BUON ANNO NUOVO

PASSIONI

Ogni giorno le cellule del corpo si rinnovano; ogni momento il battito del cuore è unico e irripetibile e le nuvole in cielo sono sempre diverse e non le rivedremmo mai uguali nemmeno se vivessimo 1000 anni.

Il corpo è in continuo movimento: ogni sua parte agisce in battere-levare, ha un ritmo, si adatta come il piede che scala una montagna.

La pupilla si allarga e restringe al cambiar della luce e la temperatura stessa va in soccorso del cambiamento. Tutto è in continuo divenire e trasformarsi.

Solo la mente crede che la realtà sia un ripetersi di comportamenti stereotipati.

La socialità per esempio: ci aspettiamo gli stessi comportamenti dalle persone conosciute e quando accade qualcosa di inaspettato ci stupiamo.

Questo continuo attendersi il ripetersi è una modalità del pensiero profondamente distruttiva e destrutturante. Il bambino desidera la sorpresa. L’adulto crede che l’unica sorpresa sia nell’uovo Kinder!

La capacità di sorprendere se stessi è davvero una eccezione!

Le coppie si spengono nella ripetizione, nell’aspettarsi che l’altro non cambi mai.

La mente insomma ormai non crede più al cambiamento e lo richiede urlando all’altro, che esso sia il fidanzato, il figlio, il genitore, il lavoratore, il medico, il capo del governo.

Si cerca fuori di sè un cambiamento sentendosi impotenti di fronte al ripetersi costante degli eventi. Agisce nell’uomo un continuo desiderio di trasformazione atteso.

Si continua a cercare fuori di sè un oggetto trasformativo che consenta il cambiamento,

La verità è che la cultura religiosa e politica ha educato fortemente ad aspettare il cambiamento dall’alto, dal fuori. Il pensiero è assoggettato all’avere un capo, un altro-da-sè che individua nuove strade, sicure, in cui chi aspettava si fa portare per mano, sostenendo un leader nuovo e forte. Quel leader è dentro ogni uomo, imprigionato come Gulliver da fili sottili immaginati più forti di ogni sogno. L’immobilizzazione della mente, la cristallizzazione del poter essere.

La resa impera.

La vita invece è movimento.

Possiamo esistere solo grazie al continuo modificarsi della condizione del nostro organismo che in modo inarrestabile si modifica apportando nutrimento, pulendo, costruendo ossa, togliendo eccessi di materiale.

Il cancro stesso avviene quando l’organismo inizia a ripetersi e a produrre copie di sè, come pensieri morti.

La rivoluzione è l’unica salvezza. E nasce dal credere profondamente nel cambiamento. Il cambiamento inizia dal riuscire a pensare che siamo nuovi ogni giorno, nel corpo e nella mente, che la vita possa cambiare e che le stereotipie sociali siano null’altro che la perdita della capacità di osservare.

Se teniamo d’occhio i giovani, senza giudizio, possiamo cogliere la differenza.

Il giudizio è un modo di fermare il tempo nel giusto e sbagliato di un solco già solcato.

Nelle aziende c’è un ripetere comportamenti consolidati che impediscono la crescita visto che l’utenza continua a chiedere all’altro la novità.

La capacità di essere nuovi nel produrre, nella relazione sentimentale e sessuale, in quella con i propri figli e con i pari è considerata estremamente ostica, difficile, un’eccezione finta per una personalità matura.

Si deve smettere di guardare dal buco della serratura dove la visione è ferma o il movimento è dato dalla vita dell’altro che fa i fatti suoi.

Cambiare prospettiva, cogliere il divenire, uscire dall’automatismo del ripetersi, doloroso ma conosciuto, credere di potersi rivoluzionare quotidianamente, è aprire la porta, superare l’uscio, entrare nella vita in cui tutto diventa possibile

Auguro a tutti un nuovo anno capace di essere nuovo, minuto per minuto.

Deborah Carta

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