Ancora morte sul lavoro a Genova: ormai interminabile la sequenza di “crimini di pace” ?

Sentimenti di lutto e di impotenza sopraggiungono dopo tragici eventi come la morte di Giovanni Battista Macciò, lavoratore di 52 anni ; le notizie relative al suo profilo di persona socialmente impegnata a sostegno dei familiari delle vittime del crollo del ponte Morandi aumentano la amarezza e la percezione di ingiustizia; ancora una volta, noi tutti, arriviamo il “giorno dopo” a commentare l’accaduto senza essere stati in grado di predisporre un percorso di prevenzione; sono doverose le condoglianze ai familiari e ai compagni di lavoro e sono encomiabili eventuali atti di solidarietà morale e materiale nei confronti dei congiunti; contestualmente si dovrà riflettere su come garantire prevenzione e uguale speranza di vita salute e benessere lavorativo per tutti/e:

  • Il lavoro notturno è intrinsecamente ad alto rischio perché sconvolge i ritmi fisiologici circadiani ed è persino classificato dalla IARC come fattore di rischio probabile cancerogeno (2 A) ; in generale oltre al rischio cancerogeno è una attività che comporta grave distress per gli esseri umani
  • La età superiore ai 50 anni è una fase in cui le performances lavorative sono in calo già da tempo e quindi occorre prestare grande attenzione (sempre necessaria ma in questo caso ancora di più) ai carichi e ai ritmi di lavoro
  • IL LAVORO NOTTURNO VA LIMITATO ALLE CONDIZIONI E AI CASI IN CUI E’ DAVVERO INEVITABILE E NON DEVE ESSERE IMPOSTO DA UNA ORGANIZZAZIONE LAVORATIVA COSTRITTIVA A FINI DI MERO AUMENTO DELLA COSIDDETTA PRODUTTIVITA’
  • QUALORA IL LAOVO NOTTURNO FOSSE VERAMENTE INEVITABILE SI DEVONO METTERE IN CAMPO
    ADEGUATE “COMPENSAZIONI” NEL SENSO IN PARTICOLARE DI RIDUZIONE DELLE ORE DI LAVORO A PARITA’ DI SALARIO, RIDUZIONE DEI CARICHI, AUMENTO DEI RIPOSI TRA UN TURNO E L’ALTRO E
    AUMENTO DEI GIORNI DI FERIE
  • LE TECNOLOGIE : i padroni fanno ogni giorno propaganda sulla industria cosiddetta 4.0, sulle nuove tecnologie, sulla IA (INTELLIGENZA ARTIFICIALE) ; narrano che questi nuovi strumenti aumenteranno persino la sicurezza per i lavoratori; in verità li stanno usando solo per aumentare la produttività e per nuove forme di controllo sociale durante il lavoro e persino per decidere chi assumere con tecniche per lo studio della mimica facciale (peraltro spesso questi metodi sono fonte di gravi errori oltre che “vittime” di pericolosi stereotipi e pregiudizi ) ; poiché oggi ormai sono presenti sul mercato automobili dotate di sensori eccezionali nel segnalare all’automobilista ostacoli sfuggiti alla attenzione soggettiva , ci chiediamo , e non certo a partire da questo ennesimo tragico evento a Genova, se le tecnologie disponibili per la vera sicurezza siano state adottate in maniera adeguata o se queste vengono immesse sul mercato e vendere meglio ma accantonate quando si tratta di farle funzionare per la sicurezza dei lavoratori) ; la domanda è, molto probabilmente, retorica;

Come andare avanti ?

  • Secondo un commento di fonte sindacale (confederale) nel porto di Genova occorre facilitare i compiti ispettivi degli rrllss; ci chiediamo allora se la azione degli rrllss nel porto sia stata “rallentata”; e da chi ?
  • Si parla di aumento degli ispettori ADSP (ci scusiamo se non conosciamo l’acronimo) ed effettivamente la gestione degli interventi ispettivi va valutata e, se insufficiente, modificata
  • e comunque un cambiamento è necessario: dal 2022 andiamo sostenendo che PER UNA ADEGUATA, REALISTICA ED ESAUSTIVA VALUTAZIONE DEI RISCHI OCCORRE RIMETTERE IN CAMPO DAPPERTUTTO LA PRASSI DELLE ASSEMBLEE DI GRUPPO OPERAIO OMOGENEO CHE, IN SINERGIA CON GLI ORGANI ISPETTIVI PUBBLICI E CON GLI RRLLSS, INDIVIDUINO PROBLEMI, LACUNE, EVENTUALI INADEMPIENZE E FACCIANO ATTUARE LE NECESSARIE AZIONI DI MIGLIORAMENTO
  • ben conoscendo la situazione di difficoltà e spesso di sotto organico dei servizi di vigilanza ci chiediamo se e quante volte le attività notturne siano state oggetto di monitoraggio negli ultimi anni nel porto di Genova ; E’ UNA DOMANDA CHE CI SIAMO POSTI ANCHE PER LA STRAGE DI BRANDIZZO , PER LA MORTE DI ATTILIO FRANZINI SUI BINARI a S. Giorgio di Piano (per citare eventi mortali accaduti di notte) e per tutte le altre stragi consumatesi negli ultimi anni in Italia
  • ovviamente la vigilanza deve rapportarsi dialetticamente col GRUPPO OPERAIO OMOGENEO perché fino a quando i lavoratori non saranno protagonisti dei percorsi di prevenzione ma fruitori passivi di interventi e monitoraggi “esterni” non verremo mai a capo della orrenda strage che si va consumando giorno per giorno.

Nel ribadire la nostra solidarietà e le nostre vive condoglianze a chi sta soffrendo per questa ennesima
vittima del lavoro, auspichiamo che da Genova parta, non solo con lo sciopero ma anche dopo, un segnale
nella direzione giusta: basta con le stragi di lavoratori, uguale speranza di vita , di salute e di benessere per
tutti/e.

Vito Totire

Medico del lavoro, RETE NAZIONALE LAVORO SICURO via Polese 30 40122 Bologna
333.4147329 vitototire@gmail.com
Bologna, 19.12.2024

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