Contro ogni Autonomia Differenziata

Comunicato Stampa 19 giugno 2024
Autonomia differenziata, non è tutto finito. Ecco cosa devono fare i democratici uniti

L’approvazione pressoché in contemporanea delle leggi sul premierato e sull’autonomia differenziata è la più evidente espressione del patto scellerato tra le forze della maggioranza per stravolgere la Costituzione secondo gli interessi dei singoli partiti. A G. Meloni il premierato, a M. Salvini l’autonomia differenziata, ad A. Tajani la separazione delle carriere dei magistrati: così si va compiendo lo scempio della Repubblica. I Comitati per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica e il Tavolo No AD continueranno la mobilitazione contro l’autonomia differenziata e il premierato. Finalmente, grazie alle iniziative di lotta nel Paese e all’opposizione parlamentare, cittadini e cittadine hanno la consapevolezza della gravità di queste leggi, dato che esse distruggono le basi sociali e democratiche dell’unità della Repubblica, fondata sull’uguaglianza dei diritti sociali e politici. Le leggi sul premierato e sull’autonomia differenziata sovvertono la Repubblica, istituendo un uomo o una donna sola al comando e quindi affermando l’egoismo proprietario, la logica del chi ha più deve pretendere sempre di più, a discapito di chi ha meno, del profitto spregiudicato e della privatizzazione dei servizi pubblici posti a garanzia dei diritti universali. Non deve vincere la logica del premierato e dei piccoli premier locali, che esautorano il Parlamento e scippano il diritto-dovere alla partecipazione.
Ma si possono sconfiggere questi disegni sovversivi lottando:

1) per il ritiro immediato delle intese in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna su iniziativa dei rispettivi Consigli regionali

2) perché le Regioni ricorrano entro sessanta giorni alla Corte costituzionale in base all’art. 127 della Costituzione

3) a sostegno di tutte le iniziative di carattere giudiziario per impedire che si giunga alle Intese;

4) per costruire i Comitati referendari per la raccolta di almeno 550mila firme sul quesito referendario che i costituzionalisti metteranno a punto, come proposto da La Via Maestra

5) per costruire un programma delle opposizioni politiche e sociali in cui si affermi l’impegno a riscrivere il Titolo V

6) con ogni iniziativa nei territori per impedire il raggiungimento di Intese da parte dei Presidenti di Regione, anche e soprattutto con l’aiuto dei sindaci.

I Livelli essenziali di prestazione sono quelli prescritti nel comma 2 dell’art. 3; sono livelli UNIFORMI per dare a tutti e a tutte l’uguale possibilità e capacità di sviluppare la propria persona.
L’autonomia differenziata, checché ne dica il ‘governatore’ Zaia, è la secessione dei ricchi, e colpisce anche i ceti popolari, i lavoratori e le lavoratrici del Nord. I Comitati e il Tavolo non cesseranno di lottare per l’emancipazione politica, economica e sociale di un Sud martoriato da nuove servitù e schiavitù che non esiteranno a presentarsi anche al Nord.

Continueremo a mobilitarci per impedire che sia distrutta la Repubblica nata dalla Resistenza e fondata sul patto costituzionale sancito nella Carta del ’48.

Tavolo No Autonomia differenziata
Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei
diritti e l’unità della Repubblica

19/6/2024

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