Dall’Emilia Romagna: COS’E’ IN REALTA L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA?
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Il progetto di Autonomia Differenziata viene propagandato come un decentramento amministrativo che alleggerirebbe la burocrazia.
In realtà prevede di dare competenza legislativa esclusiva alle Regioni su materie che attualmente sono di competenza dello Stato.
La possibilità per le regioni di richiederla è stata introdotta dalla revisione Costituzionale del 2001 ( Titolo V° art.116 comma 3°), approvata con un referendum votato da solo il 34% della popolazione italiana.
Il governo Meloni, come in precedenza quello Gentiloni (DDL Boccia) e quello Draghi (DDL Gelmini), ha presentato il DDL Calderoli per la sua attuazione che non si “differenzia“ dai primi due e trasporta, con il suo art. 11, le bozze di intesa siglate a maggio 2019 come valide anche in questa Legislatura che comprendono Scuola e Sanità anche per l’ER.
Le materie che passerebbero alle Regioni riguardano le condizioni di lavoro di tutti lavoratori/lavoratrici e la vita di tutti i cittadini/e e del Paese: Sanità, Scuola, Ambiente, Lavoro, Trasporti, Rapporti con la UE, Infrastrutture, Giustizia di Pace, Beni Culturali…
ma ricordate:
qualsiasi materia venga espunta dagli accordi con le regioni, come mediazione politica per accontentare i più forti e interessati, comunque subirà gli effetti delle altre materie accordate.
Veneto 23 materie, Lombardia 20 ed Emilia Romagna che dalle 15 di marzo 2019 diventano 16 a maggio 2019.
L’EMILIA ROMAGNA E’ “ DIFFERENTE “
L’Emilia Romagna si “ differenzia “ perchè chiede la governance degli enti locali.
L’Emilia Romagna si “ differenzia “ falsamente per il numero di materie ( 15 + 1 ) che però articolandosi in sottomaterie avranno effetti simili a Veneto e Lombardia.
L’Emilia romagna si “ differenzia “ per non aver chiesto di negoziare con lo Stato l’autonomia differenziata ai propri cittadini con un referendum ma con delle Risoluzioni ( la più recente è la 7158 del 2018 ) approvate dalla propria Assemblea Legislativa con il voto favorevole delle Destre.
AUTONOMIA DIFFERENZIATA VUOL DIRE
Attacco ai contratti nazionali, privatizzazioni e ulteriori tagli ai servizi pubblici, liquidazione di ciò che resta della sanità pubblica, fine della scuola della Repubblica, pericolosa discrezionalità sulla tutela dell’ambiente e della salute dei/delle cittadini/e, differenziazione dei diritti in base alla residenza.
DIVIDE ET IMPERA
Colpendo tutti, lavoratori/lavoratrici e cittadini/e costretti/e a gare al ribasso con le altre regioni.
COSA CHIEDIAMO
ritiro del DDL Calderoli difesa dell’Unità della Repubblica e dell’Uguaglianza dei Diritti essere Cittadini in quanto residenti in Italia e non in una regione.
ACCORDARE DELEGA LEGISLATIVA SUL LAVORO
Sarebbe la fine dei contratti nazionali dapprima affiancati e poi sostituiti da contratti regionali con rappresentanze sindacali più deboli se territoriali.
Una legislazione territoriale determinerebbe cambiamenti al ribasso sul salario e sui diritti, anche solo per il ricatto di facili delocalizzazioni in regioni vicine, comunque il rischio di convivenza forzata di lavoratori e lavoratrici con salari e tutele differenti.
Il destino saranno le gabbie salariali.
N.B. la materia del Lavoro influerenzerebbe anche Scuola e Sanità, ora richieste dalle 3 regioni capofila, qualora fossero espunte, totalmente o in parte, dalle Bozze di Intesa ancora in vigore in questa Legislatura grazie all’art. 10 del DdL Calderoli.
SULLA SANITA’
Avremo “ l’ultimo miglio “ dello spostamento di prestazioni sanitarie dal Pubblico al Privato Accreditato grazie anche alle Casse di Sanità Integrativa gestite da Sindacati ed Associazioni di Categoria che addirittura creano differenze tra gli stessi lavoratori ed un aggravio di spesa a carico del SSN di diritto pubblico.
Quote regionali per corsi di Laurea e Specializzazione offrirebbero risorse umane solo a chi potrà pagarsele aumentando ricavi e esasperando i disastri della “ migrazione sanitaria “.
L’adeguatezza delle tue cure sarà in funzione della residenza e non della tua Cittadinanza.
SULLA SCUOLA
20 sistemi scolastici diversi con contratti, organici, ruoli, programmi di studio, formazione del personale, valutazione, modalità del PCTO, disciplina dei finanziamenti alle scuole private diversi tra le regioni.
Sarà la fine della mobilità e dei trasferimenti interregionali e del valore legale del titolo di studio.
Sappiamo già della Formazione Professionale, di competenza legislativa regionale, con lavoratori e lavoratrici senzar innovo del contratto da 9 anni.
SUI RAPPORTI CON L’EUROPA
L’ulteriore faccia della distruzione dell’Unità della Repubblica con le regioni che potrebbero avere rapporti con l’Unione come dei veri e propri piccoli Stati.
Non avrete dimenticato quando le regioni più ricche volevano comprare i vaccini direttamente loro, vero?
SULL’AMBIENTE ( E SALUTE E LAVORO )
Politiche ambientali scollegate e supine al potere politico locale e le “collaudatissime” conseguenze su cementificazione, smaltimento rifiuti, contaminazione di acque e suolo, bonifiche, inquinamento atmosferico che non bada ai confini, gestione verde e territori, inceneritori e trivellazioni… e poi, la Salute?
Comitato Emilia Romagna Contro Ogni Autonomia Differenziata
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