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Domenica 13 marzo, a Roma presso il Nuovo Cinema Palazzo – S.Lorenzo è avvenuto il lancio della Campagna Unitaria dei Referendum Sociali. La stagione referendaria sociale vedrà la raccolta delle firme dal 9 aprile a luglio 2016.
Al momento i quesiti sono sei; quattro quesiti per abrogare parte della Legge 107 “La Buona Scuola”- School bonus: si chiederà di cancellare un beneficio di fatto riservato alle scuole private: le erogazioni liberali non dovranno più essere riservate alle singole scuole, ma all’intero sistema scolastico, scongiurando così anche la possibilità che le scuole private sfruttino tali meccanismi per eludere le tasse su una parte delle rette.
– Poteri del dirigente scolastico: abrogazione della chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente scolastico sugli ambiti territoriali per incarichi solo triennali
– Alternanza scuola-lavoro: abrogazione dell’obbligo di 200 ore nei licei e 400 ore nei tecnici e nei professionali, lasciando le scuole libere di organizzare tali attività come hanno sempre fatto;
– Valutazione del merito da parte del dirigente scolastico: abrogazione parziale dei relativi commi, allo scopo di ripristinare le funzioni precedenti del comitato di valutazione secondo il T.U. (Dl 297/94) e attribuzione del fondo per la valorizzazione dei docenti alla contrattazione.
Un quesito contro le Trivellazioni sia in mare sia in terraferma (oltre al quesito che voteremo domenica 17 aprile), un quesito abrogatativo dell’ Art.35 dello Sblocca Italia (inceneritori). Avremo la raccolta firme ai quesiti per dire No all’ italicum e ai quesiti sul lavoro. I quesiti sui diritti dei lavoratori , promossi dalla Cgil e Cobas contro il Jobs Act e sulla legislazione del lavoro, non sappiamo ancora se la raccolta firme i sindacati la faranno per conto loro o unitariamente ai referendum sociali. Infine in autunno andremo a votare per il Referendum Confermativo Costituzionale che non neccessita di raccolta firme e del quorum (50,01% dei votanti).
L’ assemblea pubblica ha visto la presenza di numerose associazioni presenti nel territorio nazionale e promotori dei referendum: Movimento per la Scuola Pubblica, Lip Scuola, Attac Italia, Forum Nazionali dei Movimenti per l’ Acqua, Comitati TrivelleZero, Comitato No Ombrina, Comitato Rifiuti Zero, Cobas, Unicobas, Gilda, Flc-Cgil, Unione degli Studenti, Pax Christi Genitori, Docenti, Il Prof. Massimo Villone e il Prof. Gaetano Azzariti (Cosituzionalisti impegnati nella stesura dei quesiti referendari). Come sostenitori erono presenti: Rifondazione Comunista col Segretario Nazionale Paolo Ferrero, Giovanna Cappelli, Roberta Fantozzi, Rosa Rinaldi, Vito Melloni, presente anche Sinistra Italiana con Stefano Fassina.
Gli interventi hanno posto la necessità di ritrovare ciò che avevamo in comune e che oggi non abbiamo più perchè la politica ci ha respinto, ci ha chiuso “la porta in faccia”. L’ obiettivo è di riportare il Paese sul binario della partecipazione democratica cooperando in maniera solidale. In questo paese hanno costruito la trappola del debito portando le persone alla solitudine competitiva, in preda al panico. Dobbiamo avere cura del processo, il prodotto arriva solo se abbiamo il processo e ricominciando ad alfabetizzare le persone in questo paese non pacificato. Palazzo Chigi ha paura dei Referendum, la data del 17 aprile 2016, Referendun contro le Trivellazioni in mare a12 miglia dalla costa, non è stata scelta a caso, lo stiamo vedendo anche con il Referendum Costituzionale, Renzi sembra lo voglia accorpare alle elezioni amministrative del 5 giugno, perchè così le persone prese dalle elezioni amministrative non prestano attenzione al Referendum e se Renzi vince andrà ad elezioni anticipate. Andando ad elezioni anticipate nel 2017 i referendum sociali sul lavoro e italicum slittano al 2018. Non c’ è nemico peggiore nei referendum del tempo che passa, le persone con un po’ di stanchezza e demotivazione in più non vanno a votare. Dopodichè un Parlamento con l’ Italicum farebbe una Legge sulla Scuola ancora peggiore. Renzi ci vede come Luigi XVI vedeva i sanculotti, ma alla fine i sanculotti tagliarono loro la testa a Luigi XVI. Non vogliamo la cattiva scuola perchè siamo per le regole democratiche e per il rispetto della Costituzione, rifiutiamo l’ Uomo solo al Comando che sceglie la propria squadra nella Scuola, che valuta i docenti in “solitudine”, ma una scuola laica, pluralista, inclusiva non sull’ invalsizzazione e che garantisca un Bene Primario. Esigiamo una Scuola Pubblica, i Privati non possono attingengere dalla Fiscalità Generale. Diciamo NO agli Inceneritori, perchè la Salute è un Bene Primario ed Essenziale per ogni persona e per l’ intera collettività. Diciamo No alle Trivelle perchè siamo per un’ altro modelo si sviluppo ambientale.
Respingiamo la più violenta delle Ideologie Liberiste per riprenderci la Democrazia.
Dobbiamo dare una svolta a questo Paese. Assieme ce la possiamo fare.
Avanti Tutta!
Marilena Pallareti
Docente Forlì
Associazione Attac Italia
14/3/2016
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