Assemblea nazionale contro il CCNL igiene ambientale

Abbiamo raccontato a lungo la lotta dei lavoratori dell’igiene ambientale contro il nuovo CCNL proposto da Utilitalia. Un rinnovo che prevede, tra le altre cose, un aumento dell’orario di lavoro a parità di salario e che dopo qualche sciopericchio e finta trattativa è stato accettato da CGIL, CISL e UIL.

L’accordo è poi dovuto passare per una consultazione referendaria dei lavoratori, che in tantissime grandi e piccole città (Roma, Genova, Milano) hanno risposto con un sonoro NO.

La cosa però ai sindacati confederali non è piaciuta ovviamente, ed essendo poi loro gli stessi a dover verificare gli esiti delle votazioni, senza presentare verbali e scrutini ufficiali hanno comunicato – incredibilmente – che a vincere è stato il SI! Accusando, tra l’altro, di violenza e squadrismo i lavoratori e sindacati di base che in questi mesi, con estrema fatica e nelle poche forze a disposizione, hanno tentato di spiegare le ragioni del NO, portando un po’ di dibattito democratico nei luoghi di lavoro, mentre i sindacati confederali avrebbero voluto probabilmente che fosse una semplice ratificazione.
 
Ma la lotta non è ancora finita e, anzi, dopo questo affronto è ancora più importante dare una risposta forte e chiara, lottare per far emergere la verità e ripartire dai luoghi di lavoro per trasformare lo scontento e la rabbia in forza organizzata. Rilanciamo allora l’appello del Coordinamento per il NO per l’assemblea nazionale che si terrà a Roma domenica 13 Novembre.

Il rinnovo del CCNL del nostro comparto è arrivato a un punto in cui i ruoli di padroni e OO.SS. firmatarie si è delineato nettamente; quest’ultime sono definitivamente da conside-rare come un’appendice dei primi e come tali anch’esse una nostra controparte. La capacità di mistificare avvenimenti e dati ha raggiunto livelli inaccettabili; il 20/10/2016 come comitato nazionale per il no all’accordo siamo andati all’assemblea della delegazione trattante per presentare alle segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel delle richieste specifiche ri-guardo le votazioni. Le richieste che abbiamo potuto fare solo dopo che siamo stati respinti da un servizio d’ordine degno delle peggiori occasioni, erano le seguenti:

1) visionare i verbali azienda per azienda

2) avere i risultati in numeri assoluti delle votazioni separati tra pubblico e privato

Le nostre richieste non sono state prese in considerazione e anzi le oo.ss. hanno presto sciolto le riserve contrattuali e fornito risultati delle consultazioni certificate in comunicati che offendono l’intelligenza umana. Danno a noi degli antidemocratici e non hanno permesso ai colleghi e le colleghe di Napoli, Palermo, Foggia e tante altre grandi città di votare; ci hanno accusato di mentire e hanno fornito dati delle consultazioni fasulli; ci hanno chiamato violenti quando sono loro ad aver cercato in tutti i modi di non farci esporre le nostre considerazioni durante le assemblee sui posti di lavoro e alla loro riunione del 20/10; ci accusano di voler il peggio per il comparto mentre a tutti gli effetti si stanno trasformando negli emissari dei padroni avvicinandoci paurosamente alle condizioni delle cooperative in nome della “competitività”.

La misura è colma, gettare fango sui lavoratori è solo l’ultima vile azione di segreterie ormai sinonimo di una burocrazia incancrenita e sicuramente non più espressione dei lavoratori che dovrebbero rappresentare.

E allora non possiamo che esprimere apprezzamento e sostenere le azioni di disdetta collettiva della tessera sindacale intraprese in molte aziende perché è fondamentale togliere loro ogni diritto di rappresentanza.

Ricordiamo quindi che la lotta contro quest’accordo che cercano di imporci non si arresta, si va avanti convinti che sia impossibile accettare di ingoiare l’ennesimo rospo; è impossibile accettare un accordo bocciato e le prossime decisioni prese a tavolino, senza interpellarci, su malattia breve e diritto di sciopero. E’ impossibile lavorare di più senza essere pagati, subire l’ennesimo attacco alla retribuzione dello straordinario, limitarci gli spazi futuri di lotta invece di lottare per avere maggior salario, maggiori diritti per tutti e per tutelare le nostre condizioni lavorative.

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