Botti, ancora una volta il “the day after”
Primo bilancio 2023
Cosa stanno a significare i fatti della notte di capodanno ?
Una popolazione frustrata e infelice che si fa del male e inquina l’ambiente anche ai danni di chi sa
gestire le sue difficoltà senza condotte masochiste; ma il “problema” non sono solo quei cittadini
che adottano condotte evitabili; c’è una situazione generale che induce, nei più vulnerabili,
comportamenti errati ; il potere da secoli ha usato la strategia delle tre F (festa, farina e forca);
molti prendono le distanze, altri abboccano; NON POSSIAMO DIRE DI ESSERE PIU’ AMAREGGIATI E
PREOCCUPATI DI QUELLO CHE è SUCCESSO NELLA NOTTE DI CAPODANNO RISPETTO A QUELLO
CHE SUCCEDE NEGLI SCENARI DELLA GUERRA GUERREGGIATA;
tuttavia non si può sottovalutare quello che è accaduto:
In Perù un incendio in un deposito di botti ha causato certamente un morto e 40 feriti; due dei
feriti sarebbero gravi;
la SIMA-società di medicina ambientale ha ricordato il quadro dei danni ( 3040 feriti e sei morti
oltre all’inquinamento dell’aria ) dal 2012 ad oggi;
le fonti giornalistiche riferiscono, per l’ultimo capodanno, di un aumento degli interventi dei vigili
del fuoco (646) rispetto all’anno precedente (558); intanto occorre sottolineare che i vigili
denunciano da lungo tempo che l’organico in campo è un terzo del necessario , quindi questo
surplus di lavoro di capodanno è fonte di particolare distress lavorativo anche perché sarebbe
facilmente evitabile;
hanno dovuto lavorare molto anche gli ospedali e i chirurghi : sono segnalati molti eventi di danni
alla salute : ustioni , danni oculari e addirittura amputazioni da Milano a Vercelli ; a Taranto
avrebbe perso una mano un bambino di dieci anni !
Il retroterra di questo scenario devastante (possiamo evitare di definirlo bellico ma solo per
rispetto alla gravità della tragedia del fronte russo-ucraino) è la devastante situazione delle
istituzioni italiane:abbiamo inviato un appello all’ANCI: NESSUNA RISPOSTA; l’argomento della
nostra missiva era semplice: sollecitavamo una linea guida da inviare a tutti i sindaci italiani
tendente a favorire misure restrittive sulla vendita e l’uso di materiali esplodenti e inquinanti
la ratio del “silenzio” dell’ANCI è palese, visto anche che “non comunicare non è possibile” : le
istituzioni brancolano nella confusione più totale ; si fa finta di non capire che tra i fuochi
artificiali legali e quelli cosiddetti illegali esiste una evidente continuità : la materia prima è la stessa, sostanzialmente; gli imputs restrittivi hanno dato una idea di un paese meno omogeneo
di quello degli staterelli italiani pre-unitari; fonti attendibili riferiscono che , nientemeno, il TAR
ha negato la facoltà dei sindaci di varare ordinanze di divieto ! un TAR dunque fermo almeno a
prime del 1978 quando la legge 833 definì il ruolo dei sindaci di autorità sanitaria locale; il quadro
poi dei “divieti” è grottesco : i singoli provvedimenti dipendono dagli umori dei singoli sindaci !
qualcuno ha “vietato” i botti per 3-4 ore…la soglia del “ridicolo” è superata: ma c’è di peggio;
abbiamo indirizzato missive a Arpa (Bologna) e ai prefetti della province E-R nelle quali le
previsioni per il 31/1 e per il primo giorno del 2023 risultava “allarme” per la qualità dell’aria ;
questo allarme comporta il divieto di accendere roghi e di usare fuochi artificiali; NON CI PARE
CHE IL NOSTRO APPELLO ABBIA SORTITO EFFETTI : a Bologna, certo non eravamo in piazza a
“controllare” il “vecchione” che pare essere andato in fumo e a Ferrara pare essersi ripetuto il
“rito” dell’incendio del castello col signor sindaco che ha addirittura ringraziato i 200 lavoratori
che hanno collaborato e le 25 aziende coinvolte nella spettacolare e costosa attività di
inquinamento;
IN SOSTANZA IL TERRENO DI COLTURA DELLE CONDOTTE MASOCHISTE è LA “POLITICA”
IRRESPOSABILE DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE CHE SPRIZZANO GREENWASHING AD OGNI PIE’
SOSPINTO MA CHE SONO DEL TUTTO INCAPACI DI ADOTTARE POLITICHE DI PREVENZIONE.
Uno dei rari commenti alla nostra “campagna” povera di mezzi economici e mediatici ma ricca di
contenuti e di buon senso, è venuta dal giornalista del Resto del Carlino Giuseppe Boni che
ringraziamo comunque per l’attenzione; il giornalista ipotizza che le nostre proposte non saranno
mai accolte; non condividiamo questa previsione pessimistica ; certo è questione di tempo e il
tempo, purtroppo, gioca a nostra sfavore ma al “pessimismo “ di Boni rispondiamo che la storia e
la psicologia sociale insegnano come, spesso, le minoranze diventano maggioranze.
Grazie intanto a tutti i promotori e sostenitori della “campagna”: gli inossidabili bloggers Daniele
Barbieri e Davide Fabbri e le decine di persone che hanno aderito alla campagna (che non è certo
finita o sospesa ma che dura tutto l’anno): Viviana Manganaro, Corrado Seletti, Maurizio Portaluri,
Heidi Gaggio Giuliani ed altri ancora che sono citati nei nostri documenti ;
come dice Alex Langer “continuate in quello che è giusto” .
I “botti” sono in verità la punta dell’iceberg della valanga di merci nocive e mortifere che
abbiamo il dovere morale di boicottare non solo nell’uso ma fin dalla loro produzione e sono il
simbolo “minore” della merce mortifera per eccellenza cha sono le armi.
Vito Totire
CAMPAGNA PER IL BOICOTTAGGIO DELLA PRODUZIONE E DELL’USO DI MERCI NOCIVE E MORTIFERE-
Bologna, 1.1.2023
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