Christian

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‹‹ Il giovane stava lavorando per conto di una ditta in subappalto, quando sarebbe stato colpito da una ruspa, riportando gravi ferite. Il 26enne era molto noto in città, dove aveva lavorato anche in vari locali e pubblici esercizi. Aveva anche una vena artistica, tanto che aveva esposto….. Tra i suoi progetti, alcuni conoscenti ricordano quello insieme a un amico, con cui posava ogni giorno con una persona diversa, senza stereotipi o pregiudizi, con l’idea di accoglienza delle diversità›› (1) .

Conguagli e acqua quotata in borsa segnano la spartizione tra il vecchio e nuovo anno, è inverno e a gennaio le ore di luce sono ancora poche, di nuovo, c’è solo una bolletta dell’acqua tra le mani con i relativi e visibili aumenti, mentre sullo sfondo il telegiornale parla delle prime morti sul lavoro di questo 2021, delle dosi di vaccino insufficienti, delle dosi perse, dell’ennesima conta dei morti in Italia, nel mondo e nel dimenticato Brasile.

La vicenda Mecnavi e l’amianto dell’Enichem si legano all’attuale situazione del relitto navale Berkan B., si passa davanti al presente come se non esistesse, invisibile, come le polveri sottili che coprono come un cappello la città. Eppure prima del porto, degli affari, delle merci, dei relitti e dei rifiuti pericolosi abbandonati c’era una speranza che ora si veste casual, incassa, devasta e parla da multinazionale: ‹‹ Siamo top employement. Non abbiamo infortuni e rispettiamo i diritti dei lavoratori ››. Si, è vero, quando si paga qualcuno per compiacersi poi la si può raccontare in giro. Come si fa? Si esternalizzano le attività più rischiose con appalti e subappalti a ribasso. In questo modo, si elude il conteggio degli infortuni e dei mancati infortuni, e si abbassano anche i livelli di sicurezza.

Christian al mattino lascia presto la città per andare nel comune vicino, dove lavora all’interno di una stazione di trasferimento rifiuti. Ogni giorno percorre l’arteria che collega le merci e che per anni ha rappresentato il turismo di massa estivo, invenzione della riviera romagnola.

Impianti industriali si alternano a pini marini, costruzioni, pensioni, parchi divertimento, asfalto consumato, canneti, canali e a ovest, infiniti campi coltivati tra gli specchi delle saline e i colli appenninici. Nei periodi di migrazione, il rosa dei fenicotteri si combina con i colori dei tramonti, in giochi di luci e cromature. Il bello e il brutto, il necessario e il bisogno indotto, il visibile e l’invisibile, passano da qui.

L’impianto è gestito da questa società per azioni, una multiservizi dal nome mitologico con un fatturato da 7,443 miliardi di euro nel 2019 e operante in 265 comuni. Il suo settore ambiente tratta soprattutto rifiuti pericolosi, con una quota del 65% sul totale annuo.

L’appalto del trasferimento rifiuti è affidato a un consorzio di cooperative multiservizi ( che strano questi appalti tra multiservizi! ) che subappalta a un ulteriore ditta, quella dove è assunto Christian. Ogni giorno, soprattutto d’estate, quando il comune ospita migliaia di turisti, nell’impianto si movimentano fino a 40.000 tonnellate di rifiuti urbani, differenziati e non. Quando l’impianto ottenne la registrazione nel 2009 e la certificazione ambientale EMAS (2) , un amministratore delegato del settore ambiente della società per azioni scrisse: ‹‹ La nascita di H. ci trova già preparati per raggiungere nuovi e importanti traguardi grazie ad una società specializzata, operativa ed autonoma, che ci permetterà di crescere e di essere sempre più competitivi sul mercato. Come Amministratore Delegato di H. è mia intenzione ribadire l’importanza e la piena continuità del Progetto EMAS nel nuovo contesto organizzativo, in quanto sfida al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali dei nostri impianti e prezioso strumento di sensibilizzazione per mantenere alta ’attenzione nei confronti delle tematiche ambientali….Mi auguro che tutte le parti interessate, direttamente o indirettamente coinvolte dal nostro operare, utilizzino questa Dichiarazione Ambientale al fine di costruire insieme una collaborazione che ci porti al mantenimento degli impegni indicati nella nostra politica per la qualità, la sicurezza e l’ambiente ››.

Già. Qualità, Sicurezza, Ambiente, parole che Christian avrà sentito tante volte anche nella sua città, ma che restano contenitori vuoti quando lavori in una ditta subappaltatrice. Non c’è tempo per rispettare gli impegni presi, le leggi, i diritti, i contratti, il quotidiano è una

guerra al ribasso, fatta di tempi, ritmi, consegne. La velocità fa la differenza in un mercato che è una lastra sottile di ghiaccio su cui pattinare. Ma quando una lastra si rompe o non si riesce a frenare l’inerzia, le conseguenze le paga chi ha prodotto quell’energia. È la legge di questa meccanica.

Cala la sera, c’è poca visibilità, l’umidità del mare si fa sentire, c’è del lavoro ancora da terminare e andare a casa dopo una giornata al freddo è il pensiero che vince sulla stanchezza. La benna sta movimentando probabilmente l’ultima tranche di rifiuti, una manovra errata, un posizionamento in un area non delimitata, un problema di comunicazione, qualcosa che non sapremo mai, forse, e Christian viene colpito e travolto violentemente da una pala meccanica. Le ferite sono gravi, viene ricoverato nell’ospedale più vicino.

Una voce triste e malinconica canta:
‹‹ Era bello il mio ragazzo sempre pieno di speranze. Mi diceva: Mamma mia un giorno sai ti porto via, via da tutta sta miseria in una casa da signora, via da questo faticare potrai infine riposare.”

Era bravo il mio ragazzo; morì il babbo che era bimbo ma mi disse: Non temere. Vado io ora in cantiere, sono grande ormai lo vedi prendo il posto di mio padre, son capace a lavorare, non ti devi preoccupare.

Era stanco il mio ragazzo in quel letto di ospedale ma mi disse: Non fa niente, solo un piccolo incidente quando si lavora sodo non c’è soldi da buttare non puoi metter troppa cura per far su l’mpalcatura.

Era bello il mio ragazzo col vestito della festa l’ho sentito tutto mio, mentre gli dicevo addio. E poi quando l’ho baciato gli ho strappato una promessa e gli ho detto anima mia presto sai portami via.

Era bello il mio ragazzo …››. (3)

Una settimana dopo, Andrea, il caro amico, ha deciso di seguirlo, rinunciando all’ultimo abbraccio in terra per qualcosa di eterno, lasciando gli affetti e il mondo con i dubbi che una scelta di questo tipo lascia sempre a chi resta. Come in “Preghiera in Gennaio”. Tempo fa, con affetto, aveva scritto pubblicamente accanto a una foto che li ritraeva insieme: ‹‹ Separati mai ››.

1 https://www.ravennaedintorni.it/cronaca/2021/01/15/infortunio-mortale-hera-cervia/
2 https://www.csqa.it/CSQA/Norme/Sostenibilita-Ambientale/EMAS
3 Era bello il mio ragazzo – Anna Identici (https://www.youtube.com/watch?v=9UWoALnsIWQ)

Renato Turturro

Tecnico della prevenzione

Collaboratore redazionale del mensile Lavoro e Salute

Pubblicato sul numero di febbraio PDF www.lavoroesalute.org

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