Blindati da guerra, il “regalo” miliardario di fine d’anno del governo Conte agli italiani
Fine 2020 con il botto per l’Esercito italiano. Il giorno di san Silvestro il consorzio militare-industriale Iveco – Oto Melara ha reso noto di aver firmato con la Direzione Nazionale degli Armamenti del Ministero della Difesa il contratto miliardario per la produzione di 86 esemplari della nuova blindo armata “Centauro 2” (con l’opzione della consegna di altre dieci unità all’Esercito) e la fornitura del relativo supporto logistico integrato e delle attrezzature di officina necessarie alla manutenzione dei veicoli. “Il contratto segna il proseguimento della fornitura iniziale dei primi dieci esemplari acquisiti nel luglio 2018 e garantisce una stabilità di lungo periodo consolidando il presidio di competenze strategiche per il settore terrestre dell’industria nazionale della Difesa e assicurando la continuità produttiva”, riporta la contorta nota delle due aziende.
Il primo contratto di due anni fa aveva comportato una spesa di 159 milioni di euro tratti dal bilancio del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). L’obiettivo finale dello Stato maggiore dell’Esercito è quello di dotare i Reggimenti di Cavalleria di 150 nuovi blindati da impiegare nei teatri operativi internazionali in cui saranno chiamati ad intervenire nei prossimi anni.
“La Centauro 2 rappresenta un eccezionale passo in avanti rispetto alla precedente Centauro 1 in termini di potenza, osservazione, mobilità, ergonomia, condotta di tiro, comunicazione oltre, naturalmente, alla massima protezione dell’equipaggio”, spiegano i manager del consorzio industriale Iveco – Oto Melara. Il nuovo blindato 8×8 si avvale di un’architettura interamente digitale, una torre di nuova generazione con un cannone da 120mm, moderni sistemi di comunicazione, comando e controllo e di protezione contro armi individuali, artiglieria leggera e schegge di granata nonché contro mine anticarro ed ordigni esplosivi improvvisati. Le aziende produttrici garantiscono pure la “spiccata manovrabilità” dei veicoli, anche nelle più critiche situazioni ambientali e di terreno.
Secondo quanto riportato dal Ministero della Difesa nel suo recente documento programmatico per il triennio 2020-22, i 150 blindo Centauro 2 “opereranno nel quadro delle Brigate medie dell’Esercito Italiano con gli stessi standard tecnologici, capacitivi e di supporto logistico del veicolo blindato medio VBM 8×8 Freccia e per soddisfare le esigenze di supporto tattico, protezione e sicurezza delle unità impiegate”, interagendo con gli altri mezzi da guerra in dotazione o in via d’acquisizione da parte delle forze armate nazionali e/o dei paesi partner della NATO.
“La prima tranche, pari a 50 veicoli, è stata già approvata con specifico DM nel 2016”, aggiunge il Ministero della Difesa. “Per l’avvio della seconda tranche, pari a complessivi 100 veicoli, è in corso l’iter d’approvazione (…) Il fabbisogno è stato integrato per sopraggiunti aumenti dei costi di realizzazione della quota parte del programma ancora non finanziata”. Per i nuovi blindati la spesa complessiva è stata stimata in due miliardi di euro circa (ovviamente a carico del bilancio del MISE e non di quello del Ministero della Difesa). Per la cronaca le Commissioni Difesa e Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica hanno espresso il 3 dicembre scorso il loro parere favorevole al programma pluriennale relativo all’approvvigionamento della seconda tranche dei “Centauro 2”, comprensiva di supporto logistico decennale e formazione del personale militare da parte delle due aziende produttrici.
La Società Consortile Iveco – Oto Melara (CIO), leader in Italia nella produzione di veicoli blindati, carri armati, ecc., è stata fondata nel 1985 con la partecipazione paritetica di Iveco Defence Vehicles (gruppo CNH Industrial) con quartier generale a Bolzano, e dell’OTO Melara di La Spezia, interamente controllata dall’holding Leonardo (ex Finmeccanica). All’interno del consorzio, Iveco ha la piena responsabilità di tutte le componenti veicolari (motore, cambio, sospensioni etc.), dello scafo e dell’integrazione finale dei veicoli ruotati mentre Leonardo è responsabile dei sistemi d’arma e di quelli di comunicazione, comando e controllo dei veicoli ruotati e cingolati. Alla produzione dei “Centauro 2” concorrono gli stabilimento Iveco di La Spezia (torrette armate), Bolzano e Vittorio Veneto (scafi), e quelli di Leonardo-Finmeccanica di Firenze, Genova e Pomezia (sistemi ottici e C3).
Antonio Mazzeo
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!