Il sionismo, il genocidio e la sua politica dell’hasbara
di Pablo Jofre Leal
L’attuazione della Direzione Nazionale dell’Informazione israeliana e della sua politica di Hasbara, con un budget segreto (ma stimato in almeno 500 milioni di dollari) ha significato, ad esempio, la creazione di entità che hanno iniziato ad operare in tutte le regioni del mondo, con particolare attenzione all’Africa e all’America Latina.
Il regime israeliano e la sua politica che di solito chiamano “diplomazia pubblica” basata sulla strategia dell’Hasbara (chiarimento in ebraico) ha come obiettivo fondamentale quello di lavare l’immagine di un regime genocida, usurpatore e guerrafondaio come quello israeliano.
L’entità nazional-sionista, amministrata per la sesta volta dal criminale di guerra e che ricopre la carica di primo ministro, Benjamin Netanyahu, soprattutto dopo l’aggressione contro la Striscia di Gaza e la Cisgiordania del 2008-2009 denominata Operazione Piombo Fuso, ha iniziato a delineare una strategia di contenimento di fronte alla già consolidata immagine genocida dell’entità nazional-sionista. Netanyahu, insieme ai leader del suo partito, insieme a varie entità ultranazionaliste, militari, ortodosse e colonialiste, ha intensificato con il sostegno degli Stati Uniti una revisione dei processi politici e militari che si stavano portando avanti contro la Palestina. A tal fine, è stato creato un organismo di pubbliche relazioni, un ufficio centralizzato sotto il gabinetto del primo ministro israeliano.
Genocidio Imagewashing
Questa delegazione, denominata Direzione Generale dell’Informazione Nazionale, ha la funzione di coordinare quella che in ebraico viene chiamata Hasbara ovvero “spiegazione, chiarimento o far luce su qualcosa” finalizzata a svolgere un lavoro di propaganda dei presunti “benefici” offerti al mondo e alla regione dall’entità sionista e la cui narrazione centrale si svolge attorno all’asse del mantenimento che: Il nazionalismo non attua una politica coloniale e criminale, ma si difende da un mondo che vuole annientarli di nuovo. La cronaca fa appello all’olocausto che funge da slogan permanente, per vittimizzare se stesso più e più volte. Una propaganda che cerca di mescolare il sionismo con l’ebraismo, in modo tale che qualsiasi critica alla politica sionista sia considerata antisemita o antiebraica.
In un documento presentato otto anni fa, ho sottolineato che l’attuazione della Direzione Nazionale dell’Informazione israeliana e della sua politica di Hasbara, con un bilancio segreto (ma stimato in almeno 500 milioni di dollari) ha significato, ad esempio, la creazione di entità che hanno iniziato ad operare in tutte le regioni del mondo. con particolare attenzione all’Africa e all’America Latina.
Questo, perché la lobby ebraica negli Stati Uniti, in Francia e in Inghilterra ha un tale potere e gestisce media così evidenti, che ha deciso di concentrare e allocare gli sforzi verso quei governi e società di paesi in cui quella lobby ebraica è meno forte e richiede di costringere i politici di quei paesi e i loro media a diffondere il messaggio sionista. appellandosi in questo, in molte occasioni, al ricatto, all’acquisto di media e alla corruzione di politici e funzionari governativi. (1)
Per fare questo, stanziando quelle centinaia di milioni di dollari all’anno, con il sostegno dei governi di paesi come gli Stati Uniti, la Francia, la Gran Bretagna, la Germania, l’Argentina, tra gli altri, e le principali reti di notizie del mondo occidentale – molte delle quali in mani sioniste – in modo che questo lavaggio dell’immagine sia replicato dagli ebrei – fondamentalmente – e dai non ebrei che di solito sono invitati, con tutte le spese pagate per poche settimane, nei territori palestinesi occupati che i sionisti chiamano Israele.
Mi riferisco a studenti, gruppi parlamentari, leader religiosi, principalmente evangelici, personaggi pubblici influenti nei loro paesi, giornalisti, accademici, funzionari governativi su questioni specifiche: falde acquifere, tecnologia militare, tecnologia di spionaggio, tra gli altri.
Il suddetto cerca non solo di presentare Israele come una sorta di luce nelle tenebre, la più grande democrazia dell’Asia occidentale, come di solito vendono la loro società di etnocrazia e fondamentalismo, ma anche di utilizzare tecniche di indottrinamento in stile goebbeliano, attraverso quelle che chiamano azioni di leadership che consistono, secondo il loro programma di costruzione di narrazioni egemoniche del sionismo, in:
1.- Fornire resoconti di prima mano di ciò che, secondo il nazionalsionismo, sta accadendo nella regione e in particolare con il popolo palestinese. Tutto questo in una prospettiva di supremazia ebraica, di una visione del mondo razzista e di incitamento al genocidio.
2.- Consegna di batterie di informazioni, risorse e strumenti, che permettano di formare e indottrinare questi futuri fanatici filo-sionisti in modo tale che esercitino un lavoro di attivismo pro-Israele nei campus universitari dei paesi da cui provengono. Nei luoghi di lavoro, nei media e nelle istituzioni governative dove sono radicati. L’idea più rilevante è quella di combattere ciò che la falsa narrativa sionista chiama antisemitismo e propaganda anti-israeliana.
3.- Facilitare lo sviluppo di competenze come personaggi influenti sui social network con la narrazione determinata dalle agenzie speciali e dai dipartimenti di manipolazione e disinformazione, che dipendono direttamente dall’ufficio del primo ministro del regime israeliano e dallo stesso esercito di occupazione israeliano.
Uno di questi programmi è la cosiddetta Hasbara Fellowship (2) con obiettivi pubblicizzati come una sorta di corso di formazione continua attraverso un programma dettagliato di attività ed elementi formativi. L’idea è quella di creare attivisti che siano in grado di difendere a tutti i costi un regime che viene messo in discussione e la cui immagine internazionale è descritta come genocida, usurpatore, guerrafondaio e razzista.

Para lo anterior el curso de formación de agitadores contempla, entre otras actividades:
- Recorrer aquellos puntos más críticos de los territorios palestinos ocupados, considerados estratégicos. Ello implica un tour por las fronteras con Siria, El Líbano, la bloqueada Franja de Gaza, ciudades Cisjordanas – incluyendo en ello Al Quds (Jerusalén) donde suelen reunirse con los colonos más extremistas, virulentos y fanáticos del sionismo, entre ellos rabinos que suelen tener un discurso de odio y exterminio contra los palestinos y los pueblos árabes en general.
- Capacitación teórica y práctica en técnicas de oratoria, creación y gestión de contenido en redes sociales y otras formas efectivas de derrotar lo que este programa sionista denomina “las campañas antiisraelíes”
- Visitas a organizaciones ligadas a la sociedad israelí, universidades, centros académicos, como también a empresas de tecnología, industria militar a lo que se une el encuentro con parlamentarios y miembros del poder judicial del ente infanticida israelí.
- Llevar a adelante la creación y puesta en práctica de planes de impacto estratégico; comunicarse eficazmente sobre Israel, construir relaciones con otros grupos de estudiantes, planificar y organizar iniciativas del campus y responder las preguntas difíciles sobre Israel.
- Encuentros con líderes de opinión judeo-sionistas. Funcionarios de gobierno y de la cancillería israelí. Altos mandos militares, periodistas y los voceros del ejército ocupante, asignados a distintas vertientes de la sociedad israelí, entre ellos el colono militar uruguayo Roni Kaplan que suele atender a los visitantes latinoamericanos.
La Hasbará y Chile
En el caso chileno suele ser habitual que en esos encuentros se hagan presente los agitadores sionistas de origen chileno y hoy colonos en territorios palestinos, Gabriel Colodro, Hernán López, agrupados en lo que denominan la comunidad chileno sionista en Israel. Chilenos que tiene una fidelidad extrema con el ente israelí, su ideología sionista y el curso de acción tomada de defender al régimen genocida a toda costa.
Son personajes estrechamente vinculados al agente del Mossad, el nacionalsionista de origen argentino, de formación relacionador público y guía turístico, Gabriel Ben Tasgal, que suele viajar por Latinoamérica impartiendo curso sobre lo que llaman “Yihadismo y presencia fundamentalista en el continente”.
Giras y activismo sionista, promovidas por las comunidades judías de los países donde suelen ejercer una labor de presión muy potente en los gobiernos, poder legislativo y judicial, medios de comunicación, entre otros organismos de poder. Curso de propaganda prosionista impartido a policías, paramilitares y miembros de ejércitos como el de Colombia, Ecuador, Policía de Investigaciones de Chile, entre otros.


Para Latinoamérica – incluyendo a Chile en este trabajo – Ben Tasgal ligado a los servicios de inteligencia israelí, junto a los venezolanos los venezolanos Roby Croitorescu, Anabella Glijenschi de Jaroslavsky, Sammy Eppel y el brasileño Oscar Jaroslavsky recibieron el mandato de conformar una organización denominada Hatzad Hashemi, que funciona bajo la cubierta de ser un programa educativo.
Fundado el año 2010 por la Confederación latinoamericana Macabi, realiza su labor de Hasbará enfocada en la propaganda del régimen sionista en 18 países. Esto, con el objetivo de posicionar a la entidad israelí como “amante de la paz”, que supuestamente fomenta el progreso de la humanidad y que, en esa noble labor, sufre los ataques de los enemigos de Israel “difamado injustamente por culpa de la desinformación fomentada desde países e individuos antisemitas. Esto, con la colaboración de algunos medios de comunicación” como sostiene la propia página de esta entidad propagandística (3).
En estos días en Chile, la labor de Hasbará de la mano de la sombra tenebrosa y criminal del sionismo israelí la hemos vivido con el arribo de una vieja conocida. La ex embajadora de la entidad nacionalsionista israelí en Chile entre los años 2019 al 2022 la argentina de padres alemanes y posteriormente colona ocupante en los territorios palestinos ocupados por los sionistas a partir de 1948, Marina Rosenberg.
Personaje que, bajo una aparente sonrisa cordial, esconde lo más siniestro del sionismo y que ocupa hoy el cargo de vicepresidenta sénior para Asuntos Internacionales de la Liga Antidifamación. Una activista que además posee las nacionalidad israelí, alemana y argentina, cuestión valiosa a la hora de optar cuando deba salir de los territorios que usurpa en Palestina.
Esta Liga Antidifamación, es una organización judía fundada por la organización B’nai B’rith en los Estados Unidos, con ingentes fondos derivado del apoyo del lobby sionista en ese país, destinado a generar una política de negacionismo de los crímenes del régimen israelí, al mismo tiempo de imponer una narrativa donde toda crítica al sionismo sea catalogada de antisemitismo y conductas antijudías. Parte del trabajo de este engendro persecutorio es generar que los gobiernos asuman la definición de antisemitismo emanada de otra institución prosionista como es la Alianza Internacional para el Recuerdo del Holocausto – IHRA por sus siglas en inglés (4).
Dicha definición señala que “el antisemitismo es una cierta percepción de los judíos que puede expresarse como el odio a los judíos. Las manifestaciones físicas y retóricas del antisemitismo se dirigen a las personas judías o no judías y/o a sus bienes, a las instituciones de las comunidades judías y a sus lugares de culto.” Asumir en nuestras legislaciones esta definición implica someterse a las presiones del sionismo y un régimen que ha hecho del genocidio su política contra el pueblo palestino, como también contra el pueblo de El Líbano y Siria, que son precisamente pueblos semitas. La contradicción, interesada por supuesto, es evidente.
Una visita indudablemente funesta pues por enésima vez, no sólo ofende a las autoridades chilenas por sus críticas destempladas, tal como lo hace el actual embajador Gil Artzyeli, acusándolos de “no proteger a la comunidad judía” de Chile, sino también y en forma más desembozada, por la misión de lobby que viene a concretar. Tarea en la cual están inmersos los funcionarios en activo y aquellos que de una u otra manera se vinculan al régimen nacionalsionista en sus distintas variantes: políticas, militares, económicas, tecnológicas, entre otras.
Sionistas que, confunden interesadamente su visión de mundo racista y totalitaria con la religión. Victimizándose permanentemente y tratando de pasar a la ofensiva al acusar que Israel es blanco de persecución, segregación y crímenes como los que ejecutan sus referentes israelíes contra el pueblo palestino.
La Sra. Marina Rosenberg vino con un par de objetivos precisos: intentar lavar la imagen sucia y criminal del régimen genocida israelí y para eso se entrevistó con políticos y autoridades del país, en una labor de lobby que no puede ocultar su carácter despreciable y pleno de intromisión en nuestros asuntos y en nuestros asuntos.
Y, en segundo lugar, mancillando con presencia sionista las dependencias del ex Congreso Nacional, generar una actividad con sionistas de varios países latinoamericanos, para lanzar la llamada ALAS (Alianza Latinoamericana para Combatir el Antisemitismo) una iniciativa ordenada desde Tel Aviv, de carácter regional de la Liga Antidifamación y el Congreso Judío Latinoamericano.
La ex embajadora se reunió, además, con el gobernador de Santiago Claudio Orrego con quien ya se firmó un acuerdo en temas hídricos el año 2022. El alcalde de Santiago Mario Desbordes, que en su época de ministro de defensa de Piñera II comenzó el proceso de licitación del fracasado sistema nacional de satélites, adjudicado a una empresa israelí por 120 millones de dólares y que hoy está fuertemente cuestionado, al igual que las relaciones con dos de las empresas militares más corruptas del complejo militar sionista: Elbit System y Rafael Advanced Defense Systems involucradas en un caso de corrupción en Chile denominada “facturas duplicadas” por varios ciento de millones de dólares.
La Sra. Colona, en funciones de activismo y lavado de imagen, expresó su deseo de entrevistarse con el canciller chileno Alberto von Klaveren, personaje nacido en los países bajos, miembro de una familia creyente judía. Un anhelo cuyo objetivo es impulsar, desde el más alto nivel, una legislación que los sionistas denominan de antidifamación que está destinada a prohibir, silenciar y condenar las críticas a los sionistas por sus crímenes, calificándolos como conductas antisemitas (5)

subsecretaria de RR.EE, y Alfredo Misraji, presidente comunidad judía de Chile.
Objetivo falso porque los únicos semitas en todo este discurso son los palestinos, que esos israelíes y sus cómplices masacran diariamente. Una denominada Alianza Latinoamericana para Combatir, según ellos, el Antisemitismo destinada a fortalecer la lucha contra el antisemitismo en Latinoamérica. Finalmente, sólo puedo tener un encuentro, acompañada del presidente de la comunidad sionista de Chile Alfredo Mizraji, el lobista principal de empresas israelíes en Chile, el ex diputado democratacristiano Gabriel Silber y desde el gobierno del presidente Gabriel Boric, con la subsecretaria de Relaciones Exteriores, Gloria de la Fuente. Una muestra evidente de la orden dada por el ejecutivo para que este incómodo y no deseado encuentro no tuviese al canciller como anfitrión, sino que una funcionaria de rango menor.
La política de relaciones públicas del régimen israelí: ella es parte de la política de ocupación y de crímenes contra la población palestina. La Hasbará ayuda a tergiversar los hechos, ocultar o disimular los crímenes o aplicar principios como el de transposición, de la exageración y desfiguración de lo que pasa en los territorios ocupados, minimizando el genocidio incrementado desde el 7 de octubre del año 2023 a la fecha, tras la operación de la resistencia palestina Tormenta de Al Aqsa. El vulgarizar los mensajes o aplicar el perverso principio de la orquestación, que de tanto repetir una mentira acaba convirtiéndose en verdad; nos hace recordar esa conducta que tiene como padre putativo al nazi Joseph Goebbels.
Un Joseph Goebbels, que tenía tanta responsabilidad en los crímenes de guerra como Hitler, Himmler, Goering, al igual que lo tenían los jefes de los campos de concentración de Auschwitz, Treblinka, Majdanek, Belzec o Sobibor. La Dirección Nacional de Informaciones israelí cumple hoy, la misma función que cumplía el Ministerio de Educación Popular y Propaganda hitleriano. Lo paradójico es que aquellos europeos de creencia judía, sobrevivientes y sus familiares, que se supone eran víctimas y sufrieron horrendas violaciones a sus derechos humanos, que implicó la condena a los responsables, ocupan las mismas estrategias de sus verdugos en una repetición brutal y criminal, en un holocausto contra la población palestina de Gaza y Cisjordania.
La Hasbará sionista tiene el mismo efecto que los proyectiles y bombas lanzados por las fuerzas de ocupación sionista, en una ocupación que se remonta desde el año 1948 a la fecha y en esta política colonialista los teóricos y propagandistas de la Hasbará, desde la centralizada Dirección Nacional de Informaciones hasta entidades de fachada como Hatzad Hasheni, deberán responder de sus crímenes tal como lo tendrán que hacer políticos como Benjamín Netanyahu, el ex ministro de guerra Yoav Gallant, la ex ministra de Justicia Ayelet Shaked, que llama a asesinar a mujeres palestinas embarazadas y con ello a las “serpientes que llevan en su vientre” .
Como también enjuiciar y castigar con las mayores penas a los jefes del Mossad, los colonos extremistas Itamar Ben Gvir y Bezalel Smotrich, como también aquellos soldados que tras ejecutar sus acciones de genocidio son premiados para viajar a la zona sur de Chile y Argentina. Detención y juicio contra todo aquel que ejecuta o justifica los crímenes contra la población palestina. Sumemos activistas como Marina Rosenberg, Gabriel Colodro, Roni Kaplan, entre otros miles. Frente a los crímenes de lesa humanidad, no hay Hasbará que valga.
Artículo publicado en Hispantv.
1.- https://www.hispantv.com/noticias/opinion/334203/sionismo-hasbara-crimenes-israel-palestinos-ocupacion
2.- https://hasbarafellowships.org/israelprogram/
3.- https://hatzadhasheni.com/nosotros/
4.- https://holocaustremembrance.com/resources/definicion-del-antisemitismo
5.- El comité argentino, en una interesante declaración da cuenta de la oposición que se debe tener respecto a asimilar a nuestras legislaciones una definición de antisemitismo que significa sólo impunidad para el régimen genocida israelí “tal adhesión, concebida como un acto de compromiso con los derechos humanos, la igualdad y la no-discriminación que compartimos, es más bien una herramienta de hostigamiento y persecución para silenciar las críticas hacia Israel que, recurrentemente, violenta las normas de los Sistemas de Derecho Internacional Público y de Derechos Humanos y a la doctrina que lo sustenta. Los ejemplos que acompañan la definición del IHRA asimilan la percepción y valoración de las prácticas de Israel y del sionismo como ideología política a las categorías de judío y semita, estableciendo una sinonimia inadecuada e inaceptable. La manipulación se completa por medio de un desplazamiento semántico, presentando los juicios condenatorios a los actos del régimen ocupante y colonizador de Palestina y de su ideología segregacionista como valoraciones hacia grupos y personas que profesan una religión específica, recrean una cultura particular o hablan una lengua determinada, que remite a los pueblos de Asia Occidental” https://www.apdh-argentina.org.ar/sites/default/files/2020-09/1600365467503_Cuaderno%201-Antisemitismo.pdf
14/3/2025 https://www.telesurtv.net/
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