Nella Giornata della Donna, le palestinesi lottano per sopravvivere invece di celebrare le conquiste
Gaza-Quds News Network. Mentre il mondo celebra la giornata della donna, le donne palestinesi a Gaza sopportano sofferenze inimmaginabili. Il genocidio israeliano in corso e la crisi umanitaria hanno trasformato questa giornata di celebrazione in un ricordo di perdita e dolore per oltre un milione di donne.
Secondo Salama Maarouf, capo dell’ufficio stampa del governo a Gaza, migliaia di donne palestinesi sono state uccise nel genocidio di Israele. Ha invitato la comunità internazionale a riconoscere le atrocità commesse contro le donne da Israele.
Il genocidio israeliano a Gaza ha avuto un impatto devastante sulle donne. Oltre 12.316 sono state uccise, mentre 13.901 hanno perso i loro mariti. Circa 17.000 madri hanno perso i loro figli e 50.000 donne incinte hanno partorito in condizioni disumane. Almeno 162.000 donne soffrono di malattie infettive e 2.000 hanno perso gli arti, costringendole a vivere con disabilità permanenti. Molte donne sono state anche rapite e torturate dall’esercito israeliano, sopportando dure condizioni nei centri di detenzione israeliani.
Migliaia di donne sfollate a Gaza vivono in tende di fortuna e scuole sovraffollate. Non hanno beni di prima necessità come cibo, acqua e cure mediche, mentre Israele continua a bloccare l’ingresso degli aiuti umanitari.
Le organizzazioni internazionali per i diritti umani, tra cui Human Rights Watch, hanno riferito che il 70% delle persone uccise a Gaza erano donne e bambini. Il genocidio israeliano ha anche costretto due milioni di persone, metà delle quali donne, a scappare dalle loro case.
La Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, Reem Alsalem, ha detto all’agenzia Anadolu che le donne a Gaza affrontano “trattamenti disumani e degradanti”. Ha espresso la sua “profonda preoccupazione” per la loro situazione critica. Alsalem ha sottolineato le difficoltà affrontate da donne e ragazze, tra cui la violenza israeliana, gli attacchi incessanti e il blocco. Ha osservato che molti operatori sul campo “si sforzano di trovare le parole per descrivere la sofferenza a Gaza”, definendola “un vero inferno”.
Alsalem ha affermato che le donne a Gaza stanno perdendo i loro mariti e che “ogni ora vengono uccise due madri, lasciando innumerevoli bambini orfani”. Ha condannato il deliberato affamere le persone a Gaza e il blocco degli aiuti umanitari.
Le donne incinte sono costrette a concludere la gravidanza sotto i bombardamenti e senza accesso all’assistenza sanitaria. Molte partoriscono senza anestesia o adeguato supporto medico in un ambiente in cui gran parte del settore medico è stato distrutto. Alsalem ha anche criticato la retorica odiosa usata dagli israeliani per “giustificare l’uccisione delle donne palestinesi”.
Ha fatto riferimento a un recente rapporto dell’ONU che descriveva nel dettaglio la sofferenza dei civili palestinesi, soprattutto donne e bambini. Il rapporto ha verificato i resoconti di esecuzioni extragiudiziali di donne palestinesi e dei loro bambini, detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate e trasferimenti in centri di detenzione in Cisgiordania e Israele. Operatori sanitari, difensori dei diritti umani e anche bambini sono stati incarcerati in strutture israeliane. Alsalem ha rivelato che almeno un bambino è stato portato in Israele, definendolo un crimine di guerra e un atto di genocidio ai sensi della Convenzione sul genocidio.
Ha affermato che c’erano circa 200 donne e ragazze tra i 3.000 palestinesi detenuti a Gaza tra il 7 ottobre e il 31 dicembre 2024. In Cisgiordania, c’erano 147 donne e 245 bambini tra i 3.700 Palestinesi detenuti. Il rapporto ha espresso profonda preoccupazione per il trattamento disumano delle donne e delle ragazze palestinesi, che hanno subito percosse, bullismo, negligenza medica, mancanza di cibo adeguato e rifiuto della rappresentanza legale.
Le donne a Gaza affrontano anche “minacce di violenza sessuale e stupro”. Alsalem ha citato “terribili” resoconti di donne palestinesi spogliate e fotografate in posizioni umilianti, in particolare durante gli interrogatori. Ha affermato che alcune donne sono state costrette a togliersi lo hijab durante la detenzione e sono state perquisite da agenti uomini. I soldati israeliani avrebbero condiviso e fatto circolare queste immagini online, violando le leggi di guerra.
All’inizio di questo mese, il Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite ha espresso “orrore” per le segnalazioni di donne e ragazze palestinesi a Gaza picchiate, detenute, umiliate, violentate o giustiziate da ufficiali israeliani. L’agenzia ha sottolineato che “le donne e le ragazze non sono obiettivi”.
Traduzione per InfoPal di Edy Meroli
10/3/2025 https://www.infopal.it
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