Per la quinta volta, gli USA pongono il veto ad una risoluzione di cessate il fuoco a Gaza delle Nazione Unite
Washington – The Palestine Chronicle. Gli Stati Uniti hanno usato il loro potere di veto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, mercoledì, per bloccare una risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza.
È la quinta volta, dall’ottobre 2023, che Washington impedisce l’avanzamento di una misura di questo tipo nel contesto della guerra in corso di Israele contro Gaza.
La risoluzione chiedeva un “cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente” e sollecitava il rilascio dei prigionieri attualmente detenuti dai gruppi di resistenza palestinesi nella Striscia di Gaza.
Nonostante il voto favorevole di 14 Stati membri, gli Stati Uniti, in qualità di membro permanente del Consiglio, hanno esercitato il loro veto per annullare la risoluzione.
Qualche ora prima del voto, un funzionario statunitense ha informato l’agenzia di stampa Reuters che Washington avrebbe respinto la risoluzione se i suoi termini originali fossero rimasti invariati.
Più tardi, durante il dibattito del Consiglio, Robert Wood, vice rappresentante degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, ha difeso il veto, affermando: “Abbiamo chiarito durante i negoziati che non potevamo sostenere un cessate il fuoco incondizionato che non rilasciasse gli ostaggi”.
“In poche parole, questa risoluzione avrebbe inviato un messaggio pericoloso a Hamas: non c’è bisogno di tornare al tavolo dei negoziati”, ha aggiunto.
A differenza delle precedenti proposte di cessate il fuoco, quest’ultima risoluzione è stata presentata collettivamente da tutti i 10 membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza.
Tuttavia, ha avuto lo stesso esito dei quattro tentativi precedenti, sui quali gli Stati Uniti avevano posto il veto, spesso opponendosi da soli.
Genocidio in corso.
In spregio a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato, Israele ha affrontato la condanna internazionale per la sua continua e brutale offensiva su Gaza.
Attualmente sotto processo davanti alla Corte internazionale di giustizia per genocidio contro i palestinesi, Israele sta conducendo una guerra devastante su Gaza dal 7 ottobre del 2023.
Secondo il ministero della Salute di Gaza, 43.985 palestinesi sono stati uccisi e 104.092 feriti nel genocidio in corso a Gaza dal 7 ottobre 2023.
Inoltre, almeno 11 mila persone sono irreperibili, presumibilmente morte sotto le macerie delle loro case in tutta la Striscia.
Israele afferma che 1.200 soldati e civili sono stati uccisi durante l’operazione “Ciclone di al-Aqsa” del 7 ottobre. Tuttavia, i media israeliani hanno pubblicato rapporti che suggeriscono che molti israeliani sono stati uccisi quel giorno da “fuoco amico”.
Le organizzazioni palestinesi e internazionali affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.
La guerra israeliana ha provocato una grave carestia, soprattutto nel nord di Gaza, che ha causato la morte di molti palestinesi, soprattutto bambini.
L’aggressione israeliana ha anche provocato lo sfollamento forzato di quasi due milioni di persone da tutta la Striscia di Gaza, con la stragrande maggioranza costretta nella città meridionale di Rafah, densamente affollata e vicina al confine con l’Egitto, in quello che è diventato il più grande esodo di massa della Palestina dalla Nakba del 1948.
Centinaia di migliaia di palestinesi hanno iniziato a spostarsi dal sud al centro di Gaza, alla costante ricerca di sicurezza.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.
21/11/2024 https://www.infopal.it/
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