Disabilità e fine-vita

📣 Grande visibilità sta avendo in queste settimane monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, consigliere spirituale della Comunità di S. Egidio, battezzato da Avvenire “padre della legge 33” norma dapprima mascherata da “tutela degli anziani”, oggi finalmente sdoganata come pessima contro-riforma sulla non autosufficienza e in parte sconfessata – è un bene! – dai funzionari ministeriali (ci torneremo).

🔎 Non sarà sfuggito a quanti gli danno grande visibilità sui temi del fine-vita (oggi intervista a tutta pagina su La Stampa) che il testo del “Piccolo lessico del fine vita”, pubblicato dalla Pontificia accademia presieduta da mons. Paglia, propone un modello di Dichiarazioni anticipate di trattamento – DAT (già pubblicato sulla rivista Aggiornamenti Sociali qualche anno fa) che introduce tra i motivi della richiesta di eutanasia de facto e per abbandono terapeutico anche “gli oneri imposti alla collettività, nell’ottica di un’equa distribuzione delle risorse” (pagina 78).

☠ Nemmeno i radicali più spinti erano arrivati a tanto: un’apertura senza pari nell’ambito cattolico alla “morte per motivi economici”, che atterrisce per quanto essa è gravida di nefaste conseguenze, di disparità sociali, di distanza siderale dalle tutele costituzionali (alle quali certamente è tenuto il Servizio sanitario nazionale, mentre il Presidente di un Ente istituito con Motu Proprio papale…). Non è peraltro l’unico elemento delle DAT proposte che travalica persino le sentenze della Corte costituzionale in tema! Occorre prendere molto sul serio e contrastare con decisione questi passaggi gravissimi dal punto di vista etico e della convivenza civile.

🫂 Ovviamente, salvo qualche accenno alla palliazione del dolore nelle fasi terminalissime della vita, nel “Piccolo lessico”, nulla è detto sul diritto alle cure, che la legge istitutiva del Servizio sanitario (sempre dello Stato Italiano, non d’Oltretevere) sancisce come “universalisitico” e “senza limiti di durata”. Merita allora, per rimanere in ambiente Vaticano, ricordare quanto disse l’attuale Segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, in occasione dello sventato colpo di mano del Presidente Zaia sul suicidio assistito, in Veneto: “La battaglia per la vita non riguarda solo l’inzio e la fine, ma anche il durante dell’esistenza”.

Andrea Ciattaglia

Csa – Coordinamento sanità e assistenza e della Fondazione promozione sociale

28/8/2024

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