425° giorno di olocausto israelo-statunitense a Gaza. Strage del pane a al-Nusseirat e attacco contro tende di sfollati a al-Bureij. Pulizia etnica totale nel nord della Striscia. Appello per l’evacuazione di 25.000 feriti e malati

InfoPal. L’olocausto gazawi ad opera delle forze coloniali genocide sioniste, armate e sostenute da USA ed Europa, con la complicità del mondo arabo, è entrato mercoledì nel 425° giorno. La catastrofe umanitaria e sanitaria è totale. Assistiamo impotenti e sconvolti al peggior sterminio post-seconda guerra mondiale, i cui metodi sono un mix letale e superano noti storici genocidi in termini di spazio-tempo. Osserviamo anche il fallimento definitivo delle organizzazioni internazionali come ONU, Tribunali penali e di giustizia, UNICEF, ecc., incapaci di fermare la carneficina dei nativi nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e in Libano ad opera delle forze criminali coloniali israeliane, armate dall’Occidente. Il mainstream ha raggiunto livelli di prostituzione mediatica senza precedenti, mascherando il razzismo israeliano con la solita propaganda a cui nessun essere senziente ormai dà credito.

Secondo fonti mediche, 18 palestinesi, tra cui bambini e donne, sono stati uccisi nel bombardamento da parte dell’occupazione della Striscia di Gaza centrale e meridionale, dall’alba di oggi.

Un medico palestinese è stato ucciso, e molti altri sono rimasti feriti, in un attacco israeliano a una scuola gestita dall’ONU nel campo di al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale.

L’attacco ha causato un incendio che ha distrutto almeno 15 tende di fortuna nel cortile della scuola, dove centinaia di famiglie sfollate si erano rifugiate.

La strage del pane.

In un bilancio preliminare, cinque civili sono stati uccisi, la maggior parte dei quali bambini, questa mattina, nel bombardamento di un raduno di cittadini nel campo di al-Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale, di fronte a una bancarella di cibo e in un panificio locale.

Pulizia etnica totale nel nord della Striscia.

Tramite altoparlanti collegati a droni quadricotteri, l’esercito di occupazione israeliano ordina alla popolazione palestinese rimasta a Beit Lahia, nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, di lasciare immediatamente la propria città, altrimenti verrà uccisa.

La città sta attualmente vivendo una delle peggiori operazioni di pulizia etnica della storia moderna.

Medici palestinesi e internazionali chiedono l’evacuazione di 25.000 feriti e malati da Gaza per le cure.

Medici palestinesi e internazionali hanno chiesto oggi l’evacuazione di 25.000 feriti e malati dalla Striscia di Gaza verso gli ospedali di Gerusalemme Est.

E’ quanto è avvenuto in una conferenza stampa tenutasi presso l’Augusta Victoria Hospital di Gerusalemme Est, mentre la guerra genocida condotta dall’occupazione israeliana sulla Striscia continua e la maggior parte degli ospedali è fuori servizio.

I medici hanno affermato che si stima che 25.000 persone a Gaza abbiano bisogno di cure mediche salvavita a causa delle loro condizioni critiche.

Hanno identificato tre azioni chiave per affrontare la crisi: in primo luogo, stabilire corridoi di evacuazione medica sicuri per garantire percorsi per i pazienti verso gli ospedali nella Cisgiordania occupata, inclusa Gerusalemme Est, o in altri paesi; in secondo luogo, porre fine alla separazione familiare assicurando che le famiglie rimangano unite durante il trattamento; e in terzo luogo, sostenere il diritto dei palestinesi evacuati a tornare alle loro case a Gaza dopo aver ricevuto cure mediche, senza dover scegliere tra la loro salute e la loro patria.

L’oncologa pediatrica Khadra Salama ha affermato che la sofferenza dei bambini di Gaza è inimmaginabile, poiché molti di loro non possono accedere a trattamenti salvavita contro il cancro, che erano già scarsi prima dell’aggressione alla Striscia.

Da parte sua, il rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità, Rick Peeperkorn, ha sottolineato l’importanza di facilitare l’accesso umanitario, sottolineando “l’urgente necessità di forniture mediche e l’evacuazione dei pazienti, e consentendo alle squadre umanitarie di entrare a Gaza per fornire cure salvavita”.

Nel frattempo, il CEO dell’Augusta Victoria Hospital, Fadi Al-Atrash, ha affermato che la situazione a Gaza è catastrofica, ha chiesto che tutti i pazienti di Gaza abbiano opportunità di trattamento e che il modo più breve ed efficace è consentire loro di lasciare Gaza per gli ospedali in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est.

“Mi sento molto triste, molto frustrato e molto impotente. Ci sentiamo depressi perché non siamo in grado di aiutare la nostra gente lì, non perché non possiamo o non ne abbiamo la capacità, ma perché ci viene impedito di farlo”, ha affermato, facendo appello alla comunità internazionale e alle organizzazioni umanitarie in tutto il mondo affinché “ci consentano di aiutare la nostra gente”.

(Fonti: Quds Press, Quds News network, Al-Mayadeen, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, The Cradle, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori).

Per i precedenti aggiornamenti:

https://www.infopal.it/category/operazione-spade-di-ferro-genocidio-a-gaza

https://www.infopal.it/category/ciclone-al-aqsa

https://www.infopal.it/category/palestina-media-e-geopolitica-approfondimenti-e-analisi

4/12/2024 https://www.infopal.it/

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