Cinque libri su donne e AI

Playlist. Esplode il dibattito pubblico sull’intelligenza artificiale. Cinque libri, cinque voci di filosofe, informatiche, giornaliste, responsabili di centri di ricerca e di politiche europee ci raccontano il potenziale e i rischi dell’intelligenza artificiale nel nostro futuro prossimo

Nonostante la dimensione pervasiva che ha assunto nel dibattito pubblico, e in ogni aspetto delle nostre vite, il mondo dell’intelligenza artificiale (per abbreviare AI), da un lato continua a essere percepito come qualcosa di oscuro e complesso, e dall’altro viene ancora declinato prevalentemente al maschile.

Per raccontarne il potenziale ma anche i rischi, e per svelare i segreti di un ambito divenuto ormai imprescindibile per comprendere la realtà che cambia a un ritmo sempre più veloce, la redazione di inGenere ha selezionato cinque libri scritti da cinque donne: filosofe, informatiche, giornaliste, responsabili di centri di ricerca e di politiche europee, per conversazioni ragionate che partano da saperi consolidati, andando oltre una narrazione preconfezionata del mondo dei dati, al quale le donne contribuiscono con apporti che è quanto mai necessario rendere visibili.

Big data e algoritmi – Prospettive critiche (Carocci, 2021). Teresa Numerico, professoressa associata di Logica e Filosofia della scienza all’Università Roma Tre, ha scritto questo libro rivolgendosi alle generazioni future, con l’obiettivo di far passare il messaggio per cui un algoritmo è soltanto una lista di istruzioni scritte per portare a termine un compito, ma che dietro ci sono sempre gli esseri umani che lo hanno progettato e sviluppato. “È un’illusione pensare che una comprensione automatica di abitudini ed eventi possa essere oggettiva e neutrale”, ci spiega Numerico. Tenere questo a mente è fondamentale per creare una cittadinanza attiva e consapevole, in grado di indirizzare l’intelligenza artificiale verso un uso più equo.

Il confine del futuro. Possiamo fidarci dell’intelligenza artificiale? (Feltrinelli, 2019). Francesca Rossi è una scienziata che lavora per dare un’etica alle macchine: lo fa come global leader dell’IBM per l’etica dell’intelligenza artificiale e come ricercatrice presso l’IBM T.J. Watson Research Center di New York. In questo libro, ci guida alla scoperta dell’intelligenza artificiale, di cos’è e di come funziona, richiamando l’attenzione su un aspetto fondamentale: per poter dare fiducia all’AI, dovremo assicurarci che impari le regole della nostra convivenza sociale.

Le macchine di dio, (Luiss University Press, 2022). I cosiddetti “algoritmi predittivi”, da quelli che valutano il profilo più idoneo per un posto di lavoro a quelli che arrivano a formulare previsioni ben più sostanziali sulla vita delle persone, come il percorso di studi più adatto, alimentano quella che è e rimane un’illusione: poter prevedere il futuro. Questi algoritmi operano infatti secondo i dati del passato, che non saranno mai in grado di rendere pienamente conto dell’incertezza del futuro. Helga Nowotny, già presidente del Consiglio europeo della ricerca, professoressa emerita di studi scientifici e tecnologici all’ETH di Zurigo, ci mette in guardia rispetto al rischio concreto di infilarci nel vicolo cieco di una visione restrittiva del nostro futuro, cedendo agli algoritmi troppo potere in cambio di qualche comodità in più o di qualche promessa di sicurezza o efficienza.

Dentro l’algoritmo. Le formule che regolano il nostro tempo, (Effequ, 2022). “Non preoccuparsi di conoscere il funzionamento dell’algoritmo, oltre quello che succede nelle tue bacheche social, è un privilegio”. Donata Columbro, giornalista, formatrice e scrittrice, è stata definita data humanizer per il suo modo accessibile e inclusivo di divulgare la cultura dei dati. Con questo libro, ci spiega che, per comprendere l’impatto degli algoritmi sulla nostra vita sociale e personale, è necessario sapere come funzionino e in che modo agiscano sulle nostre azioni quotidiane.

Né intelligente né artificiale. Il lato oscuro dell’IA (Il Mulino, 2021). L’aspetto immateriale di dati e algoritmi ci porta a non considerare che, dietro, si nasconde un aspetto tangibile capace di saccheggiare risorse naturali, lavoro umano, privacy e di compromettere uguaglianza e libertà. Kate Crawford, studiosa dell’impatto sociale dell’intelligenza artificiale, professoressa all’Università di Berkeley e ricercatrice presso Microsoft Research, ci accompagna in un viaggio alla scoperta di tutto ciò che è necessario ad alimentarla: siti minerari, fabbriche, centri logistici e data center, il cui funzionamento influenza la vita di miliardi di persone, spesso al di fuori di una regolamentazione e di un controllo democratico.

3/8/2023 https://www.ingenere.it/

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