Come in cielo

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Io amo il romanzo che ti tira subito dentro, senza tentennamenti, senza indugi.
Marco Candida rappresenta per me un’eccezione. Perché lui, prima di arrivare ai personaggi, fa intere pagine di descrizione che potrebbero portare il lettore ad affermare che nel libro ci sia una carenza nel succo della trama. Per dirla, con una teoria zen, oscilla troppo lontano dal centro.
Invece io ho apprezzato e mi ha entusiasmato il fatto di lasciarmi cullare da queste descrizioni, così intense e profonde, con una certa abilità e senza lasciarsi prendere troppo la mano.

La vicenda è ambientata tra l’Oltrepò Pavese e il Basso Piemonte, luoghi che Candida conosce bene e frequenta spesso e che diventano i secondi protagonisti della storia tanto da sembrare animati come dentro a un film.
I solchi d’erosione del calcare e nelle marne argillose sembrano delineare labirinti. e poche righe dopo: la nebbia si distende a chiazze dense sotto un cielo nereggiante. L’aria è odorosa di vegetazione ancora umida d’acquerugiola. i fiori crema d’acacia imperlati di condensa. I piccioli e le stipole delle foglie di castagni e robinie gocciolano.

Il paesaggio che l’autore racconta è un luogo reale, nella splendida terra dell’Oltrepò Pavese con una descrizione intima, quelle descrizioni dal vero che venivano affidate nei compiti a scuola e che filtravano sempre dentro al nostro sentire innocente, quasi un diario minimo dove riversavamo i nostri grandi sentimenti.
E la bellezza della descrizione non può andare avanti all’infinito e allora spazio ai personaggi dove la descrizione che genera l’incanto fa strada all’alienazione intesa come deformazione della realtà, come rifiuto della società.

Ascanio e Nives sono i protagonisti, due ragazzi che cercano di amarsi dentro un vortice di riti magici e occultismo, una storia indemoniata dove in ogni pagina non mancano i colpi di scena. Una storia con la comparsa di demoni, presenze oscure e inquietanti, l’elemento soprannaturale e l’occulto, il mistero e l’ignoto, padroni incontrastati.
La trama parte con i due protagonisti che devono ricucire il loro rapporto entrato in crisi, mentre stanno vivendo una lunga fase di ripensamento.
La storia va indietro nel giorno in cui si sono conosciuti, dentro una panetteria, quando un tremendo odore di bruciato ha accompagnato Ascanio a entrare trovando pani di ogni forma e dimensione allineati sugli scaffali e disposti nelle ceste carbonizzati.

A quel punto appare Nives e lui viene subito rapito dalla sua bellezza.
Questi personaggi cercano una via di scampo alternativa rifugiandosi in richiami per le allodole, credenze particolari come riti e occultismo e lì riversano il loro disagio vivendo dentro una realtà sghemba.

Sembrano personaggi usciti da una storia di Edgar Allan Poe, autore che ha aperto una strada che molti autori hanno continuato a percorrere.
Infatti, Nives è indemoniata. Autosuggestione? È convinta di essere posseduta da un demone, addirittura Satana in persona.
Nives esce dalla sua persona. Non è più lei. È il diavolo che agisce dentro di lei.
Anche i sentimenti dei personaggi sono contaminati da un amore tossico, quasi una sottomissione a quel velo di esoterismo che si fa sentire in ogni passaggio.

Quello che colpisce ed è una grande capacità di Marco Candida è quello di inserire come un puzzle storie nelle storie riuscendo a divagare, a trovare corridoi laterali senza perdersi e tornare da dove è partito.
Questo romanzo non è un horror classico nel vero senso della parola anche se usa tutti gli ingredienti del genere affondando nella trama e nei personaggi

È un mainstream dove l’analisi concede spazio alla storia e al profilo umano dei personaggi intrecciando un’archeologia di sentimenti deviati, scritto con un impeccabile senso del ritmo e con una profonda e sorprendente adesione umana delle cose.

Marco Candida mette sotto i nostri occhi ciò che noi vedendo fingiamo di ignorare voltandoci dall’altra parte.
Ma nulla può reggere alla verità della letteratura.

Marco Candida I libri di Mompracem (2023)

Giorgo Bona

Scrittore. Collaboratore redazione di Lavoro e Salute

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