Disabilità, l’elemosina del governo

“Ti do un assegno e tu ti arrangi” è la logica dell’esecutivo che in legge di bilancio taglia 450 milioni di euro ai fondi per la non autosufficienza

Non è un ministero a fare primavera. E sì, non basta aver istituito il dicastero per la Disabilità a render tutti felici e contenti, anzi. Quel ministero rischia di diventare una sorta di alibi dietro cui si nasconde la disattenzione per persone portatrici di disabilità. E a leggere la manovra di bilancio si scopre che sono assi scarse le risorse per le politiche per la non autosufficienza.

UNA LEGGE DI BILANCIO POVERA POVERA

Anzi una manovra che non aggiunge nemmeno un euro a quanto già stanziato in passato. Anzi taglia. Proviamo a far due conti. Esiste da anni un Fondo per la non autosufficienza, il testo all’esame del Parlamento gli assegna, come in passato, 913 milioni. Secondo Stefano Cecconi, segretario nazionale dello Spi Cgil “è un Fondo destinato solo a una parte di quanti si trovano in quella condizione, se fosse distribuito a tutte le persone in condizione di non autosufficienza, ciascuna riceverebbe appena 70 centesimi al giorno: una vergogna. Occorre che il Governo apra subito il confronto richiesto da Spi, Fnp e Uilp per finanziare e approvare i decreti di attuazione della legge 33 sulla non autosufficienza”. L’unico strumento nazionale è l’indennità di accompagnamento pari a 527 euro al mese. Nulla per la presa in carico, niente per il Piano di Assistenza individuale di cui l’indennità dovrebbe essere piccola parte. Invece la logica è quella: “Ti do un assegno e tu ti arrangi”. Piccolo particolare con quella somma non si retribuisce nemmeno un’assistente familiare, la cosiddetta badante, il cui salario da contratto collettiva nazionale supera i 1000 euro al mese netti.

LA NUOVA LEGGE DELEGA SENZA FINANZIAMENTI

Lo scorso marzo è stata approvata la legge 33/2023, è una riforma prevista dal Pnrr, frutto del lavoro di confronto con il Governo Draghi di associazioni e sindacati a partire dallo Spi Cgil, quella che, prevista dal Pnrr, è una “Delega al Governo in materia di politiche a favore delle persone anziane”. Importante, anzi importantissima ma in legge di Bilancio non si stanzia nemmeno un euro per finanziare i decreti attuativi di questa norma. Anzi, a ben guardare le risorse diminuiscono.

NON SERVE UNA CALCOLATRICE

La legge 227/2021 stanziava per l’anno che sta per finire 350 milioni per un Fondo per le persone con disabilità che doveva servire a dare attuazione, appunto, ai decreti delegati. Pochi giorni prima della presentazione della legge di Bilancio, è stato varato un “Decreto Anticipi” per garantire copertura finanziaria ad alcuni provvedimenti tra cui, ad esempio, il super bonus. Da dove si sono prese le risorse? Azzerando quel fondo e quindi scippando i 350 milioni alle persone con disabilità cui potevano comunque esser destinate. E siamo già a meno 350!

Roberta Lisi

20/11/2023 https://www.collettiva.it/

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