AFFONDARLO NELL’OCEANO…
Un “crimine di pace” per rottamare uno strumento di guerra (una portaerei) : un crimine che va perseguito con forza
Alla Abrea-presidente Fernanda Gianasi , alla associazione Robin de bois- contact@robindebois.org, alle ambasciate in Italia di Brasile, Turchia, Francia, a chiunque interessato.
Macabra “battaglia navale” con un solo giocatore al largo delle coste brasiliane ;è noto che la questione sia cominciata molto tempo fa e la decisione non sia addebitabile all’attuale presidente del Brasile anche se poteva e doveva essere fermata pure in extremis;oggi ilBrasile sta vivendo un’ altra (non per fare graduatorie) certamente peggiore tragedia che è l’ennesimo tentativo di genocidio contro gli yanomani perpetrato dalla industria estrattivista che continua a devastare la Amazzonia; cercheremo di occuparci anche di questo nella speranza cha possa nascere una forte mobilitazione internazionale;
ma torniamo al crimine contro l’ambiente; i fatti sono noti: la portaerei (ex francese Foch) viene venduta al Brasile nel 2000 e viene ribattezzata “San Paolo”, santo noto nel mondo cattolico come protettore contro il morso dei serpenti…ma (senza voler fare ironia) l’amianto è una altra cosa;
nel 2005 la nave viene colpita da un incendio ; pare che si sia tergiversato a lungo su diverse ipotesi (bonifica, rottamazione, ecc.); pare affermatasi infine la ipotesi, nel 2022, del trasferimento della nave al cantiere turco Sok Denizcilik ma il viaggio non è andato a buon fine; in ultimo la “soluzione finale” alternativa: affondamento a 350 km. dalla costa brasiliana;
non possiamo dire di essere esterefatti perché ormai ci sorprendiamo più della corretta gestione dei rifiuti che del contrario; ma la vicenda è enorme: la nave è lunga 266 m., pare contenesse 9.6 tonnellate di amianto, 644 tonnellate di inchiostri e materiali pericolosi (non meglio identificati) , per una stazza complessiva della nave di 30.000 tonnellate; risulta che alcuni esponenti della magistratura abbiano cercato di evitare questo epilogo ma , evidentemente, senza successo; diverse associazioni ambientaliste (in particolare la associazione francese “Robin de bois”) hanno denunciato e cercato di impedire lo scempio ma come abbiamo detto, inutilmente.
Gli interrogativi (purtroppo retorici) sono ovvi:
- L’oceano viene usato come discarica “incontrollata” ?
- La Francia ha venduto nel 2000 (quindi dopo l’entrata in vigore della legge analoga alla italiana 257/1992) una nave “imbottita “ di amianto ? Oltretutto non è legale la vendita di amianto e di materiali contenenti amianto, ma anche in Italia su questo si è affermato un silenzio omertoso rotto solo da voci “clamans in deserto” come la nostra (AEA)
- Esiste una vigilanza pubblica e internazionale sulle modalità con cui nei cantieri turchi vengono bonificate queste navi o si fa affidamento sulla Turchia perché costa di meno ? Nessuna insinuazione a priori, solo che ci piacerebbe visitare questi cantieri; non vogliamo fare generalizzazioni ma se la sicurezza nei cantieri è simile a quella delle miniere di carbone turche c’è da aspettarsi il peggio (ricordiamo la recentissima strage “annunciata” nella miniera di carbone di Amsara , sul mar Nero nella quale sono morti subito 30 operai ); la questione della sicurezza riguarda direttamente anche l’Italia considerato che ai cantieri turchi sono stati affidati lavori che riguardano la portaerei “Vittorio Veneto” (e chissà quali e quante altre committenze)
Già altri hanno monitorato e protestato ; vogliamo unirci a queste voci e lo facciamo con una comunicazione formale alle ambasciate in Italia di Brasile , Francia e Turchia e con un appello alla unità di azione ed alla sinergia tra associazioni ambientaliste che rivolgiamo a tutti e in particolare (per contatti già in atto) alla ABREA (associazione brasiliana esposti ad amianto guidata da Fernanda Gianasi) ed alla associazione francese che ha denunciato lo scempio (Robin de bois).
IL PIANETA TERRA NON E’ UNA DISCARICA
DIFENDIAMO L’AMBIENTE E LA SALUTE CONTRO L’INQUINAMENTO MORTIFERO E CRIMINALE
Vito Totire
AEA-RETE EUROPEA PER L’ECOLOGIA SOCIALE ( circolo “Chico” Mendes, AEA,centro F.Lorusso)
Bologna, 7.2.2023
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