Cuba si mobilita in solidarietà con la Palestina

Indetta dall’Unione dei Giovani Comunisti (UJC), la manifestazione ha anche denunciato la complicità del governo degli Stati Uniti nei costanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Foto: Cubadebate

Un grande corteo in solidarietà con la Palestina si sta svolgendo questo lunedì a L’Avana, capitale di Cuba, per condannare il genocidio del governo di Israele contro il popolo palestinese da un anno, e che si ripete anche in altre nazioni del Medio Oriente come il Libano, la Siria e lo Yemen.

Alla mobilitazione partecipano il presidente del paese, Miguel Díaz Canel, accompagnato dal presidente del Parlamento, Esteban Lazo, e dal primo ministro Manuel Marrero. Alla manifestazione parteciperanno anche altri leader, in rappresentanza del popolo cubano.

Indetta dall’Unione dei Giovani Comunisti (UJC), la manifestazione denuncia anche la complicità del governo degli Stati Uniti nei costanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, che hanno causato più di 42.000 morti, la maggior parte dei quali donne e bambini.

La marcia è iniziata dalla Fragua Martiana, un punto vicino all’Università dell’Avana, e si è estesa fino alla Tribuna Anti-Imperialista, sul lungomare dell’Avana. I partecipanti portavano bandiere palestinesi e manifesti che alludono alla fine del genocidio.

Una volta presenti, la congregazione dei leader e dei giovani ha iniziato un evento politico e culturale in omaggio alle vittime del popolo palestinese da 75 anni.

Uno dei relatori, uno studente palestinese a Cuba, ha indicato che “combattere per la Palestina significa lottare per l’umanità, è lottare per la pace, è lottare per un mondo giusto. siamo stati a lungo oggetto di un piano di sterminio sponsorizzato dall’Occidente. Il loro piano non è solo quello di appropriarsi della Palestina, ma dell’intera regione, perché la natura del nostro nemico è espansionista”.

Ha denunciato che da un anno migliaia di donne incinte palestinesi sono prive di cure dignitose e adeguate, molti feti non sono nati e molte famiglie sono state completamente eliminate. Allo stesso modo, ha sostenuto che le infrastrutture di Gaza sono state rase al suolo e agli aiuti internazionali non è stato permesso di entrare nella regione.

“Un anno intero e la nostra Gaza non ha avuto un giorno di pace o di pace. Un anno intero e il nostro popolo in Cisgiordania subisce le aggressioni quotidiane dei coloni”, ha sottolineato.

Da parte sua, il rappresentante della Federazione degli Studenti delle Scuole Superiori (FEEM), Daniel Gómez, ha fatto riferimento all’entità del genocidio israeliano a Gaza, sottolineando l’appoggio incondizionato di Cuba alla Palestina.

“Coloro che scelgono il silenzio quando sanno che un popolo esige giustizia, senza dubbio, sono traditori dell’essenza dell’umanità. Il silenzio fino all’oppressione è complicità e noi, il popolo cubano, non siamo complici di questo atto o del terrorismo”, ha sottolineato.

La prima segretaria dell’UJC, Meyvis Estévez, ha detto che la marcia, insieme a quelle che si sono svolte in tutta Cuba negli ultimi giorni, ratificano la posizione della nazione caraibica rispetto al popolo e al governo della Palestina, che ha descritto come “un esempio impressionante di altruismo e patriottismo”.