Dal Collettivo della GKN
* GKNBozzaProposta15maggio-1.pdf
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Queste 10 infografiche non sono nient’altro che la versione ridotta del testo che il collettivo di fabbrica Gkn ha presentato all’assemblea nazionale del 15 maggio: «Insorgiamo, un processo, un metodo».
Questo testo aveva il compito di provare a riassumere alcune delle lezioni e delle consegne di questo anno di assemblea permanente in Gkn e di Insorgiamo.
Nonostante l’arrivo delle elezioni, il metodo e il processo proposto mantengono tutta la loro forza. Anzi, la accrescono.
Abbiamo detto che il 26 marzo non doveva essere una singola data, ma la tappa di un processo. Vi abbiamo chiesto di tenervi libere e liberi per l’autunno. Abbiamo detto che Gkn e Firenze stavano cercando in tutti i modi di cedere il testimone del processo a altre piazze e altre realtà.
Perché non c’è niente di personale in quello che stiamo facendo e tutto di collettivo. Ci stiamo provando con tutte le nostre forze. E per quanto le circostanze non sono favorevoli – e quando mai! – presto speriamo di poter ulteriormente dettagliare le prossime tappe. Intanto trovate già aggiornamenti e scadenze nel punto 10.
Le infografiche che vedete sono il frutto della collaborazione tra il collettivo Chrono e il Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze
@ChronoCol fa parte di quella galassia di solidali che si è messa a disposizione della lotta Gkn, in maniera generosa e disinteressata, partendo dall’idea che attorno alla lotta Gkn e al processo #insorgiamo oggi si giochi un pezzo del nostro futuro.
Dal @Collettivodifabbricagkn e da @InsorgiamoconilavoratoriGkn i nostri più grandi ringraziamenti. La famiglia è allargata e si allarga.
Per questo, per altro, per tutto.
Fuori dalle loro emergenze, dentro la nostra urgenza.
Senti il vento, fa che sia bufera. Insorgiamo? Dimmi dove.
#insorgiamo #stopwar #senzatregua #venderemocaralapelle #PeopleNotProfit
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Per questo, per altro e per tutto
“Da tempo ne discutiamo nelle nostre assemblee, negli incontri in vista dell’autunno, nei campeggi e nei dibattiti estivi: oggi parliamo di caldo torrido e di siccità, tra poche ore potremmo parlare di nubifragi e alluvioni. Non vi preoccupate, non siamo di quelli che in pandemia diventano medici e meteorologi non appena si parla di cambiamenti climatici. Ma ne parliamo, perché il cambiamento climatico, così come la pandemia, è anche un fatto sociale e non solo scientifico. L’esperienza e le evidenze degli anni passati ci dicono che tutto ciò che poteva succedere sta accadendo. Il caldo torrido è un fatto sociale, cambia il nostro quotidiano, rende più difficile, più faticoso e più pericoloso lavorare in strada, in cantiere, in fabbrica. I nubifragi sono un fatto sociale perché in pochi minuti possono spazzare via anni di lavoro, di risparmi e di sacrifici, quelli che questo sistema ci impone per comprarci una macchina o pagare il mutuo di casa.I cambiamenti climatici sono un fatto dovuto all’azione dell’uomo e sono il risultato di anni e anni di politiche il cui unico baricentro sta nella privatizzazione dei guadagni e la socializzazione dei costi. Oggi amministratori locali e politici, davanti alle immagini di strade trasformate in fiumi, si sbracciano nel parlare di “emergenza”, di “eventi eccezionali e senza precedenti”. Ma non si tratta di una “emergenza” e le responsabilità non stanno nella contingenza. La responsabilità non è di un sindaco o di un assessore, non sta in un singolo ufficio o in un particolare mancato controllo. La responsabilità è politica e pesa sulle spalle di tutti coloro che minimizzano. La responsabilità è di tutti coloro che sono complici del sistema che sta producendo questo disastro e che mentre ci fanno la ramanzina per la raccolta differenziata inviano armi, bombardano oppure continuano a parlare di fossile e rigassificatori. Noi vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alla popolazione colpita dalle inondazioni nella zona a sud-est di Firenze, in special modo Grassina ed Antella, e invitarli a mobilitarsi, organizzarsi, scendere in piazza e lottare.Vorremmo sottolineare alcuni fatti e porre alcune domande. Mentre si parla di evento “eccezionale”, si sta prendendo in considerazione l’idea che questa potrebbe diventare una dinamica “ordinaria” nei prossimi anni? Come si stanno organizzando le amministrazioni locali per richiedere, non interventi una tantum, ma strutturali di prevenzione e fondi, mezzi e personale per i soccorsi? Mentre si parla di “imprevedibilità” dell’evento, qualcuno ci può dire quanti chilometri di fiume sono stati interrati negli anni proprio in quel territorio? Quanti chilometri di fiume stanno ancora interrando per costruire la terza corsia dell’autostrada? Un’altra grande opera di cui poco si sta parlando perché all’apparenza sembra utile, a partire da tutti i lavoratori e le lavoratrici costretti ad utilizzare il tratto autostradale da Incisa a Calenzano come fosse una tangenziale. Anche questo, però, è un cortocircuito che dobbiamo a scelte concorrenziali tra i giganti della logistica, del trasporto su gomma. Interessi privati, quindi, che provocano costi di cui è la collettività a farsi carico: costi economici, ambientali e quindi sociali.“
Per questo, per altro e per tutto” non è solo uno slogan ma una necessità che riscontriamo in ogni urgenza, indissolubilmente legata ad altre contraddizioni e altre criticità.”https://www.facebook.com/insorgiamoconilavoratorigkn
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