Dati e storie nell’Atlante dei femminicidi
Genere e dati: a fine novembre Casa delle donne per non subire violenza, Studio Atlantis e Comune di Bologna hanno presentato la prima piattaforma interattiva in Italia per la rappresentazione geografica dei femminicidi.
L’Atlante dei femminicidi in Italia fornisce una rappresentazione geografica dei femminicidi pubblicati sulla stampa nel 2021 e una ricognizione del fenomeno dei femminicidi in Italia a partire dai dati disponibili relativi agli ultimi anni. “Il risultato è la prima piattaforma digitale italiana, su base cartografica, finalizzata ad approfondire la conoscenza, l’analisi e la comunicazione del fenomeno del femminicidio nel nostro paese. Uno strumento in più per cercare, nello stesso tempo, di sensibilizzare anche l’opinione pubblica su questa tematica”, ha spiegato Margherita Apone, della Casa delle donne per non subire violenza di Bologna.
Secondo l’ultimo report della casa delle donne, nel 2021 il numero complessivo di vittime di femminicidio in Italia è stato di 106, dato in leggero aumento rispetto agli anni precedenti (96 nel 2019 e 102 nel 2020). Essendo la stampa la fonte dei dati, esiste una certa percentuale di sommerso (donne migranti, trans, sex-workers, vittime di tratta e sfruttamento, donne anziane o malate), ma la violenza contro le donne è trasversale e colpisce tutte, senza distinzioni di appartenenza sociale.
“L’87% dei femminicidi riscontrati l’anno scorso sui media sono stati commessi da un familiare e nel 50% dei casi si è trattato del partner” spiega la casa che dal 2005 ospita un gruppo di ricerca sul femminicidio. “Dal 2020 questo tipo di delitto è in aumento, tanto che si potrebbe ipotizzare una relazione diretta con il covid. Quasi la metà delle vittime aveva più di 60 anni, con un considerevole aumento di questa fascia d’età rispetto agli anni precedenti. Almeno il 44% degli assassini aveva in precedenza inflitto violenza fisica contro le donne e il 12% era stato denunciato. La maggioranza dei femminicidi è avvenuta nel nord Italia”.
All’interno dell’atlante “è possibile eseguire ricerche in base a più parametri, tra cui la relazione con l’assassino, le violenze pregresse, le denunce presentate, l’età e la provenienza di vittima e aggressore, la ‘causa scatenante’ (anche se, per tutti i casi analizzati, il vero e più profondo movente è la condizione stessa di essere donna). Inoltre sono presenti altri dati a livello nazionale e internazionale: articoli di approfondimento, bibliografia e sitografia e i report della Casa delle donne dal 2006 a oggi” ha spiegato Nieves Lòpez dello Studio Atlantis che ha realizzato l’atlante.
Al centro del progetto c’è anche e soprattutto la rappresentazione delle donne uccise, sono infatti state coinvolte illustratrici e illustratori e raccolte schede narrative che accompagnano i dati per raccontare la violenza con le parole e con le immagini giuste. Come sappiamo, oggi è più che mai indispensabile.
27/12/2022 https://www.ingenere.it
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