Chi vuole pugnalare alle spalle la Resistenza palestinese?
di Carlos Aznarez
Criminali che hanno già ucciso circa 20mila bambini e ferito gravemente decine di migliaia, e che si vantano di torturare come nei tempi peggiori del nazismo. Se mancasse un nuovo esempio di questa triste realtà, basta guardare cosa hanno fatto ai 15 paramedici e soccorritori della Mezzaluna Rossa a cui hanno inflitto ogni tipo di brutalità prima di ucciderli.
Gli Stati Uniti e “Israele” formano il nocciolo duro di coloro che cercano di screditare la Resistenza palestinese nella sua lotta contro l’occupazione sionista.
La stampa egemonizzata dai capitali legati agli Stati Uniti e a “Israele” è stata la prima a iniziare a diffondere – pochi giorni fa – una notizia che ha a che fare con la nuova tattica sionista per cercare di distruggere la Resistenza palestinese, che dall’inizio della battaglia del Diluvio di Al Aqsa, sostiene la battaglia contro la gigantesca potenza militare dei suoi nemici.
In diversi articoli che si diffondono a macchia d’olio, si sostiene che “finalmente il popolo di Gaza è sceso in piazza per ripudiare Hamas”, e parola più parola meno, si assicura che non si tratta di un movimento minuscolo ma che “sempre più palestinesi stanno dimostrando di essere stufi della guerra”. E, naturalmente, danno la colpa di tutti i loro dispiaceri “all’organizzazione terroristica che ci domina” (sic). Per dimostrarlo, molti dei media che si sono buttati su questo nuovo trucco sionista hanno pubblicato le foto di una manifestazione di circa 200 persone con striscioni in arabo e inglese che chiedevano la fine della guerra.
Finora queste informazioni sono più che parziali, perché provengono dai centri di menzogna che sono concatenati in modo compatto in tutto l’Occidente e diffondono i loro “editoriali” in tutto il mondo. E seducono persino con foto di testimonianze i media che si definiscono “progressisti”, ma che sono noti per zoppicare su una gamba sola poiché l’hanno ipotecata con il sionismo con l’azione o l’omissione.
La verità, e non c’è bisogno di molte ricerche, è che ciò che sta accadendo risponde all’idea degli strateghi dell’intelligence israeliana che, oltre a subire una brutale sconfitta per non aver previsto ciò che accadde il 7 ottobre 1923, e non essere in grado di sconfiggere la Resistenza come hanno annunciato tante volte per tutta la durata di questo genocidio che hanno intrapreso, Hanno deciso di continuare i loro tentativi di infiltrarsi nelle file palestinesi. Qualcosa che fino ad ora ha dato loro certe “vittorie”, in quello che fa una coppia di spie che in cambio di soldi uno, e l’altro sotto la promessa che il fratello imprigionato nei campi di sterminio sionisti, sarebbe stato liberato. È così che hanno “segnato” le tende di due leader di Hamas, che come sappiamo non sono, come dicono i media filo-sionisti, “in hotel a 5 stelle in Qatar o in Egitto”, ma la stragrande maggioranza di loro sta subendo la stessa sorte del popolo che hanno promesso di difendere. Inoltre, la Resistenza ha detto pochi giorni fa che gli informatori sono stati scoperti e giustiziati.
Questa stessa iniziativa, che si insinua tra centinaia di migliaia di abitanti disperati per la fame e la morte che viene dal cielo e dalla terra, è ciò che ha prodotto queste piccole alleanze contro la Resistenza. Inoltre, è noto che ingenti somme di denaro circolano dagli Emirati, dall’Arabia Saudita e da alcuni principi del Qatar. Naturalmente, la maggior parte del sostegno proviene dagli israeliani che promettono cibo e medicine a coloro che si uniscono alle proteste. E come non potrebbe essere altrimenti, altri che hanno interesse a far crescere queste mobilitazioni sono gli scagnozzi di Mahmoud Abbas e la cosiddetta Autorità Palestinese, che non solo non ha smesso di collaborare con “Israele” in tutto questo periodo, ma è anche servita da avanguardia per attaccare i combattenti della resistenza del campo profughi di Jenin con le sue forze di sicurezza. Dopo che questa truppa collaborazionista ha svolto il compito iniziale, i sionisti sono arrivati e hanno ucciso numerosi palestinesi, oltre a demolire più di 3.200 case.
In realtà, questi tentativi di sovvertire il rapporto di totale empatia che la Resistenza ha da parte della stragrande maggioranza della popolazione palestinese, e non solo Hamas come insistono gli uomini piumati al soldo di “Tel Aviv”, ma tutte le fazioni che lottano contro le truppe di occupazione, hanno a che fare con l’imbarazzo sopportato dal genocida Netanyahu e da tutto il suo clan di serial killer. durante la consegna dei prigionieri.
Mentre da un lato la gente di Gaza si è girata a esultare davanti a tutte le telecamere, i combattenti che hanno fatto la loro apparizione pubblica, dall’altro lato, i prigionieri palestinesi, le loro famiglie e i loro compagni, sono stati attaccati in tutti i modi. A coloro che hanno visto queste scene in tutte le parti del mondo, è stato chiaro quanto valga lo sforzo del popolo palestinese e la sua etica quando si tratta di affrontare mostri assetati di sangue, che sanno solo come causare dolore.
Criminali che hanno già ucciso circa 20mila bambini e ferito gravemente decine di migliaia, e che si vantano di torturare come nei tempi peggiori del nazismo. Se mancasse un nuovo esempio di questa triste realtà, basta guardare cosa hanno fatto ai 15 paramedici e soccorritori della Mezzaluna Rossa a cui hanno inflitto ogni tipo di brutalità prima di ucciderli. O quello che hanno fatto con i lavoratori della stampa, che uccidono in gruppo o selettivamente, sapendo che godono dell’impunità concessa loro dai carnefici occidentali.
In ogni caso, di fronte all’apparire di questi episodi volti a spezzare l’eroica lotta che i combattenti di tutta la Resistenza stanno conducendo, la risposta di tutte le fazioni non si è fatta attendere. In esso, caratterizzano coloro che hanno manifestato come un “gruppo di lacchè dell’occupazione” e insistono nel rivelare “il loro tradimento, la loro codardia e la loro cooperazione con l’occupazione contro il nostro popolo e la nostra causa”.
Poi sottolineano: “Continuano a incolpare la Resistenza mentre assolvono l’occupazione, ignorando che la macchina genocida sionista opera continuamente anche nelle zone di coordinamento della sicurezza (con l'”Autorità palestinese”) e ignorando che l’occupazione stessa considera l’esistenza palestinese – non solo la Resistenza – come il problema centrale”. Il comunicato si conclude avvertendo: “Il nemico contava su questi collaboratori che pugnalavano alle spalle la Resistenza. Pertanto, questi individui sospetti condividono la responsabilità con l’occupazione per lo spargimento di sangue del nostro popolo e saranno puniti di conseguenza”.
5/4/2025 https://www.telesurtv.net/
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