Poteri occulti. Dalla P2 alla criminalità istituzionale: il golpe perenne contro Costituzione e democrazia. Luigi de Magistris

Nell’introduzione del suo ultimo libro Luigi de Magistris spiega come nella storia italiana, si possa parlare di ‘golpe perenne contro la Costituzione e la democrazia, una sorta di dittatura nascosta, frammentata e insieme pervasiva’ [pag. 13], è un ragionamento che ricorda le analisi di Antonella Beccaria nel suo Golpe di Stato. La storia dell’Italia è la storia di una democrazia e di una sovranità limitata, che si apre con la strage di Portella della Ginestra che all’alba della guerra fredda fu ‘orchestrata da un intreccio tra mafia, forze reazionarie e servizi segreti, fino ai vertici della politica nazionale: lo scopo era annichilire le sinistre e impedire che potessero trionfare alle storiche elezioni del 1948’ [pag. 13]. Come spiegato da Alberto Bradanini in alcuni suoi scritti la Nato nacque con funzioni di stabilizzazione della politica interna dei Paesi alleati (o sudditi). Stabilizzare volle dire nel 1978 non salvare Aldo Moro che avrebbe portato il PCI al governo, come scrive l’Autore: ‘il condizionamento americano e atlantico faceva e fa ancora dell’Italia un paese a sovranità limitata’ [pag. 21].

In questo quadro la criminalità ha avuto un ruolo centrale, la nascita della cosiddetta Seconda Repubblica segnata dalle stragi del ‘92-‘93 e dalla trattativa Stato-mafia lo dimostrano in modo chiaro. Il periodo successivo alla stragi di mafia e a tangentopoli porta ad una politica totalmente asservita agli interessi statunitensi, venendo meno quel poco di autonomia di cui il nostro Paese godeva, e allo stesso tempo una compenetrazione della criminalità organizzata con il mondo degli affari, della politica e delle istituzioni. Emblematico l’episodio che de Magistris racconta nel libro, quando le sue inchieste iniziarono a toccare la politica calabrese venne avviata un’attività ispettiva nei suoi confronti ‘guidata dall’allora capo dell’Ispettorato del Ministero della Giustizia, Arcibaldo Miller’ che sarebbe stato coinvolto successivamente bello scandalo della P3 [pag. 57].

Un altro caso che va assolutamente citato fu quello del Sostituto Procuratore di Palermo Antonino Di Matteo il quale venne duramente attaccato da Napolitano, per via delle intercettazioni poi distrutte, nel momento in cui Totò Riina ‘aveva ordinato il tritolo per il suo assassinio’ [pag. 120].

Il quadro ricostruito nel libro ci dice che il piano di rinascita di Licio Gelli è stato pienamente realizzato. Negli anni ‘60 e ‘70 le forze progressiste avanzavano e cambiavano lo Stato, anche la magistratura cambiò con i ‘pretori d’assalto’ la Costituzione passò dall’essere un testo da studiare e ammirare ad essere strumento di lotta politica e sociale. Purtroppo la vittoria delle forze più reazionarie ha riportato indietro il nostro Paese, se nel nostro parlamento non c’è più posto per gli operai anche la giustizia è diventata classista, debole con i forti e forte con i deboli. Come cantava Claudio Lolli rivolto alla borghesia ‘Ami ordine e disciplina, adori la tua Polizia/Tranne quando deve indagare su di un bilancio fallimentare’.

La criminalizzazione del dissenso avviene a tutti i livelli, non possiamo stupirci (indignarci sì) per le manganellate agli studenti che manifestano per la pace se ogni giorno media e politica ci dicono che chi non vuole dare armi all’Ucraina è un agente straniero e chi vuole fermare il genocidio di Gaza è un antisemita. Purtroppo queste tendenze sono bipartisan, non c’è una vera opposizione. L’equiparazione fra comunismo e fascismo, come ben osserva de Magistris, rende ‘quest’ultimo più digeribile’ [pag. 159] e nella più completa convergenza fra centrodestra e centrosinistra ci vuole convincere che questo stato di cose è immutabile.

Marco Pondrelli

21/12/2024 https://www.marx21.it/

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