LA STORIA DELLA CICLOFFICINA SOLIDALE THOMAS SANKARA

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Vecchie biciclette per nuove libertà

Lucietta Bellomo, Oreste Frassati Segreteria PRC Federazione Biella

La Ciclofficina Solidale Thomas Sankara è ormai una realtà consolidata e riconosciuta nel Biellese.
Nata oltre una decina di anni fa, ha voluto essere parte della costruzione di una società di eguali nel momento storico in cui l’arrivo di persone migranti scuoteva il territorio sia con il dilagare della ideologia reazionaria razzista guidata dalla Lega sia con la riattivazione di realtà antirazziste laiche e religiose diffuse e subito coinvolte nella accoglienza in svariati modi .

In quel clima, prima di inventarci questo luogo e trasormarci nella Associazione attuale , abbiamo partecipato al gruppo “Cossato accoglie ” poi denominato “Il Biellese Accoglie ” e in seguito intestato a Giorgio Marincola, giovane italo-somalo paracadutato nel biellese come militare britannico che scelse di diventare partigiano e che morirà in un agguato delle SS in Val di Fiemme.

Questo gruppo nacque come prima risposta antirazzista alle prese di posizione della amministrazione leghista a Cossato e alla già allora dilagante paura, tutta inventata, del diverso a fronte dei primi centri di accoglienza che si insediavano. Intanto che si ribatteva alla cultura suprematista bianca si partecipava alla rete di azioni e gruppi solidali nati per rispondere a bisogni fondamentali , per organizzare corsi di lingua italiana, per verificare le condizioni materiali dei migranti ospiti nei primi centri gestiti da Cooperative spurie , per incontrarsi e cercare soluzioni.

Noi di Rifondazione Comunista Biellese che partecipavamo con altre e altri al volontariato solidale , avendo in mente il mutualismo come solidarietà tra eguali , stavamo verificando come restasse insoddisfatto per i giovani migranti dislocati in vari paesi il bisogno ed il diritto a muoversi liberamente Quella libertà di movimento era ed è tuttora negata, lo raccontano i viaggi drammatici attraverso il Mediterraneo e la rotta balcanica insieme alle politiche trasversali dei Governi volte a fermare e segregare persone in cerca di un futuro migliore .

Partì così nel 2014 la campagna “BICICLETTE RIVOLUZIONARIE” con banchetti in piazza in cui davamo innanzitutto il nostro benvenuto alle sorelle e fratelli richiedenti asilo e lanciavamo la raccolta di “vecchie bici per nuove libertà”.

Nel volantino scrivevamo così:
“La bici nella storia del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori e dell’antifascismo è stata uno strumento rivoluzionario, utilizzato dagli strati popolari, braccianti, operaie/i, staffette partigiane ed osteggiato dal potere costituito, da Bava Beccaris al Comando Tedesco di occupazione, al Governo Scelba che le bici le faceva schiacciare dalle cammionette quando la gente in piazza protestava”

La richiesta fu subito accolta da molte persone e arrivarono biciclette nelle più varie condizioni nuove, vecchie , da rigenerare o da smontare come pezzi di ricambio. In questo modo uscivano da cantine , garages e depositi vari molti mezzi che altrimenti sarebbero finiti prima o poi in discarica .

La Ciclofficina nascente , così come quella attuale, ha così di fatto intrecciato diritti, mobilità sostenibile e riciclo, contribuendo alla difesa ambientale che ha bisogno di una ben diversa idea di consumo e di sviluppo.

Il nostro compagno Oreste Frassati , esperto meccanico che dalla età di 11 anni riparava col padre biciclette, mise a disposizione tempo e professionalità girando tra i vari centri consegnando e riparando biciclette col mitico furgone dalla indimenticabile compagna Giuseppina Bianchi che da subito condivise il progetto e che è sempre stata presente fino a quando ci ha lasciato nel 2021.

Ma le richieste crescevano , essendo noi l’unico punto di riferimento, così si decise di organizzare una Ciclofficina con i locali messi a disposizione da Oreste a Occhieppo Inferiore , aprendo al pubblico fatto di persone migranti e non solo , inizialmente per tre pomeriggi a settimana.

Accanto ad Oreste subito sono arrivati Gabriel e Stefano per la parte meccanica e altre persone anche loro di varie provenienze e sensibilità per le altre attività, così si è deciso di costituirsi in Associazione ” Ciclofficina Solidale Thomas Sankara “affiliata ad ARCI Solidarietà il 5 Dicembre del 2017. A questo proposito va riconosciuto il merito ad ARCI Biella-Vercelli-Ivrea di essere diventata con il Presidente e Compagno Valter Clemente, un valido appoggio in tutti questi anni per noi e non solo, nel faticoso compito di costruire un’altro mondo possibile
La scelta del nome non è per nulla casuale, essendo Thomas Sankara una figura riconosciuta universalmente come il Che Guevara Africano che portò come Presidente del Burkina Faso fino all’ONU la sua denuncia contro lo sfruttamento neocoloniale che strangolava con il debito il continente , morendo poi assassinato .

Il progetto è diventato patrimonio comune con diverse persone che si sono unite nella solidarietà concreta , nel proseguimento del contrasto alla cultura razzista e xenofoba , nel tentativo a volte riuscito e a volte no, di controllo popolare sulle condizioni della accoglienza nei CAS (Centri Accoglienza Straordinaria) là dove si verificavano mancanze e disapplicazioni .
Nel tempo abbiamo fatto come Associazione insieme alla costituita rete attorno al Tavolo Migranti di cui siamo parte più segnalazioni all’opinione pubblica e alla Prefettura e in qualche caso abbiamo rimediato ad alcune emergenze , come quando la nostra sede divenne centro raccolta di Kit per l’igiene personale e per il bucato che distribuimmo poi davanti ad uno dei centri dove la Cooperativa era inadempiente .

I pomeriggi di apertura della Ciclofficina ad Occhieppo Inferiore sono diventati due e impegnano costantemente tre volontari nella parte meccanica Oreste, Stefano e Gabriel ed una volontaria nella accoglienza, per prima e per anni la nostra Compagna Giuseppina Bianchi ed ora dal 2021 la sottoscritta.
La frequenza si è stabilizzata con una media di 10 persone o più a seconda dei periodi.

Le biciclette che circolano sul territorio sono ormai centinaia e questo richiede un lavoro molto impegnativo di preparazione di bici rigenerate e recupero di pezzi di ricambio, le ore di lavoro tutte volontarie necessarie al di là delle 8-10 ore di apertura si aggirano dunque in ulteriori 30 ore per ritiro, preparazione, smontaggio pezzi. Fortunatamente in alcuni periodi abbiamo avuto la preziosa collaborazione di alcuni ragazzi migranti, che ci hanno aiutato e di giovani, ma la situazione precaria e in movimento non consente loro un impegno di lunga durata, in un divenire costante.

Proviamo a descrivere quindi la prassi della nostra Associazione con alcune attività svolte negli anni: con le altre Associazioni (Incontromano, Mondi senza Frontiere e altre del Tavolo Migranti) abbiamo da sempre stabilito rapporti di scambio ecollaborazione sia per questioni pratiche e materiali (es. raccolta mobili e aiuto a mettere su casa per i migranti che casa e lavoro nel frattempo l’avevano trovata), sia per organizzare eventi, dibattiti, proiezioni.

Negli anni abbiamo lanciato e organizzato manifestazioni, tra le quali la catena umana attorno al Municipio di Biella contro la chiusura dei porti . Abbiamo dichiarato solidarietà al Sindaco di Riace Mimmo Lucano ai tempi del processo con una manifestazione in piazza rivendicando che la solidarietà non è reato, in una fase in cui si era fatto il vuoto attorno a lui anche da parte del Centrosinistra, PD e sodali poi accorsi a candidarlo come simbolo dopo la sua assoluzione. Ancora l’anno scorso la nostra attivissima socia e compagna Sonia Modenese ha portato in dono a Mimmo la nostra locandina di allora che recitava “LA SOLIDARIETA NON SI ARRESTA!”alla festa svoltasi a Riace per la assoluzione.

Abbiamo sostenuto con il Coordinamento Antifascista la occupazione dei locali del Macello a Biella una realtà auto organizzata da migranti e senza dimora cui seguì lo ” sgombero gentile” della amministrazione PD su presione della destra; abbiamo portato aiuti materiali alla Casa Cantoniera occupata ad Oulx dove giovani solidali accoglievano migranti in cammino verso la Francia e , in seguito allo sgombero, abbiamo continuato raccolta e consegna di abbigliamento invernale e scarpe per il Rifugio fraternità Massi, sempre ad Oulx, tramite una compagna volontaria ce fa la spola tra Biella e Valsusa.

Dato il forte legame della gran parte di noi con il movimento No Tav, abbiamo procurato letti e materassi in una bella giornata di sole al presidio dei Mulini in Clarea dove giovani resistenti difendevano un lembo di terra , bosco e ruscello accerchiati perfino da corpi speciali .
Con l’impegno alla formazione richiesta dei soci attivisti e attiviste, Marika e Roberto la sede della Ciclofficina è diventato uno dei Nodi contro la Discriminazione costituiti nel Biellese.
La sede inoltre si è dichiarata con relativa targa ” Spazio Libero dal’ Apartheid Israeliana”, aderendo alla Campagna nazionale in solidarietà al popolo Palestinese vittima di genocidio lanciato dal movimento BDS (Boicottare, Disinvestire, Sanzionare), dato che essendo tutti noi diversamente militanti multitasking, ci troviamo a sostenere e far parte anche del gruppo Biellesi per la Palestina Libera.
Ma la rete di rapporti si è allargata sempre di più e quest’anno abbiamo ricevuto la visita di altre belle realtà tra le quali una Cooperativa di Chiaverano e la Associazione di Galliate in provincia di Novara che lavora con persone diversamente abili, la Ri-Ciclofficina della ONLUS Braccia Aperte , dalla quale abbiamo ricevuto una gradita visita di scambio e , in dono, altre biciclette.

Con la categoria NIDIL CGIL abbiamo dato disponibilità a supportare il lavoro sulla condizione dei Riders con il questionario in preparazione di una piattaforma contrattuale che manca a chi viene sfruttato ogni giorno sulle strade .

La Ciclofficina si è resa più volte disponibile anche ad ospitare persone in prova inviate dai servizi sociali in un incontro che si è rivelato importante sia per le persone sia per noi ,perchè contrastare la emarginazione e il rischio di finire rinchiusi fa parte del mutualismo che abbiamo in mente .

Abbiamo praticato solidarietà durante la Assemblea Permanente delle operaie e degli operai della Fabbrica Damamour di Vallemosso, chiusa e fallita lasciando per strada decine di persona già impoverite dai bassi salari del Tessile . Dopo essere stati ai cancelli con loro abbiamo partecipato ad un a sorta di Cassa di Resistenza in collaborazione con la CGIL e, grazie alle conoscenze argentine dell’allora presidente Gabriel Baravalle si organizzò un partecipato ASADO che fruttò qualche risorsa in più alle famiglie operaie.

Abituate e abituati a gettare il cuore oltre l’ostacolo ci riconosciamo spesso in chi lo fa cost antemente , lottando: abbiamo pertanto risposto nel Settembre 2023 all’invito rivolto alle Ciclofficine Solidali dalla Assemblea Operaia della GKN di Campi Bisenzio per il Convegno Nazionale che ha avuto luogo nella fabbrica occupata.

Siamo stati accolti con grande attenzione e cura rara di questi tempi, ci siamo sentiti a casa , emozionati per aver avuto l’occasione di conoscere da vicino la splendida organizzazione e la determinazione nel progetto che insieme alla re-industrializzazione prevede anche una idea di società che si crea già nelle relazioni qui ed ora .

Il nostro capo-Officina Oreste , che aggiusta biciclette da quando aveva 10 anni , ha dato il suo contributo tecnico durante la presentazione delle Cargo Bikes, un bene per la mobilità sostenibile che fa parte di una visione lungimirante di futura produzione insieme ai pannelli solari.

Abbiamo mantenuto il contatto fino alla assemblea Internazionale dell’Azionariato Popolare del 13 Ottobre scorso dato che anche la nostra ARCI Biella Ivrea Vercelli è azionista e manterremo questo contatto seguendo la vicenda il 17 Novembre prossimo.

Che fare da qui in avanti?
La fase che stiamo attraversando ci incarica di continuare nel lavoro concreto per chi è già arrivato e chi arriverà in futuro, cercando però anche di unire le forze e contrastare la sempiterna cultura della paura e della guerra tra i poveri sparsa dalle classi dominanti e di cui fa parte il razzismo di Stato del Governo fascistoide che ultimamente si è concretizzato nel decreto Sicurezza volto a colpire le persone migranti ,chi dissente, chi lotta e che cercherà di alzare il tiro come già sta facendo nei CPR e nel nuovo lager in Albania .

Unite ed uniti si vince . la Ciclofficina Thomas Sankara c’è, finchè ce ne sarà!

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