Sanità, continua la lotta dei medici
La vertenza sanità non si ferma. E dopo lo sciopero del 16 dicembre 2015, ecco che le stesse organizzazioni sindacali che hanno dato il via alla protesta contro i tagli, ripropongono altre due giornate di sciopero. Del resto, nessuno dei problemi alla base della protesta ha trovato soluzione, né tantomeno il Governo ha ritenuto di dover avviare “un confronto serio con i professionisti per il rilancio della sanità pubblica e la valorizzazione del lavoro di chi quotidianamente garantisce la tutela della salute a milioni di cittadini”. Anaao-Assomed, insieme ad una ventina di altre sigle del settore, compresa quella della Cgil, hanno deciso altre due giornate: giovedì 17 e venerdì 18 marzo.
“Le organizzazioni sindacali non intendono essere spettatrici del declino inesorabile della sanità pubblica sottoposta alla mannaia di continui e pesanti tagli – si legge in una nota – ma vogliono che entrino a pieno titolo nell’agenda della politica italiana le questioni della sua sostenibilità, della esigibilità del diritto alla salute dei cittadini omogenea tra le Regioni italiane, del ruolo professionale, dirigenziale, formativo dei medici e dei dirigenti sanitari. Il Governo si assuma in pieno le proprie responsabilità di fronte ai cittadini italiani ed ai professionisti della sanità esplicitando il modello che intende realizzare”.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi nazionale e locali, la vertenza sanità attraverserà il Paese con tre manifestazioni interregionali, la prima delle quali si svolgerà a NAPOLI sabato 20 febbraio 2016 coinvolgendo i professionisti e i cittadini delle regioni del sud Italia.
In occasione dello sciopero sarà contestata nelle sedi competenti “ogni illegittima restrizione che Regioni e Aziende tenteranno di applicare, come accaduto lo scorso 16 dicembre”.
il portavoce dei giovani medici dell’Anaao-Assomed, Montemurro, spiega come i tagli alla sanità stiano di fatto abbassando notevolmente le prestazioni beneficio dei cittadini. E quindi c’è un legame diretto, che riguarda principalmente la popolazione anziana, tra il maggior numero di decessi registrati lo scorso anno e lo “stato di salute” degli ospedali. L’Anaao-Assomed ha avviato in questi giorni una indagine approfondita attraverso la propria rete sulla qualità dell’assistenza sanitaria in Italia. I risultati verranno presentati ai primi di marzo.
Fabio Sebastiani
22/1/2016 www.controlacrisi.org
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