Cittadini e qualità dell’aria nel bacino padano

Il Bacino del Po rappresenta un’importante area di criticità per la qualità dell’aria (polveri fini, ossidi di azoto, ozono), sin dall’entrata in vigore dei valori limite fissati dall’Unione Europea. L’area è densamente popolata ed intensamente industrializzata. Tonnellate di ossidi di azoto, polveri e ammoniaca sono emesse ogni anno in atmosfera da un’ampia varietà di sorgenti inquinanti principalmente legate al traffico, al riscaldamento domestico, all’industria, alla produzione di energia all’allevamento intensivo.

Al fine di ridurre i livelli di inquinamento atmosferico, le regioni interessate hanno dato vito al progetto PREPAIR al fine di pianificare azioni comuni con lo scopo di limitare le emissioni nei prossimi anni.

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Nell’ambito del progetto è stata realizzata una indagine su come i cittadini del bacino padano percepiscono il problema dell’inquinamento atmosferico. Sono consapevoli che molte azioni per migliorare la qualità dell’aria sono strettamente legate al loro stile di vita? Quanto sono disposti a cambiare le loro abitudini? E soprattutto, come possono le autorità locali convincerli a cambiare queste abitudini? Un primo sondaggio è stato effettuato tra novembre 2018 e gennaio 2019 e replicato fra gennaio e marzo 2023.

La metodologia utilizzata per l’indagine è multi- canale “social” per raggiungere una platea rappresentativa di intervistati. Una campagna di comunicazione ha invitato i cittadini a condividere con le proprie reti di amici lo scopo dell’indagine, suscitando interesse in tutta l’area del bacino padano. Complessivamente 7.030 cittadini hanno compilato volontariamente il questionario, garantendo – secondo i promotori – una rappresentatività del 38% rispetto al totale dei comuni che compongono quest’area e al 78% della popolazione residente (4.188 comuni, con una popolazione di 25,1 milioni di persone).

La percezione del problema

Agli intervistati è stato chiesto di valutare la qualità dell’aria percepita in diversi periodi dell’anno (autunno/inverno ed estate/primavera) e la tendenza percepita (cioè il cambiamento) della qualità dell’aria negli ultimi 10 anni.

Riguardo a questo aspetto la stragrande maggioranza del campione (66%) ritiene che la qualità dell’aria sia peggiorata nel corso degli anni, mentre solo per il 10% degli intervistati è migliorata.

Preoccupazione e consapevolezza

Quasi tutto il campione si dichiara preoccupato per la propria esposizione all’inquinamento atmosferico: di questi, ben il 52% si dichiara molto preoccupato.

Riguardo alle principali cause dell’inquinamento atmosferico tra le diverse opzioni proposte, il trasporto emerge come la causa maggiormente percepita come responsabile dell’inquinamento atmosferico secondo gli intervistati. In particolare, questa causa è ritenuta “moltissimo” e “molto” responsabile dell’inquinamento dal 33% e dal 32% degli intervistati, rispettivamente. Questo risultato conferma gli esiti della precedente rilevazione.

Informazione e conoscenza sulla qualità dell’aria

Relativamente all’informazione e alla conoscenza sulla qualità dell’aria e sull’inquinamento atmosferico il questionario chiedeva ai partecipanti di autovalutare il livello di informazione sulla qualità dell’aria nel proprio contesto geografico (Paese, regione o città).

Per quanto riguarda le fonti di informazione sulla qualità dell’aria, vediamo che lo strumento più importante è il web, scelto da circa il 29% degli intervistati, confermandosi, anche rispetto alla precedente indagine, la fonte più utilizzata. A una certa distanza seguono i social network (17%) e i media tradizionali come la televisione (17%) e la stampa (14%).

In termini di informazioni a cui gli intervistati vorrebbero poter accedere più facilmente, al primo posto ci sono i piani e le misure adottate dalle autorità per migliorare la qualità dell’aria, con il 28% dei cittadini che ha selezionato questa opzione. Il 20% degli intervistati desidera un accesso più facile ai dati storici e in tempo reale sulla qualità dell’aria. Al terzo posto si trovano le informazioni sui rischi dell’inquinamento atmosferico e sulle relative misure preventive e precauzionali (16%).

Politiche e iniziative

Due domande del questionario riguardano l’ambito di intervento ritenuto migliore per affrontare le sfide poste dal problema della qualità dell’aria e le iniziative ritenute più efficaci. In termini di ambito, la maggior parte degli intervistati (33%) ritiene che il livello europeo sia il migliore, seguito dal livello sovraregionale (23%). 

Per quanto riguarda le iniziative ritenute più efficaci per affrontare i problemi della qualità dell’aria, al primo posto troviamo i controlli sull’inquinamento industriale, scelti dal 24% degli intervistati, seguiti a distanza di circa 10 punti percentuali dall’offerta di incentivi finanziari per lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti a basse emissioni (14%) e da misure per facilitare la transizione verso auto e camion a emissioni zero (14%).

Infine, er quanto riguarda le iniziative considerate efficaci nell’ambito del progetto PREPAIR, al primo posto troviamo le azioni di promozione e incentivazione per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, con il 26% degli intervistati che ha selezionato questa opzione. Al secondo posto, con una percentuale simile (24%), troviamo le azioni sul traffico nelle città più inquinate.

Comportamenti per ridurre l’inquinamento atmosferico

Una domanda posta nel questionario riguarda direttamente i comportamenti che i cittadini sarebbero disposti ad attuare per ridurre l’inquinamento atmosferico. Il questionario comprendeva una serie di buone pratiche r spetto alle quali era richiesta la disponibilità ad attuarle. Per tutte queste buone pratiche, oltre il 60% degli intervistati dichiara di essere abbastanza disposto ad attuarle. 

24/5/2024 https://ambientenonsolo.com/

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