Diritti fondamentali, partecipazione delle comunità locali e grandi opere.
La Val di Susa sarà l’osservato speciale ma sarà in compagnia di altre realtà italiane ed europee. I soggetti sotto accusa sono gli Enti promotori delle opere e le apposite società di attuazione, il Governo italiano, in particolare nelle persone di alcuni funzionari preposti alla realizzazione, la Commissione Petizioni del Parlamento europeo ed il coordinatore UE del Corridoio Mediterraneo nell’ambito delle infrastrutture Ten-T (Trans European Network – Transport). La sessione di apertura si era tenuta a Torino lo scorso 14 marzo (sul nostro sito trovate tutte le registrazioni audio/video), aveva visto una qualificata presenza tra i giudici e un’ampia partecipazione di cittadini e di esponenti del movimento notav. Quella che si aprirà a novembre si concluderà con una “sentenza” a cui guardiamo con speranza e ottimismo: come sapete il TPP è un tribunale di opinione e le sue conclusioni non hanno rilevanza sul piano legale, ma non può sfuggire il significato di un pronunciamento da parte di organismo di grande rilievo internazionale. Faranno parte della giuria giudici provenienti da Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Equador, Chile, Colombia (vedi elenco completo) Saranno quattro giorni intensi: il primo giorno sarà dedicato alle testimonianze dalla Valsusa, il secondo a quelle di altre realtà che presentano analoghe specificità, dall’Italia e non solo. I lavori proseguiranno anche il sabato (ovviamente sempre in sedute pubbliche!) e la domenica pomeriggio ci sarà la lettura della sentenza nell’auditorium di Almese (un comune della Valsusa) Questo il programma dei lavori Per ripercorrere intanto le diverse tappe che ci hanno portato a coinvolgere il TPP e per approfondire vi rimandiamo al nostro sito. Ci aspettiamo che i lavori di questa sessione vengano seguiti con grande interesse: sia da chi potrà partecipare direttamente (l’invito è rivolto a tutti) sia da chi leggerà sul nostro sito le conclusioni e avrà a disposizione le registrazioni audio/video. Se condividete i nostri obiettivi vi invitiamo a dare il massimo risalto a questo evento: per creare una adeguata aspettativa prima, per favorire una buona partecipazione durante e per dare infine alle conclusioni la maggior visibilità possibile. Noi confidiamo nel riconoscimento che in Val di Susa, così come nelle altre realtà coivolte, venga accertato il deficit di democrazia e di partecipazione e venga riconosciuto che le grandi opere, molto spesso inutili e dannose, si accompagnano frequentemente ad una sistematica violazione di diritti fondamentali di singoli cittadini e di intere comunità. Se questa violazione verrà riconosciuta anche dal TPP occorrerà valorizzare al massimo il risultato per poterlo poi tradurlo in fatti concreti: chiediamo a ognuno, con gli strumenti a sua disposizione, di fare il massimo sforzo in questo senso. Vi rivolgiamo anche un appello per un piccolo sostegno economico per aiutarci a coprire le ingenti spese che dovremo sostenere. All’appello precedente (novembre 2014) avevano risposto una cinquantina di persone, altre ci hanno sostenuto saltuariamente nei mesi successivi. Nelle iniziative che stiamo promuovendo a Torino e in Val di Susa per sensibilizzare sulla prossima sessione del TPP raccogliamo anche contributi che destiniamo in parte a sostegno delle ingenti spese legali per la difesa dei tanti esponenti notav colpiti da provvedimenti giudiziari. Anche con la nostra iniziativa che ha coinvolto il Tribunale Permanente dei Popoli intendiamo dimostrare che “il problema TAV” non è un problema di ordine pubblico, ma di democrazia negata. Per sostenerci: http://controsservatoriovalsusa.org/sostieni-il-controsservatorio Vi segnaliamo infine che a maggio 2015 è uscito il Quaderno n. 3 del Controsservatorio Valsusa: “IL TAV TORINO-LIONE – Le bugie e la realtà” a cura di Guido Rizzi e Angelo Tartaglia Il libro analizza la diffusione, da parte dei promotori, di notizie e dati inveritieri e di previsioni fantasiose e prive di ogni attendibilità scientifica. E smonta questi dati con il rigore di due docenti del Politecnico di Torino. Il libro è disponibile anche in forma digitale, come i due precedenti. Per richiederli inviare un email a:info@controsservatoriovalsusa.org |
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