragini, bus inefficienti, servizio taxi, per la serie chi l’ha visto, cantieri aperti ovunque per il Giubileo, tonnellate di rifiuti stanziali con colera annesso ecc. ecc.
Che dire al sindaco Gualtieri?
Roma oggi vista da Tiziana Uleri, avvocatessa civilista (Prc- Federazione Roma)
Cosa possiamo dire della Capitale amministrata dal PD? E’ migliorata? Assolutamente no, una situazione, già critica da anni, che oggi appare divenuta irreversibile e destinata al peggioramento delle condizioni di vita dei residenti.
Roma nel corso degli anni ha perso sempre più la caratteristica di città per assumere la veste di diverse città tenute insieme direi soltanto dal G.R.A. Nel senso che i Municipi, soprattutto quelli delle numerose periferie, appaiono città più piccole all’interno di un unico contenitore, ma ognuna con le proprie peculiarità e problematiche che non trovano la giusta soluzione, né dalla gestione municipale, né da quella di Roma Capitale.
Il tema del diritto all’abitare, ormai divenuto endemico in una città che soffre sempre più per l’aumento del numero di persone e nuclei familiari che ne restano privati, non ha trovato soluzione né con le precedenti amministrazioni, ma neppure con l’attuale che si dice ” progressista”. Il recupero di numerosi stabili pubblici dismessi potrebbe sopperire almeno in parte alle necessità abitative della popolazione che ha diritto ad un alloggio popolare, purtroppo restano vuoti e non adibiti ad edilizia residenziale pubblica e manca totalmente un Piano Casa adeguato alle esigenze delle persone.
La Giunta Capitolina non è intervenuta neppure per regolamentare la trasformazione in aumento vertiginoso di appartamenti adibiti a civili abitazioni in” case vacanza” in vista dell’anno Giubilare, con la conseguente diminuzione dell’offerta immobiliare privata per uso abitativo e con l’aumento del costo dei canoni di locazione, cosicché anche coloro che ancora potrebbero provvedere a reperire una casa nel mercato privato, hanno difficoltà a reperirla ed a pagare canoni locatizi che “lievitano “.
Anche per ciò che riguarda i servizi pubblici la Giunta attuale direi che non brilla per lungimiranza. I servizi sociali anziché avere un potenziamento proprio in ragione delle difficoltà economiche e sociali della popolazione subiscono il depotenziamento numerico di operatori e di qualità. E’sufficiente pensare che le cooperative convenzionate con il Comune che gestiscono gli incontri protetti genitori/figli disposti dal Tribunale hanno liste di attesa di diversi mesi con la conseguenza che si comprimono i diritti sia dei bambini che del genitore e che tutto ciò ritarda le decisioni giudiziali.
E’ notizia recentissima che la Regione Lazio, in data 8 ottobre 2024, ha revocato ( per mancato utilizzo ) un finanziamento di 3 milioni di euro stanziati oltre diciotto anni fa al Comune di Roma per il progetto ” Contratto di Quartiere di Primavalle ” che prevedeva il recupero di un edificio già adibito ad asilo nido per destinarlo nuovamente alla sua vocazione originaria di asilo nido che avrebbe soddisfatto la richiesta di inserimento in un asilo nido per molti bambini in attesa dell’inserimento. Lo stanziamento prevedeva anche la ristrutturazione di un edificio ex scuola poi occupata per esigenze abitative. Nulla di tutto ciò vedrà luce e tantomeno la riqualificazione di quel territorio.
E’ evidente che la responsabilità non è soltanto attribuibile dell’attuale Giunta, ma anche a quelle che l’hanno preceduta. Certo è che la situazione negativa di cattiva gestione dei fondi pubblici in questo caso non è stata migliorata dall’attuale Amministrazione.
Gli interventi di riqualificazione del territorio riguardano in gran parte solo le zone centrali della Città ( in linea con le passate Giunte di centro – sinistra) in vista dell’anno Giubilare gli interventi riguardano i quartieri a vocazione turistica e molto poco quelli a vocazione residenziale ovvero le periferie della città.
Identico discorso per la manutenzione del verde pubblico: gli spazi verdi ed i giardini delle zone periferiche della città restano incolti e privi di manutenzione. La lungimiranza non appare essere propria di chi gestisce una metropoli. Eppure, la manutenzione del verde pubblico potrebbe essere anche occasione di aumento dei posti di lavoro.
La manutenzione delle strade e dei marciapiedi: ormai da anni oggetto di contratti di appalto a società private non può essere soddisfacente in quanto le società appaltatrici aggiudicatarie cui è delegata la sorveglianza di territori vastissimi, normalmente hanno a disposizione per tale servizio una o due macchine e pochi operai non possono sopperire ad un lavoro che dovrebbe essere invece capillare e con copertura h 24svolta da un servizio pubblico.
Il trasporto pubblico : non mi sembra che l’attuale amministrazione della Città abbia predisposto un piano di intervento per il potenziamento effettivo del trasporto pubblico ed anche qui senza alcuna lungimiranza. Nelle altre capitali europee il servizio di trasposto pubblico è efficiente ed il traffico di automobili è sensibilmente minore rispetto a Roma con conseguente minor tasso di inquinamento atmosferico.
Nei tratti in cui non è opportuno il prolungamento della metropolitana perché non pensare al trasporto su ferro, ecologico perché diminuirebbe il tasso di polveri e smog e garantirebbe spostamenti più veloci rispetto al classico trasporto su gomma. Né si è pensato a raccordare le fermate delle metro con zone non servite con l’utilizzo di bus elettrici.
I rifiuti: sembrerebbe che la Giunta attuale opta per il termovalorizzatore che suscita le proteste di ambientalisti e non solo, senza minimamente considerare l’alternativa della raccolta porta a porta e del riciclo. Concludendo non vedo alcun progresso della Città .
Grazie Tiziana Uleri
Fonti:
- https://www.comune.roma.it/web/it/trasparenza-progetti-pnrr.page
- https://www.lacittafutura.it/OLD/index.php?option=com_k2&view=item&id=1650:berdini-la-vera-urgenza-e-tentare-di-riaprire-un-dialogo-con-la-citta&Itemid=1037
Alba Vastano
Giornalista. Collaboratrice redazionale di Lavoro e Salute
Versione interattiva https://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-novembre-2024/
Archivio https://www.lavoroesalute.org/
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!