Contro la militarizzazione delle scuole

come Osservatorio abbiamo lanciato questa petizione per chiedere le dimissioni da Med-Or (fondazione culturale di Leonardo, massima produttrice italiana di armi)  dei rettori/rettrici delle università pubbliche italiane presenti nel comitato scientifico. Crediamo che le università pubbliche e i loro rappresentanti istituzionali, non debbano aver alcun legame con l’industria e la ricerca militare.

In allegato trovate il testo della petizione con le/i prime/i  firmatarie/i, 

potete firmare dal sito 

https://osservatorionomilscuola.com/

Negli ultimi anni assistiamo a un processo di trasformazione della scuola e delle
università italiane che, in nome di presunte esigenze economiche, gestionali,
“pedagogiche”, strategiche, rovescia il dettato costituzionale che le vorrebbe luogo di
trasmissione di cultura e fucina delle idee. Tra i molti aspetti regressivi, ci pare
particolarmente preoccupante, soprattutto nello scenario attuale di guerra,
l’insinuarsi sempre più invadente all’interno delle istituzioni formative di una “cultura
securitaria” e “della difesa”, con l’intento di renderle funzionali alle esigenze
dell’industria bellica e alla diffusione dei “valori” delle forze armate.
Nelle scuole pubbliche, dall’infanzia alle superiori, la presenza delle forze militari è
ormai quotidiana e l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università sta registrando centinaia di segnalazioni da ogni parte del Paese. Ma
anche a livello universitario la collaborazione tra Università e industrie belliche è in
costante implementazione, soprattutto per quanto riguarda i progetti di ricerca e il
loro finanziamento. Come nelle scuole, dove le testimonianze militari vengono
sempre accompagnate da una facciata buonista, anche nelle Università e negli Enti
di Ricerca si cerca di mascherare la principale finalità di ciò che ruota intorno
all’industria bellica: la produzione di strumenti di morte. Molto significativa è la
nascita nella primavera del 2021 della Fondazione Med-Or del gruppo Leonardo
S.p.A. (ex Finmeccanica, azienda italiana attiva nei settori della difesa,
dell’aerospazio e della sicurezza e che esporta armi in tutto il mondo) “per
promuovere attività culturali, di ricerca e formazione scientifica, al fine di rafforzare i
legami, gli scambi e i rapporti internazionali tra l’Italia e i Paesi dell’area del
Mediterraneo allargato fino al Sahel, Corno d’Africa e Mar Rosso (Med) e del Medio
ed Estremo Oriente (Or)”. Dietro a questo disegno strategico si celano percorsi di
“ricerca condivisa e continuativa” o una idea della “formazione continua” che stridono
con i risicati fondi destinati ai percorsi di partecipazione, innovazione e formazione
all’interno degli Atenei.
La Fondazione Med-Or individua come proprio obiettivo centrale “essere funzione
propositiva nello sviluppo di programmi strutturali nei settori dell’Aerospazio, della
Difesa e della Sicurezza con l’obiettivo di sviluppare e consolidare le competenze e
le capacità delle Aree geo-politiche di interesse di Leonardo s.p.a”.

La Fondazione Med-Or di Leonardo è un esempio di come si dispiega l’intervento
del complesso militare industriale nella compagine sociale e culturale, una delle
tante forme che assume la cosiddetta “cultura della difesa”: programmi culturali e di
formazione nei settori della safety e della security, dell’aerospazio e della difesa;
partenariati con le istituzioni accademiche e di ricerca nazionali e internazionali;
iniziative di incontro e collaborazione tra università e centri di ricerca; borse di studio
indirizzate a ricercatori di paesi in via di sviluppo mirate a costruire una classe
dirigente asservita agli “interessi nazionali italiani e dell’Unione Europea” in una sorta
di neocolonialismo formativo. Nel concreto i suoi progetti sono di vario tipo, e
mescolano abilmente interessi materiali e geopolitici con gli intenti benefici. Da una
parte armi, dall’altra iniziative culturali.
Del comitato scientifico della Fondazione Med-Or fanno parte docenti universitari/ie
e tredici Rettori/Rettrici di altrettante università statali italiane:
● Università degli Studi di Bari Aldo Moro
● Politecnico di Bari
● Università degli Studi di Trento
● Università degli Studi di Roma Tre
● Università degli Studi Ca’ Foscari di Venezia
● Università degli Studi di Salerno
● Università degli Studi di Napoli Federico II
● Università degli Studi di Perugia
● Università degli Studi di Firenze
● Università degli Studi di Roma La Sapienza
● Politecnico di Milano
● Università degli Studi di Napoli L’Orientale
● Università degli Studi della Tuscia
La presenza all’interno della Fondazione Med-Or di Rettori/Rettrici delle Università è
incompatibile con il loro ruolo istituzionale di rappresentanti dei nostri Atenei: le
Università devono promuovere la cultura della pace e i valori della Costituzione
repubblicana, devono essere rivolte alla formazione della consapevolezza critica e

pluralista della cittadinanza e per fare ciò devono essere libere dalle ingerenze di
un’industria di morte come quella bellica, ancorché agita attraverso finanziamenti
alla cultura, alla formazione e alla ricerca, di cui inevitabilmente condizionano
l’indipendenza. Il Rettore o la Rettrice di un’Università, in particolar modo se
pubblica, rappresenta formalmente non solo il proprio Ateneo, ma l’istituzione
culturale per eccellenza di una città, patrimonio perciò dei cittadini e delle cittadine
tutti/e.
Dunque come cittadini e cittadine, studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici,
docenti della scuola e dell’Università italiane chiediamo che i Rettori e le Rettrici
delle Università coinvolte si dimettano immediatamente e pubblicamente dalla
Fondazione Med-Or. Parimenti rivolgiamo il presente appello a tutti i Rettori e le
Rettrici degli Atenei italiani aderenti alla C.R.U.I., evidenziando che in applicazione
dell’art.11 della Costituzione italiana (L’Italia ripudia la guerra) e dei codici etici,
bagaglio culturale e educativo degli Atenei, tutti i Rettori e le Rettrici si impegnino a
non aprire collaborazioni con fabbriche di armi o con Enti che forniscano strumenti
militari anche informatici.
Prime/i firmatarie/i
Vittorio Agnoletto – Prof. a contratto Università di Milano.
Alessandra Algostino – Prof.ssa Ordinaria di diritto costituzionale Università di
Torino
Massimiliano Andretta – Prof. Associato di Scienza politica, Università di Pisa
Stefania Arcara – Prof.ssa Associata, Letteratura inglese e Studi di genere –
Università di Catania
Cesare Bermani – storico
Davide Borrelli – Prof. Ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi
Università Suor Orsola Benincasa – Napoli
Cristina Cassina – Prof.ssa di Storia del Pensiero Politico, Università di Pisa
Marco Celentano – Prof. Associato di Filosofia morale Università di Cassino e del
Lazio Meridionale
Salvatore Cingari – Dipartimento di Scienze umane e sociali internazionali,
Università per Stranieri di Perugia

Andrea Cozzo – Prof. Ordinario di Lingua e letteratura greca, Università di Palermo
Fabio de Nardis – Prof. Ordinario di Sociologia politica, Università di Foggia
Salvatore Distefano – già docente di Filosofia e Storia e Presidente della
Associazione Etnea Studi Storico Filosofici di Catania.
Angelo d’Orsi – Storico e giornalista, già Prof. Ordinario Università di Torino
Gabriella Falcicchio – Attivista del Movimento Nonviolento , Dip. Scienze della
Formazione, Psicologia, Comunicazione Università di Bari
Federica Fratini – Ricercatrice presso l’Istituto Superiore di Sanità
Nella Ginatempo – Sociologa, pacifista
Eric Gobetti – Storico freelance
Norberto Julini – Coordinatore nazionale di Pax Christi Italia
Michele Lancione – Prof. Ordinario di Geografia Politico-Economica, Politecnico di
Torino
Francesco Lo Cascio – Portavoce della “Consulta per la pace, la nonviolenza, i
diritti umani e il disarmo” del comune di Palermo
Laura Marchetti – Docente di Didattica generale all’Università Mediterranea di
Reggio Calabria e docente di Didattica delle culture all’Università degli Studi di
Foggia
Rita Martufi – Ricercatrice Socio Economica e Direttrice Responsabile CESTES
Antonio Mazzeo – Docente, peace researcher
Luca Mercalli – Presidente Società Meteorologica Italiana
Guido Montanari – già Ricercatore del Politecnico di Torino
Tomaso Montanari – Prof. Ordinario di Storia dell’arte e Rettore dell’Università
per Stranieri di Siena
Alfonso Navarra – Coordinatore dei Disarmisti esigenti, membri ICAN e WRI
Federico Oliveri – Ricercatore aggregato Centro Interdisciplinare Scienze per la
Pace, Università di Pisa
Francesco Pallante – Prof. Ordinario di Diritto costituzionale, Università di Torino
Vittorio Pallotti – Presidente onorario del Centro di Documentazione del Manifesto
Pacifista Internazionale – CDMPI
Valentina Paze’ – Prof.ssa Associata in filosofia politica Università di Torino

Livio Pepino – Presidente associazione “Volere la luna” Torino
Gianni Piazza – Prof. Associato di Sociologia dei fenomeni politici Università di
Catania
Antonio Pioletti – Professore Emerito, Università di Catania
Giuseppe Restifo – Storico, ricercatore indipendente
Angelica Romano – Co-Presidente “Un Ponte Per”
Carlo Rovelli – Fisico e saggista
Lucio Russo – Matematico, già Prof. Ordinario, Università Tor Vergata
Citto Sajia – Critico cinematografico, già docente Università di Messina
Attilio Scuderi – Prof. Ordinario di Letterature Comparate, Università di Catania
Rosa Siciliano – Direttrice editoriale di “Mosaico di pace”
Alessandro Somma – Prof. Ordinario di Diritto Comparato, Università La Sapienza,
Roma
Patrizia Sterpetti – Responsabile sezione italiana di WILPF/Italia (Women’s
International League for Peace and Freedom)
Luciano Vasapollo – Prof. di Politica Economica, Università La Sapienza, Roma
Alex Zanotelli – Missionario comboniano

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