Díaz-Canel: “Cuba è in piedi” dopo l’impatto dell’uragano Rafael
“Siamo in piedi, non così tante persone volevano mostrare alla stampa internazionale che Cuba era in un collasso totale”. Foto: Presidenza di Cuba
“Stiamo lottando e usciremo da questo come siamo usciti da altri tempi, ci sono i giovani impegnati nella loro rivoluzione, nel loro popolo.
Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha offerto in un’intervista esclusiva a Telesur una valutazione dettagliata della situazione nell’isola dopo il passaggio dell’uragano Rafael, che ha causato gravi danni al sistema elettrico nazionale e alle infrastrutture del paese.
“C’è un enorme cambiamento sostanziale dal momento in cui il ciclone è passato con tutta la distruzione che ha lasciato”, ha detto il presidente, che ha effettuato visite ispettive per due giorni consecutivi nelle province di Mayabeque, Artemisa e L’Avana.
Secondo Díaz-Canel, la ripresa sta avanzando grazie a uno sforzo congiunto che include “la partecipazione del popolo, degli studenti, delle Forze Armate Rivoluzionarie, del Ministero dell’Interno e dei centri statali”. Il presidente ha sottolineato che i lavori di sanificazione stanno progredendo in modo significativo, anche se Artemisa continua ad essere una delle aree più colpite, soprattutto nelle sue infrastrutture elettriche.
Per accelerare il ripristino del servizio elettrico, il governo ha mobilitato 22 brigate aggiuntive da altre province che lavoreranno ad Artemisa e in parte dell’Avana. “Il Sistema Elettromagnetico Nazionale è stato salvato e sta lavorando dal centro all’est del Paese”, ha spiegato il presidente, anche se ha avvertito che il pieno ripristino del servizio elettrico nelle aree più colpite di Artemisa potrebbe richiedere “più di una dozzina di giorni”.
L’impatto dell’uragano ha anche colpito in modo significativo l’approvvigionamento idrico, che dipende dal pompaggio elettrico, e ha causato danni significativi al settore agricolo, in particolare ad Artemisa e Mayabeque, due province cruciali per l’approvvigionamento alimentare dell’Avana.
Per quanto riguarda gli aiuti internazionali, il presidente ha sottolineato la solidarietà ricevuta: “Gli aiuti sono arrivati dal Venezuela e diversi governi, tra cui il Qatar, hanno offerto il loro sostegno”. Inoltre, ha ricordato che il sistema delle Nazioni Unite, attraverso il Programma alimentare mondiale e altre organizzazioni, ha già messo a disposizione del Paese le risorse.
“Siamo in piedi, non così tante persone volevano mostrare alla stampa internazionale che Cuba era in un collasso totale”, ha sottolineato Díaz-Canel. “Stiamo lottando e usciremo da questo come siamo usciti da altri tempi, ci sono i giovani impegnati nella loro rivoluzione, nel loro popolo. C’è il popolo e ci sono le forze armate, quell’unità che abbiamo che è molto difficile da vedere in tutto il mondo”, ha concluso il presidente cubano.
Il presidente prevede che entro lunedì l’impronta più visibile dell’uragano sarà stata eliminata, anche se i danni persisteranno nel servizio elettrico, nell’approvvigionamento idrico e nelle infrastrutture, il cui recupero dipenderà dall’arrivo dei materiali necessari per la sua riparazione.
9/11/2024 https://www.telesurtv.net/
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