ABOLIRE I DRG, UN SISTEMA CHE PAGA L’AUMENTO DELLE MALATTIE E GLI ESAMI INUTILI

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Il sistema di remunerazione a prestazione già in atto marginalmente è stato esteso con il DL.vo 502/92. Questo sistema mercantile è basato sull’insufficiente informazione del malato, che non gli consentirebbe le scelte tendenzialmente più razionali nell’acquistare le prestazioni più utili alla sua salute.
Il sistema dei DRG è copiato dal sistema americano, privato e fondato sulle assicurazioni. Con la legge (502/92) che aveva come scopo il risparmio economico, si pensava, ideologicamente, anche ad un passaggio nel tempo ad un sistema assicurativo, oppure ad uno misto. In quegli anni sarebbe stato difficile destrutturare la Riforma sanitaria del 1998 che ha creato il servizio sanitario nazionale e si è scelto di creare delle crepe profonde nel funzionamento modificando l’omogeneità del servizio ai cittadini. Negli ultimi dieci anni le condizioni politiche, sociali e mediatiche consone all’affarismo spregiudicato hanno istituzionalizzato questa deviazione contro i diritti dei malati e il sistema sanitario, con casi di vera e propria truffa ai cittadini e allo Stato (ricordiamo il caso della “Clinica degli orrori” Santa Rita a Milano). Il finanziamento a prestazione delle strutture sanitarie e dei medici, anche se in parte per loro era già così, è un cancro da estirpare.
La vicenda della Santa Rita e delle altre cliniche e ospedali privati di Milano ha dimostrato come i DRG sono fonte di non appropriatezza, per pratiche cliniche inutili e dannose al fine di ottenere un profitto.
Il sistema dei DRG ha altresì ha fomentato i comportamenti poco etici di molti operatori sanitari che hanno accolto il “sistema premiante” per interessi o convenienze.

Da dove vengono i DRG.

Il modello di riferimento per il sistema di pagamento basato sui DRG è rappresentato dal Sistema di Pagamento Prospettivo (Prospective PaymentSystem-PPS) utilizzato negli USA dal 1983. Atteggiamenti ed effetti prodotti dai DRG. L’introduzione dei DRG ha portato diversi mutamenti di carattere politico culturale e organizzativo all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Da un punto di vista politico la deviazione dalla Riforma sanitaria del 1978 ha subito una forte accelerazione. Essa partiva dalla programmazione dei “livelli delle prestazioni sanitarie che devono essere, comunque, garantite a tutti i cittadini” (art. 3, l.833/78) per arrivare all’individuazione del fabbisogno finanziario del SSN.

Il rimborso a DRG ha creato prestazioni “convenienti” e prestazioni meno redditizie, facendo sviluppare molto alcune discipline mediche a scapito di altre: la Radiologia non rende, mentre la Cardiochirurgia sì; così i privati, ma non solo, visto che anche nel pubblico i Direttori Generali devono far quadrare i conti delle “Aziende” Ospedaliere, scelgono su quali settori puntare, non in base al fabbisogno della popolazione, ma in base al rimborso regionale. Un esempio per tutti: un cesareo ha un margine più alto rispetto ad un parto naturale e le percentuali dei cesarei sono in continuo aumento rispetto a ciò che sarebbe fisiologico e più opportuno, in molti casi, per donna e neonato.

Con la messa in discussione dei DRG vogliamo attaccare la privatizzazione della sanità e ritornare ad una medicina che ha come scopo il non fare ammalare e come oggetto la relazione medico-paziente, alla base di prestazioni appropriate per evitare il proliferare di prestazioni cliniche ingiustificate.

La stessa pandemia abolisce lo stato di cose presenti nella mercificazione del diritto alla salute e ci dice che l’unica strada è favorire la produzione di conoscenze scientifiche indipendenti da interessi commerciali e recidere il conflitto d’interessi, sia nel rapporto operatori e aziende come nel finanziamento della ricerca in sanità. Oggi tanti chiedono che lo Stato e il SSN si faccia carico di finanziare una ricerca scientifica indipendente da interessi commerciali, non lasciando il monopolio della ricerca in sanità a case farmaceutiche e altri produttori for profit”. Ora è il momento di mettere in discussione anche le pratiche che ha portato a pagare la malattia e non la salute.

Franco Cilenti

Pubblicato sul numero di marzo del mensile Lavoro e Salute

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