Autunno di lotta generale: 14 Novembre, la contaminazione è al lavoro: 20 le città coinvolte e 60 cortei per il socialstrike. > Scioperi e manifestazioni in molte forme in tante città contro le politiche economiche, sociali e del lavoro del governo Renzi e della UE; contro il Jobs Act, l’abolizione dell’art.18, l’attacco allo Statuto del Lavoratori, la precarietà e il lavoro gratuito (modello Expo); contro il Piano Renzi per la scuola, per l’assunzione di tutti i precari/e docenti ed Ata; per l’abolizione della Legge Fornero e dei contratti atipici, per……………..

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L’autunno caldo comincia il 14 novembre con il Socialstrike: sessanta cortei e una ventina di città coinvolte. Sono questi i numeri usciti dall’assemblea di domenica scorsa a Roma (Officine zero), che ha sancito anche la definitiva contaminazione con la mobilitazione indetta dalla Fiom lo stesso giorno per tutto il nord Italia a Milano. Formalmente, lo sciopero sociale è stato indetto da Cobas, Usi, Cub e Adl Cobas, ma nel percorso che ha caratterizzato il social strike da ottobre ad oggi questo è sicuramente l’aspetto meno determinante. Segno che l’idea di un “contenitore delle lotte” si è affermata mettendo in secondo piano la “dichiarazione di esistenza in vita” delle varie organizzazioni di base. L’autunno utile, quindi, al posto dell’autunno rituale.

Ciò che è emerso con forza domenica nel corso dell’assemblea plenaria è stata sia la partecipazione anche di realtà territoriali periferiche, sia la centralità della questione lavoro, rappresentato in tutte le declinazioni possibili. Comletano il quadro, scadenze e pratiche di lotta affidate ai vari territori, e grande discussione sulle contaminazioni con la Fiom, e non solo. Il pensiero è anche a quello che potrebbe succedere il giorno dello sciopero generale indetto dalla Cgil.

La mobilitazione “socialstrike” comincerà già dalla sera prima con azioni di informazione nelle movide delle principali città italiane. Un assaggio, però, ci sarà a Napoli il 7 novembre, quando Renzi andrà a Bagnoli. La scadenza vera e propria #14N si aprirà con i cortei degli studenti. E nel pomeriggio sarà la volta di alcuni presidi davanti ai luoghi del lavoro precario, perlomeno laddove si è affermata l’azione di lotta delle realtà autorganizzate. A Roma, poi, essendoci lo sciopero Usb nei trasporti, la situazione potrebbe determinari scenari inediti. Di sicuro è in previsione un sit in dei precari della scuola davanti al Miur in coincidenza con la fine della “consultazione” sulla riforma della scuola firmata da Giannini e da Renzi. I temi della piattaforma riguarderanno il Jobs act, l’articolo 18 ma anche la Youth guarantee, il reddito sociale e il lavoro gratutito. Quest’ultimo, un tema molto caldo con la vicenda dell’Expo di Milano. Una piattaforma che è politica nei contenuti ma anche nelle modalità, visto che aprirà un percorso per i prossimi mesi. Per Luciano Governali, portavoce del Laboratorio romano dello sciopero sociale, il percorso che si inizia il 14 novembre “sarà di lunga durata, anche perché abbiamo davanti tutti i mesi che il Governo dedicherà ai decreti attuativi del Jobs Act. E poi non bisogna dimentica il Primo Maggio a Milano con le lotte contro l’Expo”.

Il 14 novembre “sciopereremo in molte forme – scrivono i Cobas in un comunicato – e manifesteremo in tante città contro le politiche economiche, sociali e del lavoro del governo Renzi e della UE; contro il Jobs Act, l’abolizione dell’art.18, l’attacco allo Statuto del Lavoratori, la precarietà e il lavoro gratuito (modello Expo);contro il Piano Renzi per la scuola, per l’assunzione di tutti i precari/e docenti ed Ata;per l’abolizione della Legge Fornero e dei contratti atipici, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, consistenti aumenti di salari e pensioni, il reddito garantito e il salario minimo, salute e sicurezza nei posti di lavoro, l’assunzione degli ex-Lsu; contro il blocco dei contratti nel pubblico impiego, permassicci investimenti nella scuola, sanità, trasporti e servizi pubblici;contro le privatizzazioni, le Grandi opere dannose e la distruzione del territorio,perla difesa dei Beni comuni e il diritto all’abitare; controil Fiscal Compact e il pareggio di bilancio inserito nella Costituzione; contro l’accordo del 10 gennaio 2014 tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, per la difesa della democrazia nei posti di lavoro e del diritto di sciopero;controla guerra che sta coinvolgendo l’Europa e l’Italia, le spese militari e il riarmo, le basi Usa-Nato;per la parità di diritti ai migranti e asilanti”.

Fabio Sebastiani

4/11/2014 www.controlacrisi.org

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