Ciao compagno Andrea
Ci lascia oggi Andrea Camilleri. Noto ai più come il padre del “Commissario Montalbano”, Camilleri è stato un grande scrittore, sceneggiatore, drammaturgo e regista italiano, nato a Porto Empedocle nella provincia di Agrigento il 6 settembre 1925.
È morto, a 94 anni, lo scrittore Andrea Camilleri. Lo comunica la Asl Roma 1 “con profondo cordoglio”, precisando che il papà del Commissario Montalbano si è spento alle 08.20 di questa mattina presso l’Ospedale Santo Spirito.
“Le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali. Per volontà del Maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio”, si legge nella nota.
Chi era Camilleri: biografia e carriera
Poche notizie si hanno sulla sua infanzia, si sa soltanto che frequentò per 4 anni il collegio vescovile, dal 1939 al 1943, ma venne espulso per aver tirato delle uova contro un crocifisso. Lo scrittore prosegue gli studi al Liceo Classico Empedocle di Agrigento, dove ottiene la maturità. Ma si tratta di una maturità senza esami a causa dei bombardamenti della guerra e dell’arrivo degli Alleati in Sicilia. L’anno dopo si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università di Palermo ma non concluderà mai gli studi. Terminata la guerra si iscrive al Partito Comunista e contemporaneamente inizia a scrivere racconti e poesie e partecipare a concorsi letterari.
Tra il 1946 e il 1947 visse a Enna dove venne a contatto con autori e scrittori locali Nino Savarese e Francesco Lanza e contemporaneamente vinse il premio Firenze con alcune poesie. Camilleri non smise mai di scrivere e tra il 1945 e il 1950 pubblicò racconti e poesie, per riviste e per quotidiani come L’Italia socialista e L’Ora di Palermo e vinse un altro premio il Saint Vincent.
Dalla fine degli anni quaranta si trasferì a Roma, dove venne ammesso, unico allievo regista per quell’anno, all’Accademia di Arte drammatica Silvio d’Amico. Conclusi gli studi in accademia nel 1952, due anni dopo lo scrittore siciliano partecipò ad un concorso Rai, vinse ma non venne subito assunto, dovette aspettare altri tre anni per entrare in Rai come sceneggiatore e regista. Nello stesso anno, il 1957, sposò Rosetta Dello Siesto, da cui ebbe tre figlie.
La carriera in Rai di Camilleri continuò per tutti gli anni ’60 con la produzione di molti sceneggiati. Soltanto tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni ’80, Camilleri si dedicò alla narrativa. L’esordio è segnato nel 1978 con la pubblicazione del libro Il corso delle cose, in realtà scritto dieci anni prima, seguito due anni dopo da Un filo di fumo. Dopo alcuni anni di pausa segnati da alcuni insuccessi, Camilleri torna a scrivere, segnando la svolta del suo successo.
Nel 1992 pubblicò La stagione della caccia e nel 1993 La bolla di componenda. l’anno dopo, seguì La forma dell’acqua, primo romanzo poliziesco con il commissario Montalbano e successivamente Il birraio di Preston, che partecipa al Premio Viareggio e grazie al quale, pur senza classificarsi, riesce a ottenere un discreto successo di pubblico.
È a partire da queste opere che lo scrittore iniziò a diventare un autore di grande successo: i suoi libri vendono mediamente intorno alle 60 000 copie. Ulteriore eco avranno le sue opere a partire dagli anni 2000 grazie anche all’esordio della serie- tv Il Commissario Montalbano, che fanno di Camilleri un fenomeno televisivo oltre che letterario.
Negli anni successivi pubblicò, sempre con Sellerio, altri romanzi: nel 2004 La pazienza del ragno, nel giugno 2005 La luna di carta: tutti con protagonista Salvo Montalbano. A marzo 2005 viene edito Privo di titolo. Tra il 2006 e il 2008, pubblica altri cinque romanzi che hanno per protagonista Montalbano: La vampa d’agosto, Le ali della sfinge, La pista di sabbia, Il campo del vasaio, L’età del dubbio. Nel 2010 continuò la pubblicazione legata al Commissario Montalbano con i successivi romanzi: La caccia al tesoro e Il sorriso di Angelica, ai quali si affianca un terzo romanzo, Acqua in bocca.
Tra i numerosi riconoscimenti ed onorificenze assegnate a Camilleri si ricordano quelle di cittadino onorario di Agrigento, Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e 9 lauree honoris causa conferite in Università italiane e straniere.
17/7/2019 https://catania.liveuniversity.it
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La redazione di Lavoro e Salute rende omaggio al compagno Andrea Camilleri
non hai che da scegliere tra la stupidità e l’arroganza,
tra la scelleraggine e l’acqua santa, tra la supponenza
e la scempiaggine, tra la dissennatezza e la demenza,tra la truffa e la rapina, tra l’aspersorio e il manganello,
tra l’inganno e il mercimonio, tra la chiesa e il bordello,
tra il corrotto e il corruttore, tra il razzista e l’alalà,
tra il baro e il mentitore… E non finisce purtroppo qua.Il pesce, si sa, comincia a puzzare dalla testa.
Oggi la testa del pesce è letteralmente fetida,
ma la metà degli italiani s’inebria a quel fetore,
se ne riempie i polmoni come aria di montagna.
Finalmente è venuto il suo regno! Esultate!
La monnezza che invade città e campagne
è il segno tangibile dalla sua immanenza, il suo
speculare incarnarsi alla folla osannante.
derisi. I politologi più sottili ci spiegarono che
sbagliavamo a demonizzarlo, non era il diavolo,
infatti non indossava coda e corna regolamentari.Ora gli stessi politologi eminenti ogni tanto
si fermano per strada, annusano l’aria, si
chiedono perplessi: “Ma cos’è questa puzza
di zolfo?” E ancora non se lo sanno spiegare.Ha più scheletri dentro l’armadio lui
che la cripta dei Cappuccini a Palermo!
Ogni tanto di notte, quando passa il tram
le ossa vibrano leggermente, e a quel suono
gli si rizzano i capelli sintetici. Teme che
le ante dell’armadio si aprano, che torme,
non di fantasmi ma di giudici in toga balzino fuori
agitando come nacchere scintillanti manette.
il simbolo della civiltà occidentale.
Son altri i miei simboli, il Partenone,
la tour Eiffel, la cupola di Brunelleschi.Gli aerei che si schiantarono contro le torri
colpirono semmai il cuore di Wall Street o
le borse valori. «Nulla di personale, solo
affari», come dicevano i gangsters d’una volta.
questi ex adoratori una volta di Stalin!
Si sono uniformati, sono l’opposizione
della Regina, di stampo anglosassone.
La maggioranza va trattata con i guanti,
al massimo si obietta. Ma che importa?
dal tuo al mio e dal mio al tuo, il travaso
continua sempiterno e li fa tutti uguali.
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