Crescere e morire; tra solidi problemi e nebulose solidarietà
L’azienda multinazionale agroalimentare francese Lactalis, che opera nel settore dell’industria lattiero-casearia, è il Gruppo monopolistico che dal 1999 controlla e dirige anche le aziende italiane Galbani; Parmalat; Invernizzi; Locatelli; Cademartori; Vallelata; Nuova Castelli; Ambrosi; Alival.
Per l’80% l’industria automobilistica italiana si è delocalizzata all’estero; quel poco che è rimasto in Italia è della multinazionale Stellantis; (Alfa Romeo, Citroën, Crysler, Fiat, Lancia, Maserati, Peugeot); con sede in Olanda; dall’inizio dell’anno le aziende Stellantis di Cassino e Pomigliano hanno avuto un tracollo produttivo dell’auto pari al 40,7%; mentre la Cina produce e vende 1 milione di autovetture elettriche al mese.
Oltre alla citate aziende casearia controllate all’estero, negli ultimi 10 anni 27mila aziende italiane si sono delocalizzate fuori dall’Italia (in realtà si chiamano fughe); volgarmente tradotto; significa che un milione e 600 mila lavoratori italiani sono stati licenziati, riassunti all’estero con molto meno salario e diritti contrattuali.
La Banca d’Italia documenta; al ribasso le stime della crescita; la mancanza di dati strutturali di bilancio; la denuncia che le pensioni dei lavoratori italiani sono a rischio per l’annunciato taglio del cuneo fiscale.
In questo catastrofico quadro, i ministri Lollobrigida e Urso non trovano di meglio da fare se non provocare con il “made i Italy“; Giorgia Meloni aggrava la presa in giro sbraitando sguaiatamente; “stiamo facendo la storia“.
Analizzando i dati pubblicati da Istat e da varie conformistiche Agenzie, nessuna di queste si sofferma sui dati occupazionali; informandoci solo sulla flessione dei fatturati; fenomeno costante in Italia da ben 16 mesi; o sulla produttività in calo continuo da 18 mesi, mentre nello stesso tempo i ricavi sono diminuiti solo dello 0,4%.
È questa la conseguenza della dottrina economica occidentale (specificamente italiana) imperante; quando costantemente gli industriali e i finanzieri citano il termine “crescita“, non si riferiscono mai alle condizioni socio-economiche delle popolazioni; ma solo alla crescita dei business e dei loro profitti.
È questa la maggiore causa dell’aumento della discriminazione sociale in atto in Italia; con la povertà assoluta giunta ai massimi storici interessando cinque milioni e seicentomila persone; ben il 9,50% rispetto ai 58.997.201 che la popolano; (il 41% nel vantato ricco Nord).
Di tutto ciò a Giorgia Meloni nulla importa, presa com’è a baciare la mano (forse solo quella) all’ultra miliardario Elon Musk; per giunta, anziché portare solidarietà ai palestinesi trucidati, da nipotina di quelli che hanno gassato sei milioni di ebrei ha strumentalmente (come fa sempre) portato solidarietà al ghetto di Roma.
L’unica soluzione sta nel prenderla metaforicamente a calci.
Enrico Corti
8 ottobre 2024
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