Bologna, 5 e 6 settembre 2015: Assemblea comitati territoriali LIP e Incontro nazionale di mobilitazione della scuola
Con molta lungimiranza politica la folta e composita assemblea del Comitato nazionale di sostegno alla Legge di Iniziativa Popolare per una buona scuola per la Repubblica e soggettività significative del movimento della scuola riuniti a Roma il 12 luglio 2015 (vai al documento conclusivo) si sono dati appuntamento alla ripresadell’anno scolastico nella due giorni di Bologna, che unirà giustamente una fase di rielaborazione della LIP dentro un percorso democratico e capillare (sabato 5 ) e un momento di discussione e decisione sulle iniziative per far crescere e sviluppare un grande movimento di contrasto alla controriforma Giannini- Renzi.(domenica 6 settembre).
L’anno scolastico infatti si avvia nel peggiore dei modi: dopo il vulnus alla democrazia e l’ignobile tentativo di Renzi di “asfaltare ” le critiche e la opposizione del mondo della scuola alla sua controriforma, facendola approvare in Parlamento con il voto di fiducia, il quadro degli effetti della riforma si è fatto ancora più nero, proprio a partire dal metodo e dagli effetti che nella scuola reale e sulle vite di migliaia di docenti avrà la “grande operazione” della entrata in ruolo dei precari. Quel punto tanto propagandato come elemento qualificante ,come la fine del precariato nella scuola, o usato come ricatto e grimaldello per far digerire i passaggi irricevibili o oscuri dell’impianto della “buona scuola” rivela platealmente le finalità dell’esecutivo: umiliazione e svalorizzazione della professione docente, divisione della categoria, ulteriore tentativo di demolirne la dignità nell’immaginario collettivo; per questo le assunzioni in ruolo, che sono sempre meno di quelle annunciate, non avvengono in modo razionale, ma in un grande e voluto caos, in tre fasi cervellotiche, in cui gli strumenti informatici sostituiscono la trasparenza dei criteri di assegnazione e mettono in grande sofferenza e senza tutela i soggetti in carne ed ossa che dovrebbero beneficiarne, cioè i docenti e le docenti precari e precarie. La loro reazione e la loro protesta e le varie forme che essa assume fino al rifiuto del ruolo, dimostrano una grande autonomia e maturità politica, la consapevolezza della politicità irrisolta della contraddizione che il governo fa ricadere sulle loro spalle: emigrare per un lavoro a 40 anni e più con figli e magari genitori da curare per 1200 euro al mese non è lo stesso che prendere la valigia e 25 anni. Il peso della contraddizione si scarica sulle vite dei singoli ed ha una evidente insopportabile asimmetria rispetto al genere femminile e rispetto al territorio, a scapito del Sud, da cui sono costretti a partire schiere di docenti, una grande perdita di intelligenze e di competenze. La giustificazione ministeriale è burocratica: ci sarebbero meno posti. Ma le scuole sono state chiuse e accorpate, le classi affollate oltre ogni limite, in una furia ragionieristica che nulla a a che vedere con il bene della scuola e del Sud .
Si riparte dunque con più elementi oggettivi e soggettivi per condurre la battaglia contro la “mala scuola” di Renzi e con un calendario di iniziative già denso di appuntamenti che vedono protagonisti tutti i soggetti che hanno animato le lotte nella fase precedente.
Rifondazione Comunista parteciperà attivamente alla due giorni.Già durante l’estate nelle nostre feste di circolo e di Federazione il tema della difesa della scuola pubblica è stata uno dei leitmotiv dei dibattiti nelle nostre feste di circolo e di Federazione; queste date di settembre e il loro significato sono state comunicate come scadenze centrali dell’impegno e della mobilitazione del PRC.I nostri compagne e le nostre compagne saranno presenti.
In queste settimane lavoreremo perchè a Bologna massima e allargata sia la presenza delle soggettività sociali sindacali e politiche e soprattutto dei contributi dei comitati locali,che rappresentano l’humus innovativo di questo movimento ,capace di unire genitori, studenti e docenti, di connettere e valorizzare varie esperienze di lotta nel mondo della scuola su di un obiettivo concreto: trovare una strategia per sbarazzarci al più presto e nel migliore dei modi di questa controriforma. Rifondazione Comunista si metterà a disposizione delle scelte di lotta e di contrasto istituzionale (referendum) che il movimento costruirà nel suo percorso di allargamento e di rafforzamento e dedicherà a questa progettualità e questi temi uno dei seminari della sua festa nazionale a Firenze il 12 settembre.
La Segreteria Nazionale del PRC1/9/2015 www.rifondazione.it
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