Gaza e Italia. Ci indigneremo, ripeteremo le stesse frasi di circostanza, rabbiose, le identiche parole, sia chiaro, per poco! > Migranti, la denuncia dell’Oim: “Molte di più le vittime fornite dalle cifre ufficiali

Diciannove, ieri, le vittime accertate di un viaggio della speranza partito dalla Libia. Ma l’Oim riferisce di testimonianze tra gli sbarcati che parlano di centinaia di vittime in questi giorni. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni stima che le vittime di naufragi e avvelenamenti da monossido di carbonio potrebbero essere oltre 100, su oltre 5.200 arrivi, mentre molti di più sarebbero i dispersi: 60 persone al largo della Libia a cui si potrebbero aggiungere le 240 persone di nazionalità eritrea che, stando ai racconti di molti testimoni e familiari, sarebbero partite sempre dalla Libia lo scorso 27 giugno e mai arrivate a destinazione né soccorse in alto mare.

“Si tratta di un bilancio pesantissimo – sottolinea José Angel Oropeza, direttore dell’Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell’Oim – Siamo costretti ancora una volta a commentare un drammatico susseguirsi di tragici eventi, per cui esprimiamo il nostro più profondo cordoglio”. ”Di fronte a questa ennesima tragedia – aggiunge Oropeza – credo sia necessario cominciare a spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dal mero calcolo relativo agli arrivi quotidiani, dato statistico che cela la vera portata di quanto sta accadendo nel Mediterraneo, alla dimensione personale di questi avvenimenti”.

”Chiediamoci non quanti sono, ma chi sono le persone che cercano di raggiungere le nostre coste – ammonisce il direttore dell’Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell’Oim – uomini e donne, spesso molto giovani, bambini, famiglie, che partono dal loro paese perchè in fuga da guerre e persecuzioni, ma anche perchè a volte spinti dalla povertà o dalla fame. Persone che sperano di migliorare la loro vita e che invece spesso incontrano una morte atroce, annegati in mare o sepolti e soffocati nella stiva di una imbarcazione fatiscente, fornita loro da criminali senza scrupoli che si arricchiscono mandando la gente a morire nelle acque del Canale di Sicilia”.

A giudizio dell’Oim, ”quanto accaduto in questi giorni dimostra da una parte come i viaggi siano sempre più pericolosi e i barconi siano riempiti all’inverosimile, e dall’altra come Mare Nostrum, che tante morti ha evitato, deve sì continuare ma non può restare la sola soluzione in campo. Si parla da mesi di affiancare a Mare Nostrum altre iniziative, volte a fornire alternative a chi si imbarca in mare. Tra queste, la principale è l’apertura di canali umanitari e di entrata legale in Europa per coloro che hanno diritto ad accedere a una qualche forma di protezione. Nulla però è ancora stato fatto”, denuncia Oropeza.

”A tutti gli stati membri dell’Ue, ai Paesi di transito, alla comunità internazionale, a tutti coloro che possono fare qualcosa, comprese noi organizzazioni internazionali, noi diciamo – è l’appello dell’Organizzazione – facciamo in fretta, il tempo dell’attesa è finito. Solo muovendoci subito possiamo sperare di dare un’inversione di rotta a questa emergenza umanitaria e di evitare nuovi stragi”.

Fabrizio Salvatori

20/07/2014 www.controlacrisi.org

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