Dal balcone di piazza…. Ucraina
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Per evidenziare con grande preoccupazione, per gli italiani e tra questi quelli da sempre vicini a una cultura sociale e politica di variegata sinistra li immaginiamo non come spettatori di una piazza fanatica di gaudenti parlamentari, giornalisti, ex comunisti, generali, fascisti e gente inconsapevole ma come uditori di passagio, per evidenziare lo stato di prostrazione conseguente alle difficoltà in una società guidata verso la depressione con le politiche economiche e con le guerre, con l’aumento delle diseguaglianze e delle ingiustizie sociali che generano ansia, timori e bisogno di mistica compensazione.
La risposta emotiva individuale, seppur dentro spazi vissuti intimamente come indotto “rifugio collettivo”, è rivolta spesso all’indifferenza verso la realtà, il risultato è di sudditanza mentale e autoconsolatoria. Il risultato è la rinuncia allo spirito critico verso lo stato di cose presenti, all’irriverenza verso i poteri politici attraverso la negazione della stessa realtà che ci opprime. I poteri politici ringraziano.
In poche parole il dogma irradiato dalle TV e dai grossi giornali ti offre la droga per dimenticare, comunque sottovalutare, la sofferenza della crisi, della socialità, della depressione e della salute psicofisica, e in Italia, Paese tra i più tartassati dalla depressione sociale e politica.
Un dogma che inibisce a tal punto da non suscitare neanche indignazione se fai presente la fin troppo chiara spudorata riabilitazione del nazifascismo quando scrivono che il processo di Norimberga contro i nazisti fu “Una farsa” (La Stampa) o quando ci si dimentica facilmente del carcere inflitto a Julian Assange, colpevole di avere esercitato il mestiere di giornalista scrivendo dei crimini di guerra degli Stati Uniti.
Il crollo delle idee e dei valori di comunità è il vero dramma della coscienza moderna e producono sottomessi, fideisti che si privano di ogni senso critico e diventano succubi, pronti ad essere manipolati in ogni senso. L’individuo si perde completamente nel mondo che gli anno costruito attorno, tanto da estraniarsi dalla realtà fisica.
E’ una psicoreligiosità determinata dalla setta comunicativa oggi imperante che induce a una scelta ll’oblio, all’accettazione interiore e spirituale dello stato di cose presenti e affermazione di un modo di vedere la propria esistenza solo dal punto di vista di poteri politici, economici e finanziari, ai quali tutto fa brodo per disarmare la ribellione dell’individuo oppresso e prevenire la maturazione sociale collettiva. Quindi come le psicosette i circuiti politici di oggi hanno, con la loro comunicazione unilaterale, una valenza terapeutica, di “lavaggio del cervello”. Propongono una terapia, che in realtà è una forma di pressione psicologica che inducono stimolazione, rilassamento, stati di trance semi ipnotica, catalogate dalla scienza come neuro-endocrinostimolante.
Credo, dopo questa lettera – ma anche dopo alcune discussioni con altri con i quali l’amicizia si è allentata per loro scelta – che calzi a pennello coniugare il percorso dei seguaci delle sette religiose con quanto sta succedendo tramite la propaganda bellicista, ha24, da Ministero della guerra delle TV e dei grandi giornali dai quali fanno copia e incolla tanti giornali locali.
L’argomento mantra è che gli Ucraini avrebbero ragione a prescindere, in quanto aggrediti.
Accettato, ovviamente, che quando si è aggrediti è giusto difendersi con tutte le proprie forze non escludendo, però, la via diplomatica, per non fare del proprio popolo carne da macello, come ha scelto Zelensky su mandato degli USA. Ricordiamo, a proposito, che la Germania a febbraio provò a cercare un compromesso che venne rifiutato dagli Stati Uniti e da Zelensky, dopo che lo stesso, supportato dagli USA, non hanno rispettato i precedenti accordi di Kiev uccidendo migliaia di persone, nelle repubbliche di lingua russa.
Inoltre ricordiamo che Zelensky è al potere tramite un golpe e che da tempo ha messo fuorilegge il Partito Comunista Ucraino e altre organizzazioni democratiche.
Questa realtà è del tutto sorvolata dalla lettera del nostro ex collaboratore e ignorata nelle nostre discussioni. Così come a nulla è valso evidenziare l’ipocrisia che tutto questo amore viscerale, quasi religioso, per l’Ucraina aggredida non è stato riversato quando gli USA e la NATO e i loro alleati, senza alcun mandato dell’ONU, hanno invaso Paesi sovrani con pretesti puerili, ipocrisia sostenuta dalla grande comunicazione e con il silenzio dalla strgrande parte dei cittadini europei.
La storia diventa un’opzione da scartare se si cita il caso dell’”incidente” del Golfo del Tonchino nel 1964 a seguito del quale venne attaccato il Vietnam, se si butta sul tavolo della discussione il caso delle provette delle presunte, ma inesistenti, armi chimiche di Saddam che il segretario di Stato Colin Powell agitò all’ONU nel 2003 per giustificare l’invasione dell’Iraq che costo la vita a milioni di civili iracheni. E non fa neanche schifo l’ex segretario di Stato USA Madeleine Albright, quando disse in merito alla morte di 500mila bambini iracheni a causa delle sanzioni,“Ne valeva la pena”.
Cari amici, ancora vicini e amici che si sono allontanati, è questa la doppia morale dell’Europa che oggi piange lacrime di coccodrillo per i profughi ucraina a dimostrazione di quanto contino le vittime civili per l’Occidente che “esporta la democrazia” con le guerra della NATO.
Quanta riflessione vi manca per capire che la regia degli USA ci porterà a una guerra infinita con il pretesto della spintanea aggressione russa? In sostanza sono le stesse parole di Papa Francesco del quale siete ammiratori e devoti su altro ma non sul suo pacifismo.
Quanta memoria e lungimiranza vi manca per non capire che questa “russofobia” che si sta diffondendo rapidamente in Occidente è sorellastra della “islamofobia” che ha sempre dominato la cultura occidentale e che attivamente contribuito alla nascita del terrorismo di frange estremiste.
Cari amici, è elementare capire, perlomeno percepire, che è il sistema capitalistico quello che Putin e i suoi oligarchi vogliono consolidare nel loro Paese; quello che USA, NATO e multinazionali, complice questa Unione Europea monetaria, vogliono difendere e rafforzare per superare la loro crisi di Stato padrone del mondo.
Franco Cilenti
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