Centinaia di migliaia di argentini hanno riempito Plaza de Mayo nel 49° anniversario del colpo di Stato che ha dato origine alla dittatura civico-militare in Argentina.
La sinistra e il peronismo hanno marciato uniti contro il negazionismo e l’attacco ai diritti umani portato avanti dal governo di Javier Milei.
Le organizzazioni per i diritti umani guidate dalle Madri e dalle Nonne di Plaza de Mayo insieme a sindacati, partiti politici e cittadini autoconvocati si sono riunite nella piazza principale di Buenos Aires, di fronte alla Casa Rosada, sede del Potere Esecutivo.
Il motivo principale dell’appello di quest’anno è quello di respingere il negazionismo della dittatura da parte del governo di Javier Milei, di denunciare lo smantellamento dei luoghi della memoria e di ricordare coloro che sono scomparsi durante l’ultima dittatura militare argentina (1976-1983), una cifra che le organizzazioni per i diritti umani stimano in 30.000.
Ha sottolineato che la mobilitazione non è come negli anni precedenti, ma è carica di energia e richieste, anche se ha espresso dubbi sul fatto che questo cambierà la situazione del governo. Ha chiarito che non si tratta di rovesciare il presidente, ma di esigere che agisca in conformità con le sue responsabilità e metta da parte le azioni che danneggiano il Paese.
Carlotto ha avvertito che l’Argentina sta attraversando un momento critico, con un dolore che dura e una lotta che continua in pace, ma ha denunciato un degrado generalizzato del Paese. Ha paragonato la situazione attuale a “una laguna che si muove” e dove c’è il rischio di precipitare, per questo ha invitato la popolazione a rimanere ferma, senza violenza ma con determinazione.
Inoltre, ha criticato il governo per la sua mancanza di rispetto e umiliazione, ricordando che, a differenza delle precedenti amministrazioni, quella attuale non ha ricevuto le Nonne di Plaza de Mayo, il che riflette un disprezzo per la loro lotta storica.
“Mai più”, “Sempre fazzoletti mai parrucca”, “Eccesso di discriminazione”, Eccesso di omofobia”, sono alcuni dei manifesti che si sono visti nelle prime ore della manifestazione in Plaza de Mayo per la Giornata della Memoria, della Verità e della Giustizia.Il massiccio appello è servito anche a denunciare il piano economico di Milei e a mettere in evidenza le condanne di oltre 1.200 autori del genocidio, i 139 nipoti recuperati e chiedere la comparsa dei corpi degli scomparsi, nonché il rifiuto dello svuotamento dei luoghi della memoria. Foto: EFEGrandi colonne di militanti organizzati hanno girato il centro della capitale fino a raggiungere Plaza de Mayo.Come ogni anno, l’ampio manifesto di dieci metri contenente la foto di ciascuno dei decaduti durante la dittatura civico-militare argentina è avanzato dal Congresso al palco principale di Plaza de Mayo, di fronte alla Casa Rosada.Le madri e le nonne di Plaza de Mayo guidavano la colonna principale che faceva il percorso tradizionale verso Plaza de Mayo.I militanti de La Compara, la principale organizzazione kirchnerista, hanno manifestato contro la persecuzione e il tentativo di proscrizione dell’ex presidente Cristina Fernández de Kirchner.
https://www.blog-lavoroesalute.org/wp-content/uploads/2025/03/immagine-142.png432768franco.cilentihttp://www.blog-lavoroesalute.org/wp-content/uploads/2023/05/BloglavoroesaluteNew23_3.jpgfranco.cilenti2025-03-25 08:28:252025-03-25 08:28:28Centinaia di migliaia di argentini si sono mobilitati per la memoria, la verità e la giustizia
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