Campi Flegrei, cronaca di una tragedia molto vicina
“Esercitazione CAMPI FLEGREI” by Dipartimento Protezione Civile is licensed under CC BY 2.0.
Quanto sta accadendo ai Campi Flegrei è una foto perfetta dell’Italia. L’ultima scossa ieri notte, magnitudo 4,4. Avverrà una tragedia di proporzioni bibliche: non è questione di “se” ma di “quando”.
Tutti lo sanno, ma si continua come prima. Basta guardare ai tempi previsti dagli attuali piani per l’evacuazione: ore intere, 360 mila persone da indirizzare ai centri raccolta, per un evento che si consumerà in pochi secondi e minuti.
Certo, spostare centinaia di migliaia di persone è uno sforzo altrettanto biblico, ma è l’unico metodo sicuro per salvargli la vita. Certo, è materialmente impossibile, oggi, perchè a rendere inevitabile la tragedia prossima (s)ventura sono decenni di mattoni e persone ammucchiate abusivamente in un territorio con un destino sismico già segnato.
Le strade non reggeranno, i mezzi di soccorso rimarranno bloccati, i collegamenti ferroviari e autostradali diventeranno inutili. Il panico farà il resto: decine di migliaia di persone in fuga senza una direzione chiara, colonne di auto paralizzate, intere famiglie intrappolate. Gli ospedali locali collasseranno subito, e quelli più lontani non basteranno a gestire la catastrofe.
Ma il vero disastro non sarà solo il fuoco o la cenere: sarà l’inerzia, l’inettitudine di chi da anni accumula dossier e buone intenzioni senza mai preparare un piano realistico. Un’intera area metropolitana siede su una bomba geologica, eppure la vita scorre come se nulla fosse. Si costruisce, si compra casa, si investe, si promette sviluppo, come se tutto fosse eterno.
Quando la terra si aprirà, l’Italia si riscoprirà ancora più fragile, come sempre accade dopo ogni tragedia annunciata. Ci saranno le solite inchieste postume, le lacrime in diretta, le promesse di ricostruzione.
Ma non ci sarà nulla da ricostruire. I Campi Flegrei non sono solo un’area sismica: sono un vulcano che, quando si risveglierà del tutto, cancellerà ogni traccia di ciò che oggi si finge di poter difendere.
I Campi Flegrei sono la perfetta fotografia dell’Italia: una terra bellissima, fragile, sovrappopolata, costruita senza logica, governata senza visione. Un luogo dove il pericolo è evidente, ma viene ignorato.
Un luogo dove il futuro è scritto, ma si preferisce fingere che non esista. Si aspetta il disastro, mentre si vive nell’illusione che tutto possa continuare come sempre. Ma la terra, a differenza degli elettori, non si illude, e quando presenterà il conto, lo farà senza sconti.
Gianluca Cicinelli
13/3/2025 https://diogenenotizie.com/
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