Boicottaggio della multinazionale farmaceutica Teva
Foto: Milano in movimento
La multinazionale farmaceutica Teva, forte di un regime privilegiato in Palestina creato dal governo israeliano, nelle scorse settimane ha ribadito solidarietà e sostegno materiale alle “forze di sicurezza israeliane…” e non si è posta alcun dubbio sulla compatibilità della distruzione del sistema sanitario a Gaza da parte di Israele. La Campagna internazionale BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) ha rilanciato l’iniziativa “Teva? No grazie!”, per promuovere il boicottaggio dei prodotti Teva sostituibili. Le ragioni e le informazioni – rivolte a cittadini, farmacisti e medici – per aderire
La Campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) “Teva? No grazie!” promuove il boicottaggio dell’azienda TEVA, multinazionale farmaceutica israeliana specializzata nella produzione di farmaci generici ampiamente presenti anche in Italia, per protestare contro la sua complicità con le politiche oppressive e genocidarie dello Stato Israeliano contro la popolazione palestinese.
Israele da decenni occupa militarmente e illegalmente i Territori
Palestinesi, inclusa Gerusalemme Est, opprimendo la popolazione e impedendo lo sviluppo delle attività economiche palestinesi con il sistema di “mercato vincolato”, che mette in opera rigidissime limitazioni all’import/export palestinese. Allo stesso tempo, concede ad aziende israeliane o straniere di operare nei Territori occupati con regime economico privilegiato. Teva da anni opera nel mercato palestinese sfruttando questo regime privilegiato (1).
Lo Stato e l’esercito israeliano hanno prodotto negli ultimi mesi, dopo il 7 ottobre ’23, una pesantissima intensificazione del decennale progetto di pulizia etnica della Palestina, in particolar modo nella Striscia di Gaza, violando ripetutamente le norme del diritto umanitario e del diritto internazionale, con un massacro sistematico della popolazione civile (più di 38700 morti e più di 89300 feriti riportati dall’agenzia ONU OCHA(2); secondo un’opinione pubblicata sull’autorevole rivista “The Lancet”, questi
numeri sono largamente sottostimati, perché trascurano le morti indirette causate da fame e malattie, e i morti sotto le macerie(2)) e la distruzione massiccia di ogni tipo di infrastruttura civile. In particolare, l’esercito israeliano ha prodotto attacchi premeditati gravissimi al sistema sanitario della Striscia, con distruzioni o danneggiamenti di ospedali e centri medici (non sono più operativi 21 su 36 ospedali, e solo parzialmente operativi i rimanenti; non operativi 16 di 26 centri medici gestiti dall’UNRWA, agenzia ONU per il sostegno ai rifugiati palestinesi) e con attacchi ad ambulanze e uccisione di circa 500 tra medici e paramedici [dati OCHA(3), 26 giugno 2024]. La Corte Internazionale di Giustizia (CIG) ha avviato nel gennaio 2024 un’istruttoria sul “plausibile genocidio” commesso da Israele a Gaza(4).
In questo contesto, Teva ha espresso e ribadito solidarietà e sostegno materiale alle “forze di sicurezza israeliane”(5), e non si è posta dubbi sulla compatibilità della distruzione del sistema sanitario a Gaza con il preteso codice di comportamento dell’azienda, che in documenti pubblici afferma: “In Teva ci impegniamo a mettere le persone al centro di quello che facciamo […e a fornire] soluzioni di salute di qualità per permettere a milioni di persone in tutto il mondo di vivere giorni migliori e più sani“.
La Campagna “Teva? No grazie!” vuole sensibilizzare pazienti, farmacisti e medici a: non acquistare, non commercializzare, non prescrivere prodotto di Teva (e delle sue controllate Dorom, Ratiopharm e Cephalan) in tutti i casi in cui possano essere sostituiti, senza pregiudizio per la salute dei pazienti, da analoghi prodotti di altre marche; rendere noto il proprio dissenso spedendo messaggi di protesta alle rappresentanze Teva in Italia.
La Campagna BDS continuerà questa azione di boicottaggio finché l’azienda continuerà ad essere complice dell’oppressione e della violenza perpetrata sul popolo palestinese tramite l’occupazione e la colonizzazione della Palestina, il sistema di apartheid(6), e le numerose e documentate violazioni del diritto internazionale(7). L’illegalità dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi ai sensi del diritto internazionale, e l’obbligo per tutti gli Stati e le organizzazioni internazionali di riconoscere tale illegalità e di non compiere atti che la sostengano, sono stati
ribaditi dal parere emesso il 19/7/2024 dalla Corte Internazionale di Giustizia (CIG)(8).
Chiediamo alle organizzazioni del settore sanitario ed ai singoli consumatori di unirsi alla campagna, contattando bdsitalia@gmail.com o sanitaripergaza@gmail.com e scaricando il kit per realizzare iniziative di boicottaggio nella propria città.
Lettera ai cittadini.pdf
Lettera ai farmacisti.pdf
Lettera ai medici.pdf
Sanitari per Gaza sanitaripergaza@gmail.com @sanitari.per.gaza
BDS Italia bdsitalia@gmail.com
Comunicati “Teva? No grazie”
4/8/2024 https://comune-info.net/
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